"So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza energie per rendergli giustizia. È così semplice".
Delle parole utilizzate da Jacinda #Ardern per annunciare le sue dimissioni da premier della Nuova Zelanda, queste sono quelle che non dimenticheremo.
2/n Perché segnalano il logorio psicofisico cui è sottoposto chi ricopre ruoli di responsabilità. E allo stesso tempo sottolineano la caratura della persona che le ha pronunciate, la sua onestà intellettuale. I maliziosi diranno che la stella della Ardern, luminosissima per anni
3/n in giro per il mondo, aveva già iniziato ad offuscarsi in patria. Un dettagliato articolo del New York Times ha approfondito poco tempo fa la questione, attribuendo all'aumento dei prezzi e alla difficoltà di realizzare il cambiamento "trasformativo" promesso sui problemi
4/n sistemici della Nuova Zelanda il brusco calo nei sondaggi registrato negli ultimi mesi. Ma gli umori altalenanti dell'opinione pubblica non possono cancellare quanto di buono fatto da Ardern in questi anni.
Il suo tratto distintivo è stato il coraggio.
5/n Il coraggio di rispondere alla strage di Christchurch, il più grande omicidio di massa della storia neozelandese, indossando il velo; così allontanando la tentazione di rifugiarsi nell'islamofobia per scaricare su una sola comunità, quella musulmana, rabbia e paure di un
6/n popolo intero.
Il coraggio di applicare un giro di vite sulla vendita di armi, vietando del tutto quelle semi-automatiche. Il coraggio di chiudere i confini alla comparsa del nuovo coronavirus, mantenendo bassi i livelli di mortalità.
7/n Il coraggio di essere la prima donna leader ad allattare al seno la propria figlia, Neve, nel palazzo delle Nazioni Unite. Il coraggio di farsi da parte, nonostante le speculazioni sul suo addio. Il coraggio, in fin dei conti, di riprendersi la propria vita.
Ho tradotto per
8/n
voi, integralmente, il suo discorso di dimissioni. Penso dovrebbe essere letto e riletto da chiunque ami la politica.
Eccolo di seguito:
"Buon pomeriggio,
oggi ho due annunci importanti da fare. Il primo riguarda la data delle elezioni. Con l'ultimo governo è iniziata la
9/n prassi di comunicare la data delle elezioni all'inizio dell'anno elettorale. Annunci anticipati consentono la pianificazione e la preparazione da parte della Commissione elettorale, delle agenzie e dei partiti politici e, a mio avviso, è la prassi migliore. Ecco perché
10/n nel 2020 abbiamo annunciato la data all'inizio dell'anno elettorale, e lo faccio anche oggi. Le elezioni generali del 2023 si terranno sabato 14 ottobre.
Nello stabilire questa data, ho considerato il parere della Commissione elettorale, i giorni festivi e le vacanze
11/n scolastiche, i periodi di voto anticipato, gli eventi e gli appuntamenti importanti. Ritengo che questa data risponda al meglio a ciascuno di questi fattori.
L'aver considerato la data durante l'estate e l'imminenza delle elezioni e del nuovo mandato politico mi ha dato
12/n anche il tempo di riflettere.
Sto entrando nel mio sesto anno di mandato. E in ognuno di questi anni ho dato il massimo. Credo che guidare un Paese sia il lavoro più prestigioso che si possa avere, ma anche uno dei più impegnativi. Non si può e non si deve fare a meno di
13/n avere il serbatoio pieno, più un po' di riserva per le sfide inaspettate. Quest'estate speravo di trovare un modo per prepararmi non solo a un altro anno, ma anche a un altro mandato, perché questo è ciò che richiede l'anno in corso.
Non ci sono riuscita.
Perciò oggi
14/n annuncio che non mi candiderò alla rielezione e che il mio mandato di Primo Ministro si concluderà entro il 7 febbraio.
Sono stati i cinque anni e mezzo più appaganti della mia vita. Ma ciò ha comportato anche delle sfide.
Tra un'agenda incentrata su alloggi, povertà
15/n infantile e cambiamenti climatici, abbiamo dovuto affrontare un'importante minaccia alla sicurezza biologica, un evento terroristico interno, una grave catastrofe naturale, una pandemia globale e una crisi economica. Le decisioni da prendere sono state continue e pesanti.
16/n Ma non me ne vado perché è stato difficile. Se fosse stato così, probabilmente me ne sarei andata dopo due mesi di lavoro!
Me ne vado perché da un ruolo così privilegiato derivano delle responsabilità: la responsabilità di sapere quando si è la persona giusta per guidare e
17/n anche quando non lo si è.
So cosa richiede questo lavoro e so che non ho più abbastanza energia per farlo bene. È così semplice.
Ma credo e so che ci sono altri intorno a me che lo faranno. Negli ultimi cinque anni abbiamo raggiunto risultati enormi. E ne sono molto
18/n orgogliosa. Per quanto riguarda il cambiamento climatico, siamo in una posizione fondamentalmente diversa da quella in cui eravamo, con obiettivi ambiziosi e un piano per raggiungerli.
Abbiamo invertito le statistiche sulla povertà infantile e abbiamo apportato gli aumenti
19/n più significativi al welfare e al patrimonio abitativo statale che abbiamo visto in molti decenni.
Abbiamo reso più facile l'accesso all'istruzione e alla formazione, migliorato le retribuzioni e le condizioni dei lavoratori e spostato la nostra impostazione verso
20/n un'economia ad alto salario e alta qualificazione.
Abbiamo lavorato duramente per fare progressi sulle questioni relative alla nostra identità nazionale e credo che l'insegnamento della storia nelle scuole e la celebrazione della nostra festa nazionale indigena faranno la
21/n differenza negli anni a venire. E lo abbiamo fatto rispondendo ad alcune delle più grandi minacce alla salute e al benessere economico della nostra nazione, probabilmente dal secondo dopoguerra.
La squadra che ha fatto tutto questo, loro sono state alcune delle persone
22/n migliori con cui abbia mai avuto il privilegio di lavorare, e ha tutte le carte in regola per portarci avanti mentre continuiamo a concentrarci sulla nostra ripresa economica con una delle economie più forti del mondo. Sono anche una squadra che ha tutte le carte in regola
23/n per competere alle prossime elezioni. Infatti, non me ne vado perché ritengo che non possiamo vincere le elezioni, ma perché credo che possiamo farlo e lo faremo, e abbiamo bisogno di un nuovo paio di spalle per questa sfida.
So che all'indomani di questa decisione si
24/n discuterà molto su quale sia il cosiddetto "vero" motivo. Posso dirvi che quello che condivido oggi è questo. L'unico aspetto interessante che troverete è che, dopo sei anni di grandi sfide, sono un essere umano. I politici sono esseri umani.
25/n Diamo tutto quello che possiamo, finché possiamo, e poi arriva il momento. E per me è arrivato il momento.
Intendo rimanere il deputato di Mount Albert fino ad aprile. In questo modo avrò un po' di tempo a disposizione nell'elettorato prima di partire e risparmierò a loro
26/n e al Paese un'elezione suppletiva.
Oltre a questo, non ho un piano. Non ho una prossima mossa da fare. So solo che, qualunque cosa faccia, cercherò di trovare il modo di continuare a lavorare per la Nuova Zelanda e che non vedo l'ora di passare di nuovo del tempo con la mia
27/n famiglia, che probabilmente è quella che ha fatto più sacrifici di tutti noi.
E quindi, a Neve: la mamma non vede l'ora di essere presente quando inizierai la scuola quest'anno.
E a Clarke: "Finalmente ci sposiamo".
28/n Per quanto riguarda il prossimo leader laburista. Il caucus ha sette giorni di tempo per verificare se un individuo ha più di due terzi del sostegno del caucus. Oggi il caucus ha deciso che la votazione si terrà fra tre giorni, domenica 22 gennaio. Se un leader sarà eletto
29/n con successo, subito dopo rassegnerò le mie dimissioni al Governatore generale e un nuovo Primo Ministro presterà giuramento. Se nessuno sarà in grado di raccogliere questo livello di sostegno all'interno del caucus, la gara per la leadership sarà aperta all'insieme dei
30/n membri.
La mia opportunità di ringraziare le tante persone di cui ho bisogno arriverà probabilmente ad aprile, quando lascerò il Parlamento, 15 anni dopo aver prestato giuramento. Fino ad allora, il mio ruolo è quello di aiutare il Partito Laburista, che considero la mia
31/n famiglia, a superare la prossima fase. E poi, lasciare al prossimo collega che assumerà questo ruolo, tutto lo spazio necessario per lasciare il segno.
Da parte mia, voglio concludere con un semplice ringraziamento ai neozelandesi per avermi dato l'opportunità di servire e
32/n di assumere quello che è e sarà sempre il ruolo più importante della mia vita.
Spero di lasciare in cambio la convinzione che si può essere gentili, ma forti. Empatici, ma decisi. Ottimisti, ma concentrati. Che potete essere il vostro stesso tipo di leader, un leader che sa
33/n quando è tempo di andare".
Il numero di paragrafi suggerisce quanto lavoro ci sia dietro questo articolo. Se lo hai apprezzato, sostienimi iscrivendoti al Blog. Ti ringrazio.
16/n #Austin: "Non è il momento di rallentare. È tempo di scavare più a fondo. Il popolo ucraino ci sta guardando. Il Cremlino ci sta guardando. La storia ci sta guardando. Quindi non molleremo. E non vacilleremo nella nostra determinazione ad aiutare l'Ucraina a difendersi
1/n Oggi il mondo libero guarda alla base di #Ramstein.
Diversi segnali suggeriscono la possibilità di un salto di qualità del sostegno occidentale all'#Ucraina contro l'invasione russa.
Per chi vuole: aggiornerò questo thread in tempo reale con tutte le notizie più importanti.
2/n Per comprendere che aria tira oggi a #Ramstein bisogna citare le parole pronunciate ieri dal segretario alla Difesa britannico, Ben #Wallace: "Non andremo da nessuna parte, signor Putin. Siamo qui a lungo termine. Siamo al fianco dell'Ucraina. Devi riconsiderare la
3/n situazione. Devi fare un cambiamento. Devi lasciare l'Ucraina".
Tra parentesi: Ben Wallace è uno dei pochi ad aver compreso fin da subito la portata della sfida lanciata dalla Russia all'Occidente.
1/10
Alla vigilia del decisivo vertice nella base #USA di #Ramstein, in #Germania, sull'asse Washington-Berlino si registra la tensione più alta dall'inizio dell'invasione russa dell'#Ucraina.
Il cancelliere tedesco #Scholz è infatti da giorni protagonista di un'ostinata
2/n resistenza rispetto alla richiesta della Casa Bianca: consegnare a #Kyiv i carri armati #Leopard2, ritenuti cruciali per la difesa ucraina.
Dichiarazioni di funzionari tedeschi, citate dal WSJ nella serata di ieri, tradiscono la portata della sfida: la Germania, fanno
3/n sapere, non consentirà agli alleati di cedere i Leopard 2 di fabbricazione tedesca - su cui Berlino mantiene la licenza di esportazione - né darà via i suoi tank, a meno che gli Stati Uniti non decidano di fare lo stesso con i loro #Abrams. Mossa politicamente astuta,
1/n 🚨🇮🇱 #Israele è sull'orlo di una crisi politica ed istituzionale.
Appena insediato, il governo #Netanyahu rischia già la caduta. Lo si deve alla decisione assunta da 10 giudici su 11 della Corte Suprema di Israele, secondo cui Arye #Deri, leader di #Shas - partito religioso
2/n - non può mantenere la sua posizione di ministro degli Interni e della Sanità.
Breve ripasso, necessario quando si parla di Israele, negli ultimi anni impegnata nel tentativo di sottrarre all'Italia lo scettro di Paese politicamente instabile per eccellenza.
3/n Accusato di reali fiscali, Deri aveva optato nella scorsa legislatura per un patteggiamento: aveva ammesso le sue colpe, pagato una multa salata, si era dimesso dal Parlamento. Così facendo aveva evitato il carcere, ma anche ottenuto dalla Procura di non insistere sul
1/n Nelle ultime ore il Blog è stato sottoposto ad un assedio di carattere burocratico, messo in discussione per alcune mancanze tecniche, figlie della mia incapacità informatica (ebbene sì, scrivo articoli, non sono uno sviluppatore). Qualcuno si è divertito a cercare di mettere
2/n in difficoltà il sottoscritto, nonostante l'evidente buona fede; ha minacciato segnalazioni al Garante della Privacy, ventilato azioni legali.
Non aveva fatto i conti con questa comunità, ha perso.
Non posso citare tutte le persone che si sono
3/n prodigate per darmi una mano, per aiutarmi a comprendere almeno da quale punto partire per cercare di sbrogliare questa matassa.
Voglio menzionarne almeno 3: @Barbiero, che stamattina, nel momento di massima disperazione mi ha fatto intendere che alla peggio mi avrebbe
La crescita del Blog ha portato ad una maggiore visibilità. La maggiore visibilità ad un incremento degli elementi di disturbo, dei polemici di professione, tra i commenti ai tweet.
Spero si capisca che dopo una giornata di duro lavoro (ricordo sempre che faccio tutto da solo)
risulti umanamente complicato leggere opinioni chiaramente faziose, replicare ad accuse formulate al solo scopo di infastidire il prossimo, prendendo di mira il valore cui sono più legato: la mia onestà intellettuale.
Sia chiaro: le critiche sono non soltanto ben accette, ma
richieste: aiutano a migliorarmi.
Però non voglio perdere il gusto di dialogare con la parte sana di questa comunità.
Dopo che un mio commento sull'arresto di Messina Denaro ha convinto un utente di avere il diritto di chiamare in causa i miei affetti, ho deciso di