#27maggio Vi racconto qualcosa che mi è capitato ieri.
"Il soldato più di tutti gli altri prega per la pace, perché più di tutti deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra". Questa frase di Douglas Mac Arthur mi è arrivata ieri, me l'ha mandata
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Un generale della riserva delle forze armate italiane che aveva appena ricevuto "Maledetti Pacifisti". Poco dopo mi arriva una foto del libro consegnato a un ex-operatore delle nostre Forze Speciali. Conferma per me che viviamo in tempi strani dove chi ha conosciuto la guerra
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di persona chiede pace e chi vive tra il padel al circolo sportivo e l'aperitivo in centro sbraita chiedendo più guerra fino alla vittoria, del resto a combattere non ci andranno loro e dei civili che continuano a morire non conoscono nemmeno il nome. Tempi strani questi o
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Forse tempi in cui il marketing della guerra si sta svelando in tutta la sua falsità, se solo avessimo un animo abbastanza sereno per fare un passo indietro, uscire dal flusso della propaganda e capire che ci stanno trattando da consumatori cui vendere il prodotto guerra
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#26maggio in #Ucraina 3,974 morti e 4,654 feriti. Dati (al 24/5) presumibilmente sottostimati. Il bilancio delle vittime civili è la notizia meno raccontata di questa #guerra anche se ogni giorno l'ONU pubblica questa macabra contabilità. 1/8 ukraine.un.org/sites/default/…
E' un dato che fa impazzire gli opinionisti con l'elmetto quelli che vogliono spacciarci la guerra buona e giusta. Questo conflitto, come gli altri, ammazza innocenti. Non esiste l'epica degli eroici combattenti ucraini contro i barbari russi invasori. La guerra è barbarie.
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E in mezzo a queste barbarie non ci sono solo soldati contro soldati, ma civili presi nel fuoco incrociato quando non deliberatamente uccisi.
Esattamente come non esiste soluzione militare sul campo. L'Ucraina non perde, i russi non vincono. L'ho scritto a 1/2 marzo quando
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#25maggio 19 bambini di una scuola elementare uccisi in #Texas lo sparatore usava fucile d'assalto AR-15 versione civile dell'M4 fornito a truppe in Iraq e Afghanistan, arma di quasi libera vendita.
Negli #Usa è più facile comprare un'arma che un'antibiotico, e non è una battuta
Quando faremo qualcosa? Sono stanco di offrire le mie condoglianze e dei minuti di silenzio
Steve Ker non un parlamentare e non prende soldi dalla lobby delle armi, è il coach dei Golden State Warriors squadra di pallacanestro
#8maggio le reazioni a questo mio tweet👇meritano una riflessione a parte, per farla c'è bisogno pero' di dare fondo alle nostre riserve di umanità e (per chi c'è l'ha) di carità Cristiana. Vi chiedo di non rispondere con odio all'odio di chi ha usato questa mia riflessione
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come cestino delle propria cattiva coscienza (in casi peggiori, qualcuno l'ha usata per mettersi in mostra col padrone di turno). La mia colpa? Aver ricordato che in guerra si muore e che non muoiono solo i cattivi, soldati invasori (andatevi a vedere i commenti
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soddisfatti sotto ai video horror dei cadaveri dei russi uccisi) né gli eroici resistenti ucraini (nel marketing della guerra c'è sempre bisogno del bene e del male, che cambia a secondo della tifoseria) ma anche degli innocenti.
A oggi 3,280 civili morti e 3,451 feriti
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#29aprile#Russia Come ti vendo la guerra? Il vice segretario generale della Nato Mircea Geoană dice alla BBC che la #guerra in #Ucraina potrebbe durare per anni. Ora qualcuno ricorderà che nella prima metà marzo avevo detto: se entro 1 settimana non si arriva a soluzione
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negoziale il conflitto entrerà in stallo. Era l'epoca in cui gli opinionisti con l'elmetto ci spacciavano l'imminente golpe a Mosca, il collasso dell'economia russa, la sconfitta militare, "non fermiamoci proprio ora che abbiamo piegato l'avversario" insomma una fine vicina
2/16
della guerra che si vabbè è un male ma tutto sommato necessario e gestibile, roba di settimane. Narrazione dominante a firma PUB. Ora mi pongo una domanda: ma se un fesso come il sottoscritto era arrivato a metà marzo a prevedere lo stallo sul campo di battaglia, possibile
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#28aprile stamane stavo camminando verso il lavoro qui a Mosca quando ho ricevuto un video che mi ha fatto piangere al semaforo, cosa 1 po' ridicola con la gente che mi guardava tipo "storia d'amore finita". Nel video c'era Amir che cammina sempre meglio.Un miracolo! Molti di voi
conoscono la sua storia. Quando l'ho incontrato nel febbraio del 2020 nello squallore del campo di Moria a Lesbos, la giovane mamma Rezya lo spingeva in passeggino nonostante lui avesse ormai 10 anni. Abbandonata dal marito era arrivata dall' #Afghanistan sino in Grecia
per cercare una cura alla misteriosa malattia che aveva tolto al bimbo la parola e il cammino. Con il @Tg3web (e il direttore Mario Orfeo) ho seguito la sua storia. Un anno dopo grazie a @santegidionews@FondazLuchetta e al Prof. Scarpa del policlinico di Udine, Rezyah e Amir
#27aprile#Russia#Ucraina Una frase attribuita a Napoleone (e al gen. Bradley) recita: i dilettanti parlano di tattica, i professionisti di logistica.
Prima però ricordiamo che le vittime civili sono a quota 5,840 (2,729 morti, 3,111 feriti) tragico
Entrati ormai nel terzo mese di guerra la logistica è probabilmente il tema principale e meno discusso di tutto quanto sta accadendo in teatro. Parliamo di quella forza invisibile chiamata rifornimenti senza la quale un esercito si ferma e si trova in grossi guai.
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Sin dai primi giorni dell'invasione si è parlato delle difficoltà russe nel rifornire (carburante, munizioni, razioni) la propria avanzata, all'epoca era in atto uno sforzo militare su almeno 4 assi di penetrazione e un comando non centralizzato. Oggi la logistica è di nuovo
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