Ti chiami Kristian G. Andersen.
Ti laurei in Biologia Molecolare e, dopo anni di studio, ottieni un dottorato in Immunologia presso l'Università di Cambridge.
Ti laurei in Biologia Molecolare e, dopo anni di studio, ottieni un dottorato in Immunologia presso l'Università di Cambridge.
Diventi ricercatore post-dottorale non nell'Università degli Studi di Capracotta, ma ad Harvard, fino a guadagnarti il ruolo da docente presso il Dipartimento di Immunologia e Microbiologia del The Scripps Research Institute di La Jolla, in California.
Non contento, una volta esplosa l'emergenza #COVIDー19, guidi il tuo team di ricerca internazionale in uno studio volto a dimostrare l'origine naturale del virus e a negare quella in laboratorio.
Il tuo lavoro risulta talmente valido, rigoroso e meritevole che viene pubblicato.
Il tuo lavoro risulta talmente valido, rigoroso e meritevole che viene pubblicato.
Non su Novella2000 in mezzo alle ricette di Antonella Clerici o di Daniela Santanchè, ma su "Nature", la più importante rivista della comunità scientifica internazionale.
All'improvviso, però, il primo stronzo che passa, il cui unico merito è quello di avere più visibilità di te, pubblica un video del 2015 di cui non ci capisce un cazzo e la tua intera vita, la tua intera carriera, i tuoi anni di formazione e di lavoro vanno beatamente a puttane.
Non importa che costui non si sia nemmeno mai laureato, che non abbia mai lavorato in vita sua, che al massimo possa dirigere il grill a Pasquetta, che di virus non sappia nulla e che sia stato smentito persino dagli autori di quel servizio.
No, non importa. Lui ha già vinto. Perché la sua opinione fondata sul nulla e il suo "secondo me" sono stati considerati validi tanto quanto gli anni di studio e di lavoro che ci sono nella tua ricerca. #coronavirus
