Poche cose e male. E, quando dicono qualcosa di sensato e circostanziato, confermano la letalità stimata con altri metodi.
Non volete perderci la testa?
Vi aiuto a fare ordine, con tre studi.
Qui spiegato *benissimo*.
Il primo è Heinsberg: dai risultati (molto preliminari) di studi serologici in questo focolaio tedesco, sembra che la prevalenza sia molto elevata, e dunque la letalità plausibile (IFR) di #COVID19 scenderebbe a 0,4%.
Quella realistica tedesca è 1,1%.
Prima , una precisazione: la letalità IFR non è un *punto*, ma un *intervallo*.
Per la Germania io la stimo a 1,1%, ma può variare tra 0,5% e 1,7%. Cosa significa? Che comunque 0,4% non sarebbe assurdo.
Il problema è che per i ricercatori questa è la stima centrale.
Lo spiega il virologo Christian Drosten:
(a) non si spiega come lo studio differenzi tra #COVID19 e gli altri coronavirus in circolazione. Né se sia in grado di farlo;
(b) non si corregge per i falsi positivi, che con prevalenza bassa saranno molti.
Vedremo i risultati definitivi, e se i ricercatori avranno cercato di correggere questi due grandi problemi (tanti coronavirus diversi + falsi positivi).
È subito circolato in ambienti "negazionisti" vicini a Trump, che sostengono che la reazione a #COVID19 sia eccessiva.
Lo studio stima che i casi positivi sono 50-85 volte di più di quelli accertati.
Ma c'è un problema: sarebbe così solo usando le loro stime *aggiustate*, perché il loro campione (sostengono) non è rappresentativo.
Qui spiegato bene.
L'influenza stagionale è intorno a 0,05%-0,15%.
Ma senza la loro "correzione" IFR salirebbe a 0,25% - 0,74%.
La letalità plausibile stimata da me per gli USA è 0,9% (sono più giovani di noi).
Un terzo problema di studi come questo è l'autoselezione.
Qui, chi lo ha condotto ha fatto pubblicità su Facebook per reclutare i partecipanti.
È dunque normale che decida di partecipare con maggior probabilità chi ha o crede di avere sintomi.
A sua volta, una stima della prevalenza più alta abbassa la letalità plausibile.
Restano tutti i problemi di cui abbiamo parlato più sopra.
È interessante, perché:
(a) si evita l'autoselezione del campione sottoponendo a test *tutte* le donne che hanno partorito in due ospedali newyorchesi;
(b) è tampone, non sieroprevalenza.
nejm.org/doi/full/10.10…
Anche questo studio è stato sbandierato per dire, vedete?, la prevalenza è alta e dunque la letalità del virus dev'essere molto più bassa.
Ma è davvero così?
No.
I casi erano 126.368. I decessi #COVID19 ufficiali e probabili erano 12.712. Letalità apparente: 10,1%.
Prevalenza: 17% [11% - 38%].
Che una letalità dello 0,9% giustifica una prevalenza del 17% a New York City.
Compatibile con la prevalenza del 15% tra le donne incinte due settimane fa, conoscendo il ritardo tra quando i casi emergono e i contagi effettivi.
Per esempio, a ieri era plausibile che in Lombardia la prevalenza fosse del 15%, e che nella bergamasca fosse superiore al 30%.
Ma su scala nazionale saremmo al 5%.
Prendete ogni singolo studio con le pinze. Contestualizzatelo. Se non capite, chiedete agli esperti.
Ma no: a oggi, gli studi purtroppo convergono ancora su una letalità di #COVID19 intorno all'1%.
DIECI volte più letale della comune influenza.
Se vi interessa sapere come abbiamo fatto, vi basta scaricarlo da qui!
medrxiv.org/content/10.110…