Parole pesantissime quelle del premier del #Kosovo, Albin #Kurti, pochi minuti fa:
"La #Serbia minaccia il #Kosovo di aggressione da diversi giorni. Il Presidente e il Primo ministro serbo chiedono il ritorno dell'esercito
2/n serbo in Kosovo. Dicono un migliaio di soldati, invocando la risoluzione 1244.
Vogliono un doppio ritorno. Il primo, un ritorno ai tempi di Milosevic e della guerra. In secondo luogo, che la questione del Kosovo debba tornare alle Nazioni Unite e lontano dall'UE.
3/n In risposta alla proposta dell'UE sostenuta da Francia, Germania (e Stati Uniti), vogliono un ritorno al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, dove si trova il veto della Russia (e della Cina).
Il Kosovo è uno stato europeo, democratico e filoamericano. Con questa leadership, la
4/n Serbia è autocratica, filoasiatica e militarista.
Non vogliamo conflitti, vogliamo pace e progresso, ma risponderemo all'aggressione con tutta la forza che abbiamo.
Ora che né la questione delle targhe dei veicoli né la data delle elezioni possono essere usate come scusa,
5/n le strutture illegali della Serbia trasformate in bande criminali sono state rivelate nella loro sete di fuoco e sangue.
Qualsiasi non condanna dell'UE e degli Stati Uniti di questa violenza orchestrata incoraggerà Belgrado a un'ulteriore istigazione per destabilizzare il
6/n Kosovo.
Il ministro dell'interno Sveçla è in contatto con il comandante della #KFOR#Ristuccia. Le barricate di criminali mascherati al nord dovrebbero essere rimosse immediatamente.
Il Kosovo è un paese di cittadini liberi e laboriosi, indipendentemente da etnia,
7/n religione, genere ed età. Criminali e russofili falliranno. La Repubblica del Kosovo vincerà".
Da giorni predico nel deserto, mentre la maggior parte dei media italiani continua ad ignorare il rischio di una guerra nei #Balcani. Forse non è chiaro ciò che un conflitto alle
8/n porte di casa significherebbe anche per noi.
Ps: un pensiero carico di gratitudine ai nostri ragazzi della missione NATO Kfor in Kosovo. steadyhq.com/it/dangelodario
Continuerò ad aggiornarvi: chi ritiene importante il mio lavoro può sostenermi iscrivendosi al Blog. Vi ringrazio.
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🚨🇽🇰🇷🇸
1/10
Alla voce priorità strategiche italiane si può leggere cerchiata in rosso la seguente voce: "Evitare una nuova guerra nei #Balcani".
Gli sviluppi delle ultime ore tra #Kosovo e #Serbia mettono fortemente a repentaglio questo dettato.
Poco fa a #Mitrovica Nord, la
2/n città a maggioranza serba appartenente al territorio del Kosovo, è tornata a risuonare l'inquietante eco delle sirene.
A scatenare le nuove tensioni è stato l'arresto di Dejan #Pantic, nazionalità serba, fino a poche settimane fa membro delle forze di polizia del Kosovo.
3/n La popolazione serba sta radunandosi in strada per impedirne il trasferimento a Pristina, arrivando anche ad alzare le barricate per bloccare le principali arterie di collegamento. Il numero di persone che sta protestando contro l'arresto di Pantic è in continuo aumento.
🚨🇽🇰COSA STA SUCCEDENDO IN #KOSOVO (ULTIMI AGGIORNAMENTI)
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Per comprendere lo stato dell'informazione in Italia basta osservare la copertura fornita dai principali quotidiani nazionali a quanto sta accadendo nei #Balcani: inesistente.
La #Serbia valuta l'invio di soldati nel
2/n distretto di #Mitrovica.
Traduco: si prepara ad uno scontro diretto con le forze del #Kosovo.
Il presidente serbo #Vucic ha trascorso la notte e le prime ore del giorno con il ministro della Difesa e il Capo di Stato Maggiore delle Forze Armate.
Sintesi dell'incontro:"Non c'è
3/n resa".
Poco fa la premier di Belgrado, Ana Brnabic, ha dichiarato che la Serbia "ha il diritto e l'intenzione di inviare un certo numero di truppe" nel territorio kosovaro.
Ora qualcuno potrebbe dire: "Ma a noi cosa importa dei Balcani?". Potrei capire l'appunto, se non
🚨🇽🇰 1/n Oltre 200 agenti della polizia del #Kosovo hanno fatto il loro ingresso a #Mitrovica Nord, città a maggioranza serba. Secondo le prime informazioni avrebbero bloccato gli accessi alla città. I media serbi parlano apertamente di "inizio dell'occupazione" da parte del
2/n governo di Pristina.
Gli agenti apparterrebbero alle forze speciali, vengono descritti come "armati fino ai denti e accompagnati da numerosi veicoli blindati". Molti residenti sono scesi in strada per comprendere ciò che sta accadendo. Ai giornalisti di "Kosovo Online" è
3/n stato risposto che la direttiva ricevuta era quella di "garantire la sicurezza".
Continuerò ad aggiornarvi, sono momenti di tensione.
1/n Nel bellissimo film "Il Ponte delle spie", Tom Hanks è l'avvocato americano James Donovan, il legale che ha gestito la trattativa per lo scambio di prigionieri che avrebbe riportato a casa da una parte l'ex spia sovietica Rudolf Abel (Mark Rylance), dall'altra l'aviatore
2/n Francis Gary Powers e lo studente Frederic Pryor.
Nella scena cruciale della pellicola, quella dello scambio, tra l'avvocato Donovan e l'agente segreto sovietico ha luogo un dialogo quanto mai attuale:
- Avv. Donovan:"Cosa pensi che succederà una volta fatto ritorno a casa?".
3/n Abel: "Penso che berrò una vodka".
Donovan: "Già, ma loro...non pensi ci sia la possibilità...".
Abel: "Che la mia gente mi uccida? (...). Per rispondere alla sua domanda, amico mio: ho agito con onore. Credo che loro lo sappiano. Ma a volte le persone pensano male. Le
🚨Attenzione. Il presidente del #Perù, Pedro #Castillo ha sciolto il Parlamento e dichiarato lo stato di emergenza. I media peruviani denunciano "un golpe" in atto nel Paese.
2/n Proprio oggi il Parlamento avrebbe dovuto discutere una mozione di sfiducia nei confronti del presidente Castillo per "incapacità morale" di guidare il Perù. L'iniziativa dell'opposizione di centrodestra è stata accolta con 73 voti a favore, 32 contrari e 6 astensioni.
3/n Qualora la mozione fosse passata, Castillo sarebbe stato destituito e il Parlamento avrebbe assunto il "Controllo Politico" del governo in ragione del "vuoto di potere" venuto a crearsi.
Castillo ha giocato d'anticipo: in un discorso alla nazione ha sciolto il Parlamento e
🚨🇮🇷
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Sconfessato dal proprio sangue, messo in discussione dai fedelissimi, forse oggetto di una cospirazione dal suo stesso figlio, oggi ripudiato dalla sorella: sono tempi duri per la Guida Suprema della Repubblica Islamica dell'#Iran, Ali Khamenei. #IranRevolution
2/n In una lettera aperta firmata da Badri Hossein Khamenei, sorella dell'ayatollah, madre di quella Farideh Moradkhani finita in cella per aver invitato i governi internazionali a tagliare i ponti con il regime, la donna dichiara di opporsi "alle azioni di mio fratello", di
3/n schierarsi contro "i crimini" della Repubblica Islamica, "dai tempi di Khomeini all'attuale era del despotico califfato di Ali Khamenei".
La sorella della Guida Suprema ripercorre la sua storia personale e familiare di opposizione al regime: un marito che ha trascorso "dieci