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21 Oct, 16 tweets, 4 min read
Scrivo questo thread per descrivere una situazione piuttosto incresciosa che si sta verificando nell'asilo di mio figlio, nella speranza che non vi succeda una cosa simile e/o che, se vi succeda, possa esservi utile per valutare il da farsi.

#COVID19 #COVID_19 #COVIDー19

/1
Per farla breve, la sett. scorsa abbiamo avuto un caso di maestra positiva che ha trasmesso l'infezione ad alcuni bambini. Come probabilmente sapete, all'asilo gli alunni non portano la mascherina né sono in grado di comprendere o rispettare le norme di distanziamento. /2
Il problema è che la maestra in questione, pur essendo assegnata a una classe ben precisa, ha dovuto svolgere varie attività di supplenza in altre classi per coprire l'assenza di altre maestre, assenti per vari motivi (non legati al COVID19). Come se non bastasse, /3
Nella classe in questione c'erano alcuni fratelli di alunni che frequentano altre classi nello stesso asilo. Il risultato di questa "serie di sfortunati eventi" è che, ora che finalmente la cosa si sa e che stiamo facendo i tamponi, diversi bambini stanno risultando positivi. /4
In tutto questo noi forse ci siamo salvati (fino a prova contraria, non è ancora possibile dirlo con certezza) perché alle primissime avvisaglie del problema abbiamo ritirato nostro figlio, riducendo quindi il frame temporale di rischio. Preciso che è stata una scelta nostra, /5
che abbiamo fatto con innegabile fatica (rinunciare all'asilo ha ovvi impatti sul lavoro e sull'organizzazione della giornata) e in controtendenza rispetto alla quasi totalità degli altri genitori, anche perché la scuola ha continuato a dire che era tutto sotto controllo. /6
E qui vengo al punto: in tutta questa storia, probabilmente non molto diversa da quella che stanno vivendo in tanti, la cosa che proprio non mi torna è il comportamento del management dell'asilo, colpevole a mio avviso di una serie di comportamenti abbastanza scriteriati: /7
1) a fronte di una maestra con sintomi non viene comunicato nulla fino al tampone. Capisco il non voler creare il panico e il rispetto della privacy ma mi sembra assurdo che non si possa fare di meglio, specie in una scuola dove il distanziamento per forza di cose non esiste. /8
2) a seguito dell'accertata positività la strategia scelta è stata quella di "minimizzare", parlando di una generica "positività" all'interno di una singola classe, aggiungendo che comunque è tutto sotto controllo (pur sapendo che quella maestra ha girato varie classi). /9
3) all'arrivo dei primi tamponi positivi dei bambini di quella classe, pur sapendo che alcuni dei loro compagni di classe (ancora non testati) avevano fratelli in altre classi la struttura ha continuato a dire che non c'era motivo di preoccuparsi e/o di sospendere l'attività. /10
4) questo atteggiamento è stato mantenuto persino all'arrivo del primo tampone positivo di uno dei fratelli suddetti, commentando che "a volte ci sono dei falsi positivi", col risultato che fino a ieri, a oltre 10g dal "primo caso" accertato, sono praticamente entrati tutti. /11
Questo "pensiero positivo" (è proprio il caso di dirlo) da parte della scuola ha finito col deteterminare un esito paradossale: la stessa mattina in cui è arrivata la conferma della positività del fratello A, il fratello B si trovava regolarmente a scuola insieme ai compagni. /12
Ora, non ho studiato la normativa in modo così approfondito da poterlo sostenere con certezza, ma credo che la scuola abbia violato varie norme previste dalle linee-guida, con conseguenze che rischiano di compromettere per sempre il rapporto di fiducia tra scuola e genitori. /13
Vi lascio immaginare cosa sta succedendo nel "WhatsApp genitori" delle varie classi, dove l'ansia ha raggiunto livelli estremi e ci si accusa reciprocamente di condotte scriteriate e colpevoli omertà: roba che al confronto "Le Iene" di Tarantino è una cena tra vecchi amici. /14
In tutto questo casino che si è consumato negli ultimi giorni ho trovato particolarmente divertenti i titoli trionfalistici di TV e giornali che parlavano della "rivincita della Azzolina" e della sua scommessa vinta con la scuola. Sarà forse vero per primarie e secondarie, /15
ma negli asili comunali mi sembra evidente che qualcosa non stia funzionando. Ho deciso di raccontarvi tutto, omettendo ovviamente qualsiasi riferimento a tutela di chi sta vivendo questa situazione, perché secondo me non siamo un caso isolato.

BEWARE OF THE KINDERGARTEN.

/END

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9 Oct
BREAKING NEWS: Sembra che oggi alcune banche italiane (tra cui Intesa San Paolo) abbiano messo a pagamento il servizio OTP via SMS, ovvero il messaggio che ti manda il codice per accedere al conto. Risultato: decine di migliaia di utenti non possono più accedere.

(thread)
La cosa è capitata a un'azienda per cui lavoro, che gestisce presso la banca in questione numerosi conti (amministrati anche per conto di clienti) ai quali di punto in bianco non può più accedere in alcun modo. Anche i bonifici, che al momento necessitano di conferma SMS OTP, /2
risultano bloccati, così come tutte le operazioni principali. La cosa divertente è che gli operatori telefonici non sembrano riuscire a risolvere la cosa, in quanto persino abilitando la funzionalità "SMS a pagamento" sui numeri in questione i messaggi non vengono recapitati. /3
Read 10 tweets
19 Sep
Prendo atto che la PA, nell'ottica di una digitalizzazione compiuta a vantaggio dell'impresa privata e non del cittadino, ha deciso di accettare solo pagamenti elettronici tramite CBill o bollettino PagoPA senza curarsi di negoziare condizioni sensate con i merchant.

(thread)
In conseguenza di questa decisione il contribuente non può più pagare utilizzando gli "storici" bollettini postali o MAV a zero commissioni ed è costretto a scegliere tra:

A) aprirsi un conto presso PosteItaliane, con tutto ciò che ne consegue (spoiler: non è una bella cosa); /2
B) pagare costi di commissione (dell'ordine di 1 EUR o più) per ogni singola transazione verso la PA utilizzando il circuito PagoPA o le scarse e ridicole convenzioni ridicole CBILL ad oggi "negoziate" (es. Fineco, commissioni fisse pari a 1.95 EUR). /3
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7 Sep
La Azzolina non penso abbia voce in capitolo, ma sarebbe bello auspicare università statali in cui i rettori impongano il pieno rispetto del codice etico a tutto il corpo docente.

Si dà il caso che la Unimol ne abbia uno: diamogli un'occhiata e vediamo cosa dice.

(thread)
L'articolo 1 è già particolarmente illuminante, visto che parla del rispetto della dignità umana e del rifiuto di ogni forma di discriminazione, descritti come "doveri fondamentali" dei singoli appartenenti della comunità accademica. /2
Il concetto viene ulteriormente ribadito qualche riga dopo, in cui si chiarisce come l’Ateneo riconosca tra le sue principali finalità la promozione della riflessione, la formazione e la discussione pubblica finalizzata allo sviluppo di una "elevata sensibilità etica". /3
Read 9 tweets
2 Sep
Questa ricerca dovrebbe far capire 2 cose: il livello di arretratezza delle PMI italiane dal punto di vista della cultura aziendale e la tragica impossibilità dei dipendenti di poter negoziare condizioni di lavoro più sicure neppure in un contesto emergenziale di pandemia. /1
Curiosamente, questi numeri vengono utilizzati a sostegno di una tesi opposta (e a mio avviso errata), formulata dallo stesso autore circa 1m prima, in cui parlava di "consolidata reciprocità di interessi che accomuna datori di lavoro e collaboratori".
ilsole24ore.com/art/troppi-pre…

/2
Sorvolando su quel "piuttosto che" disgiuntivo avanzo la proposta di ripetere oggi quella ricerca indipendente effettuata ad aprile, così da vedere se questa "reciprocità di interessi" è ancora certificabile sul campo e se i lavoratori si sentono ancora "come a casa". /3
Read 16 tweets
28 Aug
Riassumo per chi si fosse perso alcuni passaggi:

- Bisin auspica la possibilità per gli imprenditori di pagare per il diritto di far infettare i propri dipendenti.

- @mazzettam (giustamente) lo prende per il culo.

- Stagnaro, Puglisi e Boldrin ne fanno carne di porco.
Questo ridicolo tentativo di spacciare quel tweet per una minaccia di morte fa già ridere di suo, ma il fatto che ci si sia buttata a pesce gente che poche sett. fa difendeva a spada tratta il "i n***i lavorano meno, che poi è anche vero" di Boldrin fa letteralmente sganasciare.
Invece di perdere tempo con il tweet di Mazzetta, palesemente ironico e provocatorio, sarebbe il caso di sfruttare questo rigurgito di visibilità del topic per riflettere ancora una volta sull'abominevole bestialità proferita da Alberto Bisin, con tanto di paper a corredo.
Read 4 tweets
25 Aug
Ai tanti che "il karma non c'entra" e "la malattia non si augura a nessuno".

L'atteggiamento di #Briatore sul #COVID19, il suo voler anteporre il profitto a qualsiasi cosa, ha messo in pericolo sé stesso e tutti quelli che lavorano con lui.

(thread)
In questo momento l'Italia è piena di capi e dirigenti d'azienda che non indossano la mascherina e che ripetono che i protocolli di prevenzione individuali e aziendali sono tutte puttanate. Se non vi è capitato di vederli vuol dire che siete estremamente fortunati: /2
A me è successo già in diverse occasioni e vi assicuro che è una cosa che crea problemi *enormi*, in quanto il rapporto tra questa gente e i dipendenti non è da pari a pari e spesso diventa difficile, se non impossibile, contestare apertamente questi atteggiamenti. /3
Read 9 tweets

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