Dopo #Stalin, #Gorbachev (#Gorbaciov) è il politico sovietico più polarizzante e divisivo. Santo per alcuni, diavolo per altri. Il giudizio su #Gorby non conosce sfumature o scale di grigi, ma solo bianco o nero. Proviamo a trovarle insieme le sfumature. ⬇️
Premessa: ritengo che un appropriato giudizio storico su #Gorbachev (#gorbaciov) sia molto difficile e prematuro. Il collasso sovietico è un evento troppo vicino nel tempo e la storiografia su quel periodo forse è ancora insufficiente.
#Gorbachev (#Gorbaciov) era un figlio dell'URSS, impregnato dell'ideologia sovietica e parte integrante del sistema. Espressione dei riformisti moderati tecnocrati cresciuti all'ombra di Breznev e Andropov.
Il suo tentativo di riformare il sistema era sincero e genuino ma entro i precisi paletti del marxismo-leninismo (partito unico e ruolo preminente dello Stato nell'economia).
Inoltre, non possiamo ignorare il fatto che le politiche di riforma avevano lo scopo, oltre che a modernizzare l'economica, di liquidare le fazioni conservatrici del PCUS, la vecchia guardia e l'influenza del comparto militar-industriale.
Il suo tentativo di bilanciare conservatori e radicali (#Eltsin) fu un gioco pericoloso che, alla fine, lo travolse. Ereditò un'economia ormai al collasso e le sue riforme non fecero altro che risultare un'eutanasia del sistema sovietico.
In sintesi, la #Perestroika fu anche una manovra politica ad uso interno: cercare una nuova forma di legittimità che attingesse a nuove forze di partito e che accrescesse la rappresentatività popolare senza ammettere il multipartitismo.
Infatti, il multipartitismo arrivò soltanto al crepuscolo della gestione #Gorbaciov come spinta delle periferie dell'impero sovietico e non come iniziativa politica centrale.
Ad un certo punto, #Gorbachev si trovò schiacciato tra i falchi restauratori (Golpe di Agosto 1991) e i radicali nazionalisti (Eltsin). Due forze che non seppe più controllare a partire dalla fine degli anni '80.
Se da un lato #Gorby provò a rendere il sistema più "umano" moderno e liberale, dall'altro non disdegnò l'uso di antiche e poco nobili pratiche sovietiche
Ignorò la violenza etnica in Kazakistan, Caucaso e Baltico, inviò la milizia e le Truppe del Ministero dell'Interno a reprimere le proteste a Riga (1991) e inizialmente provò ad insabbiare #Chernobyl
In politica estera lo ricordiamo come colui che, assieme a Reagan, favorì il disarmo, non si oppose al crollo del Muro di Berlino e alla riunificazione delle due Germanie e "lasciò andare" i Paesi dell'Europa orientale.
Mosse nobili ma quasi obbligate. L'URSS aveva bisogno del supporto occidentale a livello finanziario e tecnologico, doveva riabilitare la propria immagine dopo la Guerra in Afghanistan e non aveva le risorse politiche ed economiche per mantenere il proprio impero.
#Gorby volevo concentrarsi sulle convulsioni del fronte interno a Mosca, dove Eltsin ed i radicali ruggivano, rinunciando all'Europa orientale. Una rinuncia dolorosa ma necessaria.
La posizione negoziale sovietica era così debole che #Gorbaciov non riuscì a strappare alcuna concessione ufficiale sullo status dell'Europa orientale, sull'architettura di sicurezza europea e sul futuro assetto della #NATO.
L'Europa, gli Stati Uniti e, in definitiva, larga parte del mondo lo adora perchè seppe gestire quei momenti di grave incertezza con realismo e senza violenza. Perchè ammise che la Guerra Fredda era finita e che l'URSS non esisteva più. Non poteva fare altrimenti.
I russi non lo adorano, perchè gli imputano la fine del loro esperimento politico internazionalmente più influente e glorioso e perchè lo accusano di essere responsabile della stagione di instabilità, povertà e criminalità che segnò il decennio successivo.
Trovo queste responsabilità eccessive. #Gorbachev provò a fare il suo gioco ma fallì. La colpa del collasso sovietico è dello stesso sistema sovietico e delle faide interne tra restauratori e nazionalisti radicali.
Se si vuole proprio cercare un "colpevole", si guardi alla feroce determinazione di Eltsin e alle follie della sua terapia shock più che a #Gorby.
In conclusione, credo che la figura politica di #Gorbachev sia un po' sopravvalutata ed abbia beneficiato della favorevole narrativa occidentale da lato e sia stata fin troppo flagellata dalla narrativa russa dall'altra.
Tuttavia, quegli anni in Unione Sovietica furono indescrivibili e di una complessità profondissima. #Gorby fece quello che poteva, talvolta sbagliando. Tuttavia, il treno sovietico procedeva inevitabilmente "a tutto vapore verso il pantano" cit.
Probabilmente, il destino dell'URSS era già segnato. Il vero problema è che, dopo #Gorby, lo spirito riformista è sparito con lui. L'URSS è caduta, il #KGB non esiste più ma il nucleo dell'autoritarismo russo continua a sopravvivere.

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