#Brunetta:"Con #Berlusconi si è rotto qualcosa. Come gli amori. Quando si rompe qualcosa è finita. Io voglio bene a Berlusconi, continuerò a volergli bene. Ha detto 'riposino in pace' di me e #Gelmini. Ho risposto:'Lunga vita', perché gliela auguro sinceramente, gli voglio bene".
#Brunetta chiama in causa Marta #Fascina, compagna di #Berlusconi che su Instagram aveva pubblicato su Instagram una una storia con scritto: "Roma non premia i traditori", accompagnata dalla musica di De André e dal brano "Un giudice", che parla della storia di un 'nano' che
dopo una vita di scherni...
"E allora la mia statura
Non dispensò più buonumore
A chi alla sbarra in piedi
Mi diceva "Vostro Onore"
E di affidarli al boia
Fu un piacere del tutto mio
Prima di genuflettermi
Nell'ora dell'addio
Non conoscendo affatto
La statura di Dio".
#Brunetta ha risposto: "È una vita che io vengo violentato: mi dicono tappo o nano. (...) Non ho scelto di essere alto o basso, sono responsabile delle mie idee e di quello che ho fatto e che faccio. Sono responsabile di questo non di essere 'tappo o nano'".
Poi ha aggiunto: "Ma essere violentato, Marta...io ho le spalle larghe, anche se ci soffro ancora. (...) Grazie Marta Fascina, vai avanti: perché mi consentirai di sdoganare anche queste violenze, perché parlarne vuol dire elaborare. Non mi era mai riuscito di parlarne così".
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#Letta: "Gli italiani devono avere assolutamente chiaro che la scelta è tra noi e #Meloni".
#Letta: "Perché votare PD? Perché il PD è il più grande partito ambientalista d'Europa".
#Letta: "Noi abbiamo alle spalle 3 anni in cui abbiamo servito il Paese. Se non ci fosse stato il nostro lavoro con i 5 Stelle non sarebbe esistito il governo #Draghi. Questo lo dico a tutti coloro che provocandoci ci chiedono di pentirci".
#Draghi: "Ritengo che un presidente del Consiglio che non si è mai presentato dinanzi agli elettori debba avere in Parlamento il più ampio sostegno possibile".
C'è una notizia importante. Mario #Draghi ha sentito il presidente #Zelensky. La tempistica è sospetta al punto da augurarsi che non sia stato un commiato.
#Zelensky: "Ho avuto una conversazione telefonica con il primo ministro 🇮🇹 #MarioDraghi. L'ho ringraziato per l'ampio sostegno e la solidarietà del popolo italiano. Ho inoltre rimarcato il significativo contributo personale del Primo Ministro alla concessione all'Ucraina dello
Attenzione. In questi minuti stanno uscendo allo scoperto i dissidenti #M5s rispetto alla linea #Conte. Diversi parlamentari pronti ad annunciare la volontà di votare la fiducia a Mario #Draghi e se necessario ad uscire dal Movimento.
Rosalba #Cimino (deputata #M5s): "Se voterò la fiducia al governo #Draghi? Sì, assolutamente. (...) Non sarà il Movimento a buttarmi fuori, sarò io che, autonomamente, voterò la fiducia lasciando il M5s. Se il Movimento non vota la fiducia sarò io a lasciarlo".
Attenzione a quanto accaduto poco fa nella Conferenza dei capigruppo della Camera, dove #M5s, #Pd, #Iv e #Leu hanno chiesto che mercoledì #Draghi parli prima alla Camera e poi al Senato.
La prassi vuole che il dibattito abbia luogo nell'Aula in cui il governo ha ottenuto la
fiducia per la prima volta (la cosiddetta "culla") o nel ramo del Parlamento in cui ha avuto luogo la crisi. Proprio in relazione a quest'ultimo principio, il capogruppo #M5s#Crippa (occhio, è e sarà l'uomo del giorno) ha sostenuto che la #crisidigoverno si sarebbe generata alla
Camera con la decisione del #M5s di non votare il dl Aiuti.
Ma il capogruppo di Fdia alla Camera, #Lollobrigida, fa sapere che "il presidente della Camera, Roberto Fico, ha ricevuto dal centrodestra tutto compatto la richiesta di attenersi alle casistiche precedenti".
Attenzione. #Salvini e #Berlusconi: "Le nuove dichiarazioni di Giuseppe #Conte - contraddistinte da ultimatum e minacce - confermano la rottura di quel “patto di fiducia” richiamato giovedì dal Presidente Mario #Draghi e alla base delle sue dimissioni".
I leader di #Lega e #ForzaItalia confermano inoltre che sia "da escludere la possibilità di governare ulteriormente con i 5 stelle per la loro incompetenza e la loro inaffidabilità". Per queste ragioni "con il consueto senso di responsabilità", hanno "concordato di attendere
l'evoluzione della situazione politica, pronti comunque a sottoporsi anche a brevissima scadenza al giudizio dei cittadini".
Confermato dunque il no ad una prosecuzione dell'esperienza di governo con il #M5s.
Allo stato resta una sola possibilità per tenere #Draghi a P.Chigi.