Nonostante l’obbligo di upload delle TEK previsto dal DPCM, le segnalazioni di utenti positivi su #Immuni non decollano.
La % media sui casi totali dal 19 al 27 è 0,54%, la stessa dell’intero mese di ottobre, contro un numero dichiarato di download del 15,7% della popolazione. 1/
Nel frattempo sulla Dashboard è comparsa una nuova nota: il numero di download non comprende gli aggiornamenti e le reinstallazioni.
Chiarimento sicuramente utile che conferma non trattarsi degli utenti attivi, tuttora sconosciuti.
Resta un numero privo di significato. 2/
Ma qualcosa si sta, lentamente, muovendo: nel codice che alimenta la Dashboard sono comprarsi i numeri di positivi e notifiche inviate giorno per giorno dal 15/06.
Sono però spariti quelli relativi ai focolai, mai pubblicati sulla pagina web, apparsi qualche giorno fa. 3/
Il viceministro Sileri ha dichiarato a Le Iene che a fine agosto “il basso numero di segnalazioni di positivi non è stato ritenuto segnale di mancata applicazione delle procedure previste per lo sblocco dei contatti”.
All’epoca non esistevano dati pubblici, solo i download. 4/
Se il @MinisteroSalute avesse comunicato i dati sugli utenti attivi fin da subito, avremmo immediatamente individuato la parte dell’ingranaggio inceppata (ASL), senza ipotizzare numeri gonfiati o % di reali utilizzatori bassissime.
4 mesi buttati per mancanza di #trasparenza. 5/
La cosa grave è che, pur essendo in possesso di tutti i dati, il @MinisteroSalute sembra non averli mai analizzati seriamente.
“Solo a fine settembre abbiamo iniziato a rilevare alcuni problemi [...] in alcune Regioni”.
Praticamente quando l’ho ipotizzato io, senza dati. 6/
Intanto l’istanza FOIA presentata il 15/10 continua a prendere polvere con quelle di @faffa42 e tanti altri,
Vorrei avvisare fin d’ora @robersperanza e @MinisteroSalute che, in caso di mancata risposta, sto prendendo in considerazione ricorso al TAR Lazio.
Possiamo evitare? 7/
Che l’app di contact tracing digitale sarebbe servita a poco lo sapevamo già ad aprile, ma uno scenario assurdo come questo chi mai avrebbe potuto immaginarlo?
Evidentemente aveva ragione il Prof. @Floridi, al Governo non è mai interessato che il sistema funzionasse davvero. 8/
Morale della favola:
la #trasparenza della PA continua ad essere una chimera, tenere nascosti i dati non può che portare a un fallimento, un’app non ci salverà. #OpenData#OpenGov#Immuni
9/9
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
"Immuni ha rilevato che il giorno %@ sei stato vicino a un utente COVID-19 positivo."
Dal codice sorgente di #ImmuniApp sembra essere questa (allo stato attuale) la notifica che verrà visualizzata in caso di "contatto a rischio".
1/
"Segui le indicazioni del tuo medico"
La prima istruzione è quella di contattare il Medico di Medicina Generale, spiegandogli di aver ricevuto una notifica di contatto stretto di COVID-19 da Immuni, e seguire le sue indicazioni.
2/
"Rimani a casa per i 14 giorni successivi alla data del contatto"
Nell'attesa, l'app suggerisce di controllare i sintomi (temperatura, mal di gola, tosse, raffreddore o naso chiuso, difficoltà respiratoria, dolori muscolari, perdita o alterazioni di olfatto o gusto, diarrea).
3/
Il Responsabile anticorruzione e per la trasparenza della Regione Piemonte respinge l’istanza di riesame, confermando il rifiuto all’accesso civico ai dati dei contagiati, divisi per comune, con cui è generata la mappa regione.piemonte.it/web/covid-19-m…. #FOIA#opendata 1/
Se il primo rifiuto non era stato, di fatto, motivato, in questo caso il Resp. afferma che “le pubbliche amministrazioni non sono tenute a elaborare dati in proprio possesso al fine di soddisfare le richieste di accesso”, richiamando l’orientamento e le FAQ dell’ANAC.
2/
La FAQ 2bis, punto 4, però, è sufficientemente chiara, la PA “deve consentire l’accesso ai documenti, ai dati ed alle informazioni così come sono già detenuti, organizzati, gestiti e fruiti”.
Esattamente quello che era stato richiesto: i file che alimentano la mappa.
3/
Gli interventi della Ministra Catalfo e del Presidente Tridico su #INPSDown confermano, come ipotizzato fin da subito dagli esperti, che i fatti del 1 aprile non sono stati causati da un attacco hacker (come comunicato a caldo), ma da problemi interni di cache.
1/
La relazione INPS a cui fanno riferimento (non ancora disponibile) in sintesi sembra dare la colpa della cattiva configurazione della CDN ai tecnici Microsoft che “ha messo a disposizione tutte le risorse professionali indispensabili per configurare l’ambiente target”.
2/
La vera notizia è la conferma del secondo data breach: “Relativamente alla procedura del bonus Baby-Sitting è stato rilevato che alcuni utenti hanno potuto consultare le domande trasmesse da altri utenti”, di cui si è parlato troppo poco. 3/
Facendo un passo indietro, dopo quasi 2 mesi di approfondimenti sul #ContactTracing digitale, ad oggi, non sono convinto possa essere uno strumento anche solo minimamente utile.
Poco ma sicuro: l’app *non sarà* la soluzione definitiva e quelle sulla privacy non sono "fisime".
1/
La protezione dei dati personali coincide con la protezione delle persone e, come scrive meglio di me @lucabolognini, chi non l’ha capito vive nel passato.
Serve trasparenza, servono scelte motivate, servono garanzie, in poche parole serve una DPIA. agendadigitale.eu/sicurezza/priv…
2/
Come se non bastasse, le app di #ContactTracing sono un campo minato di problemi etici, prima che tecnologici.
Lo scrive il Prof @Floridi: per raggiungere la quota % di installazioni ritenute utili servono incentivi (e non penalizzazioni per chi non la vuole/può installare).
3/
In un momento in cui sarebbe necessaria la massima trasparenza, l’Italia sceglie la soluzione di #ContactTracing digitale più opaca, di cui non è disponibile un whitepaper e sul tavolo già prima della fast call. È legittimo chiedersi a cosa siano serviti bando e task force. 1/
Dell'app conosciamo troppe poche cose per poter fare una valutazione.
Dall'Ordinanza del Commissario Straordinario emerge "la conformità al modello europeo delineato dal Consorzio PEPP-PT e per le garanzie che offre per il rispetto della privacy". governo.it/sites/new.gove…
2/
La cosa non è molto rassicurante, considerato il recente cambio di rotta del progetto PEPP-PT: a quanto pare è stato rimosso l'approccio decentralizzato #DP3T.
Le accuse di @mikarv sono molto forti, in due parole "un cavallo di troia".
h/t @Clodo76 3/
Falso messaggio PEC che simula la trasmissione di una fattura elettronica proveniente da un reale indirizzo certificato @Arubaitpec.it con allegato malevolo. Massima attenzione! #malware#PEC#fatturaelettronica
Dettagli ⤵️ 1/
- Il mittente è un reale indirizzo pec.it: il messaggio arriva senza anomalie e la firma risulta valida;
- l’oggetto e il testo riprendono (quasi) esattamente quelli delle PEC del SDI;
- in allegato viene trasmesso un file .zip contenente un .pdf e un .vbs;
2/
- è presente la dicitura “mail priva di virus - avast.com” con tanto di logo caricato come contenuto remoto dal sito Avast legittimo.
Il messaggio PEC è molto simile a quello con cui vengono effettivamente trasmesse le fatture, salvo alcuni dettagli (v. foto). 3/