1/n 🚨🇮🇱 #Israele è sull'orlo di una crisi politica ed istituzionale.
Appena insediato, il governo #Netanyahu rischia già la caduta. Lo si deve alla decisione assunta da 10 giudici su 11 della Corte Suprema di Israele, secondo cui Arye #Deri, leader di #Shas - partito religioso
2/n - non può mantenere la sua posizione di ministro degli Interni e della Sanità.
Breve ripasso, necessario quando si parla di Israele, negli ultimi anni impegnata nel tentativo di sottrarre all'Italia lo scettro di Paese politicamente instabile per eccellenza.
3/n Accusato di reali fiscali, Deri aveva optato nella scorsa legislatura per un patteggiamento: aveva ammesso le sue colpe, pagato una multa salata, si era dimesso dal Parlamento. Così facendo aveva evitato il carcere, ma anche ottenuto dalla Procura di non insistere sul
4/n concetto di "condotta disonorevole", definizione che gli avrebbe impedito di candidarsi alla Knesset per 7 anni.
A dicembre il governo Netanyahu aveva varato la cosiddetta "Legge Deri", modificando la Costituzione nella parte che impedisce a coloro che avevano ottenuto la
5/n sospensione condizionale della pena di ricoprire la carica di ministro.
La decisione aveva sollevato non poche polemiche, fino a quando qualcuno non ha portato il caso all'attenzione dell'Alta Corte.
Risultato: Netanyahu rischia di cadere, la coalizione di governo spinge per
6/n riformare in tempi celeri i poteri della magistratura, il partito di Shas minaccia ripercussioni, gli alleati di Bibi gridano al golpe.
L'alleato di estrema destra di Netanyahu, Itamar Ben Gvir, fattosi notare nei giorni scorsi per un'azzardata passeggiata presso il
7/n Monte del Tempio (luogo sacro per le tre grandi religioni), ha definito la decisione un "colpo di stato giuridico".
Alla vigilia del pronunciamento dei magistrati, il partito Shas aveva avvisato che "non ci sarà più un governo in Israele se Deri viene destituito". Ora la
8/n palla passa a "Bibi". Nella storia dello Stato Ebraico un primo ministro in carica non ha mai ignorato una sentenza della Corte Suprema. Ma Netanyahu senza i voti di Shas non governa. Può rimuovere Deri, promettendo di ridimensionare la magistratura, cambiare le leggi e
9/n nominarlo di nuovo? Può. Ma nella consapevolezza che Shas non accetterebbe tempi d'attesa eterni.
Ai parlamentari del Likud, in questi minuti, l'ordine di scuderia prescrive la consegna del silenzio. Ha un senso: in Israele è (di nuovo) tempo di ballare.
10/n Continuerò ad aggiornarti sugli sviluppi della crisi in #Israele.
Se apprezzi il mio lavoro, iscriviti ora al Blog: è il solo modo per premiarlo. Ti ringrazio.
16/n #Austin: "Non è il momento di rallentare. È tempo di scavare più a fondo. Il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando. La storia ci sta guardando. Quindi non molleremo. E non vacilleremo nella nostra determinazione ad aiutare l'Ucraina a difendersi
1/n Oggi il mondo libero guarda alla base di #Ramstein.
Diversi segnali suggeriscono la possibilità di un salto di qualità del sostegno occidentale all'#Ucraina contro l'invasione russa.
Per chi vuole: aggiornerò questo thread in tempo reale con tutte le notizie più importanti.
2/n Per comprendere che aria tira oggi a #Ramstein bisogna citare le parole pronunciate ieri dal segretario alla Difesa britannico, Ben #Wallace: "Non andremo da nessuna parte, signor Putin. Siamo qui a lungo termine. Siamo al fianco dell'Ucraina. Devi riconsiderare la
3/n situazione. Devi fare un cambiamento. Devi lasciare l'Ucraina".
Tra parentesi: Ben Wallace è uno dei pochi ad aver compreso fin da subito la portata della sfida lanciata dalla Russia all'Occidente.
"So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza energie per rendergli giustizia. È così semplice".
Delle parole utilizzate da Jacinda #Ardern per annunciare le sue dimissioni da premier della Nuova Zelanda, queste sono quelle che non dimenticheremo.
2/n Perché segnalano il logorio psicofisico cui è sottoposto chi ricopre ruoli di responsabilità. E allo stesso tempo sottolineano la caratura della persona che le ha pronunciate, la sua onestà intellettuale. I maliziosi diranno che la stella della Ardern, luminosissima per anni
3/n in giro per il mondo, aveva già iniziato ad offuscarsi in patria. Un dettagliato articolo del New York Times ha approfondito poco tempo fa la questione, attribuendo all'aumento dei prezzi e alla difficoltà di realizzare il cambiamento "trasformativo" promesso sui problemi
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Alla vigilia del decisivo vertice nella base #USA di #Ramstein, in #Germania, sull'asse Washington-Berlino si registra la tensione più alta dall'inizio dell'invasione russa dell'#Ucraina.
Il cancelliere tedesco #Scholz è infatti da giorni protagonista di un'ostinata
2/n resistenza rispetto alla richiesta della Casa Bianca: consegnare a #Kyiv i carri armati #Leopard2, ritenuti cruciali per la difesa ucraina.
Dichiarazioni di funzionari tedeschi, citate dal WSJ nella serata di ieri, tradiscono la portata della sfida: la Germania, fanno
3/n sapere, non consentirà agli alleati di cedere i Leopard 2 di fabbricazione tedesca - su cui Berlino mantiene la licenza di esportazione - né darà via i suoi tank, a meno che gli Stati Uniti non decidano di fare lo stesso con i loro #Abrams. Mossa politicamente astuta,
1/n Nelle ultime ore il Blog è stato sottoposto ad un assedio di carattere burocratico, messo in discussione per alcune mancanze tecniche, figlie della mia incapacità informatica (ebbene sì, scrivo articoli, non sono uno sviluppatore). Qualcuno si è divertito a cercare di mettere
2/n in difficoltà il sottoscritto, nonostante l'evidente buona fede; ha minacciato segnalazioni al Garante della Privacy, ventilato azioni legali.
Non aveva fatto i conti con questa comunità, ha perso.
Non posso citare tutte le persone che si sono
3/n prodigate per darmi una mano, per aiutarmi a comprendere almeno da quale punto partire per cercare di sbrogliare questa matassa.
Voglio menzionarne almeno 3: @Barbiero, che stamattina, nel momento di massima disperazione mi ha fatto intendere che alla peggio mi avrebbe
La crescita del Blog ha portato ad una maggiore visibilità. La maggiore visibilità ad un incremento degli elementi di disturbo, dei polemici di professione, tra i commenti ai tweet.
Spero si capisca che dopo una giornata di duro lavoro (ricordo sempre che faccio tutto da solo)
risulti umanamente complicato leggere opinioni chiaramente faziose, replicare ad accuse formulate al solo scopo di infastidire il prossimo, prendendo di mira il valore cui sono più legato: la mia onestà intellettuale.
Sia chiaro: le critiche sono non soltanto ben accette, ma
richieste: aiutano a migliorarmi.
Però non voglio perdere il gusto di dialogare con la parte sana di questa comunità.
Dopo che un mio commento sull'arresto di Messina Denaro ha convinto un utente di avere il diritto di chiamare in causa i miei affetti, ho deciso di