Attenzione. #Salvini e #Berlusconi: "Le nuove dichiarazioni di Giuseppe #Conte - contraddistinte da ultimatum e minacce - confermano la rottura di quel “patto di fiducia” richiamato giovedì dal Presidente Mario #Draghi e alla base delle sue dimissioni".
I leader di #Lega e #ForzaItalia confermano inoltre che sia "da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità". Per queste ragioni "con il consueto senso di responsabilità", hanno "concordato di attendere
l'evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini".
Confermato dunque il no ad una prosecuzione dell'esperienza di governo con il #M5s.
Allo stato resta una sola possibilità per tenere #Draghi a P.Chigi.
Che il #M5s imploda del tutto lasciando #Conte col cerino in mano e #Draghi prenda atto della nuova situazione determinatasi, accettando di proseguire senza i contiani.
Scenario complicato, per usare un eufemismo.
Alle 17:28 di domenica 17 luglio il #Draghibis è più lontano.
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#Draghi: "Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato dinanzi agli elettori debba avere in Parlamento il più ampio sostegno possibile".
C'è una notizia importante. Mario #Draghi ha sentito il presidente #Zelensky. La tempistica è sospetta al punto da augurarsi che non sia stato un commiato.
#Zelensky: "Ho avuto una conversazione telefonica con il primo ministro 🇮🇹 #MarioDraghi. L'ho ringraziato per l'ampio sostegno e la solidarietà del popolo italiano. Ho inoltre rimarcato il significativo contributo personale del Primo Ministro alla concessione all'Ucraina dello
Attenzione. In questi minuti stanno uscendo allo scoperto i dissidenti #M5s rispetto alla linea #Conte. Diversi parlamentari pronti ad annunciare la volontà di votare la fiducia a Mario #Draghi e se necessario ad uscire dal Movimento.
Rosalba #Cimino (deputata #M5s): "Se voterò la fiducia al governo #Draghi? Sì, assolutamente. (...) Non sarà il Movimento a buttarmi fuori, sarò io che, autonomamente, voterò la fiducia lasciando il M5s. Se il Movimento non vota la fiducia sarò io a lasciarlo".
Attenzione a quanto accaduto poco fa nella Conferenza dei capigruppo della Camera, dove #M5s, #Pd, #Iv e #Leu hanno chiesto che mercoledì #Draghi parli prima alla Camera e poi al Senato.
La prassi vuole che il dibattito abbia luogo nell'Aula in cui il governo ha ottenuto la
fiducia per la prima volta (la cosiddetta "culla") o nel ramo del Parlamento in cui ha avuto luogo la crisi. Proprio in relazione a quest'ultimo principio, il capogruppo #M5s#Crippa (occhio, è e sarà l'uomo del giorno) ha sostenuto che la #crisidigoverno si sarebbe generata alla
Camera con la decisione del #M5s di non votare il dl Aiuti.
Ma il capogruppo di Fdia alla Camera, #Lollobrigida, fa sapere che "il presidente della Camera, Roberto Fico, ha ricevuto dal centrodestra tutto compatto la richiesta di attenersi alle casistiche precedenti".
#Conte: "Domani c'è un appuntamento fondamentale al Senato. Il nostro documento, con le nostre richieste, esprime l'interpretazione di un forte disagio non tanto del #M5s, quanto dei cittadini e delle imprese. Esprime ed interpreta questo momento drammatico".
#Conte: "Il M5s è l'unica forza politica che si sta interrogando su questa crisi con grande serietà, anche com soluzioni da vari mesi. L'unica forza che sta incalzando il governo sulle emergenze, l'unica forza che non ha paura di calibrare la propria azione politica in funzione
Ecco #Draghi. Riporterò le dichiarazioni più importanti.
Introduzione dedicata alla volontà del governo di combattere le diseguaglianze, combattere l'inflazione, difendere i salari, le pensioni.
Chi ha orecchie per intendere intenda.
#Draghi: "Coi sindacati abbiamo concordato di rivederci fra due settimane, quando il governo presenterà un provvedimento definito dal sottosegretario Garofoli 'corposo'. Prima di discuterlo in Cdm avremo un altro incontro con le forze sociali".