Riflessioni a freddo sul duro discorso di #Mattarella. Il Presidente ha una strategia scoperta volta ad “addomesticare” i partiti di governo e a controbilanciarli. Particolarmente pesante è la sua mano nei confronti di Matteo Salvini, mentre più indulgente appare con i 5Stelle. 1
Della Lega lo preoccupa l’euroscetticismo più dichiarato e, palesemente, la posizione dura sull’immigrazione oltre ad alcuni tic di Salvini come girare con la divisa. Questioni di comunicazione che innervosiscono il PdR. Il Colle avrebbe preferito un accordo PD-5S ma Renzi...2
Ciò apre alcune considerazioni di scenario: 1) Salvini lavora con una contrarietà non troppo velata al suo programma del Quirinale; 2) i grillini più indeboliti potrebbero “avvicinarsi” a Mattarella. Non è un caso che Salvini abbia risposto al messaggio del PdR e non Di Maio. 3
Se la Lega farà exploit alle Europee si porranno dei nuovi problemi: a) in un eventuale rimpasto Mattarella potrebbe porre il veto su figure troppo euroscettiche, come accaduto con Savona; b) molti si aspettano elezioni anticipate nel 2019-2020 ma non è certo che PdR sciolga. 4
In particolare Mattarella tiene molto alla stabilità e ha già dimostrato di non amare elezioni anticipate (sia con Gentiloni che nell’impasse di Maggio). Inoltre le elezioni probabilmente porterebbero a vittoria del centrodestra, l’opzione che appare più sgradita al Colle. 5
Ciò comporta un problema per Salvini: non sarà facile rompere la coalizione e andare al voto nemmeno se facesse il boom alle europee e dovrà essere cauto anche sul possibile rimpasto. C’è sempre la possibilità di una soluzione parlamentare guidata da Mattarella con Lega out. 6
La forza del PdR dipenderà anche dallo scenario internazionale: recessione economica o no, Commissione Europea che vira a destra oppure no. Se il “centrismo europeista” sopravvivesse e l’economia retrocedesse, Mattarella acquisirebbe maggior peso sui partiti populisti italiani.
Da ultimo tale “interventismo” di Mattarella sembra dato anche dalla debolezza delle opposizioni. A destra si oppongono solo ai 5 stelle di fatto, mentre il Pd è un saloon pericolante e pieno di crepe. Populisti si scontrano più con istituzioni che con avversari politici.
