Sembra che alcuni giornalisti non gradiscano chi prende la parola e si difende da offese e fake news colossali senza chiedere il permesso a loro (che spesso lo negano). Io non sono mai stato un fan di #Conte, ma negli ultimi giorni
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è stato apostrofato - insieme a Gualtieri - con una serie di insulti infamanti, in una campagna di disinformazione sfrenata riguardo al vertice europeo e alle misure economiche. Vere e proprie fake news terroristiche inventate di sana pianta dalla propaganda salviniana.
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Che un presidente del Consiglio non abbia il diritto di replicare a balle e minacce, e debba rimanere zitto a prendere sterco in faccia di fronte ad un’opposizione che ricorre alla diffamazione e all’incitazione a delinquere (“li andiamo a prendere”, “pagheranno caro”)
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è una pretesa assurda. Ed è preoccupante che tale pretesa venga apertamente sbandierata da un giornalista di punta come #Mentana, di cui peraltro ho sempre apprezzato le “maratone” e che dirige uno dei pochi Tg guardabili.
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L’opposizione ha tutto il diritto di criticare e anche di usare toni molto polemici, ma non quello di diffondere notizie totalmente false e gridare al “regime” se esse vengono smentite. Quella non è democrazia, è squadrismo.
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La pretesa diventa particolarmente ridicola in un Paese in cui a #Salvini vengono concesse intere serate senza contraddittorio nei salotti televisivi, e questo viene poi celebrato da vari guru come genio della comunicazione politica.
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