Nel nuovo #dpcm verrà istituita la figura dello shopping facilitator, che permetterà di avere il #cashback comodamente da casa: tu telefoni al negozio, il negozio manda un fax col catalogo, tu ordini con sms, poi via App prenoti il facilitator, che viene a casa, prende la tua
carta di credito, va in negozio, la striscia per te, e fa una scansione dello scontrino elettronico, che ti invia tramite raccomandata AR, che puoi andare a ritirare in un padiglione primula, dove tutto ti sarà dato, una volta effettuato il vaccino, purché ci siano le siringhe.
Il bonus ti sarà infine corrisposto elettronicamente, tramite buono postale demateralizzato, convertibile in credito d'imposta per l'anno 2061/62, previa apposizione di speciale marca da bollo digitale da €16.17, disponibile presso tutte le edicole di città che iniziano per U.
Il Governo declina ogni responsabilità, nel caso in cui il facilitator scappi poi con la carta di credito.
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Siamo in tempi di Cts, comitati vari e pool di esperti.
Alcuni un po' meno credibili di altri, viste le performance presenti e passate, ma qui decidiamo di parlare solo di quelli credibili.
Polli e galline da combattimento televisivo sono esclusi a priori. Sic est.
Ricorrere a pareri tecnici è un aspetto fondamentale di ogni seria decisione in ambito di rischio e incertezza. Su questo non deve esserci alcuna ambiguità.
La politica DEVE ricorrere agli esperti (ma non dovrebbe però poi usarli come scusa nel prendere le decisioni).
Ma è interessante notare come molti cadano in quella che è nota in teoria come la fallacia dell'unanimità, che recita più o meno così.
"Dobbiamo chiedere il parere di un comitato tecnico rispetto ad A, quindi ci aspettiamo che gli esperti esprimano un'opinione unanime su A."
Per una semplice quanto potente e ineludibile omeostasi del rischio, un nuovo lockdown generalizzato non sortirebbe gli effetti voluti, senza contare l'impatto sociale, ancor prima che economico.
Dato che mi è stato chiesto, ora parto col pippone.
E se non vi va bene, la colpa è di @colvieux e altri.
Il primo lockdown ha potuto "godere" dell'effetto novità, della naturale (ed evolutivamente sensata) paura verso l'ignoto.
È stato, a mio avviso, una scelta sensata (e ne scrissi a suo tempo). Ma come facilmente prevedibile, è stato gestito malissimo.
Era il 1996 quando Antichrist Superstar, in 16+1 tracce, dipingeva molto bene quello che gli USA (e non solo) sarebbero diventati vent'anni dopo.
Irresponsible Hate Anthem.
"Hey victim, should I black your eyes again?
Hey victim, you were the one who put the stick in my hand.
I am the ism, my hate's a prism."
The Beautiful People
"And I don't want you and I don't need you.
Don't bother to resist, or I'll beat you.
It's not your fault that you're always wrong.
The weak ones are there to justify the strong."
"Capitalism has made it this way,
old-fashioned fascism will take it away."
Se lo Stato dovesse negare le cure a chi è idiota, faremmo prima ad avere una sanità 100% privata.
Siamo tutti idioti per qualcuno, e prima o poi la ruota gira.
Starei più attento a gestire il dittatorello che è in tutti noi.
Il grande argomento a favore della sanità pubblica universale (per me in gran parte fallace, ma lo prendo per buono) è che così tutti possono curarsi, soprattutto i poveri, in una forma di giusta redistribuzione.
Però gli stessi che usano l'argomento economico, vorrebbero poi
discriminare gli antivax, chi nega il covid, magari anche chi fuma e beve, e forse pure i grassi, chissà.
Ma ignoranza (più che stupidità è ignoranza), alcolismo, droga e tutte queste cose bellissime sono molto legate alla povertà. Certo, esistono i ricchi ignoranti, i ricchi
L'incertezza di un fenomeno come il Covid è proprio data dal fatto che ogni giorno si trovano dati che supportano questa (è un'influenza, liberi tutti) o quella (ci estingueremo, chiudiamo tutto) visione manichea del mondo.
Non ha senso assumere rischi eccessivi e un lockdown
breve iniziale era sensato (come sia stato poi gestito e lo stato emergenziale contiano sono un'altra cosa), per capire meglio e approntare una prima risposta. Ma allo stesso tempo è una pia illusione e pericolosissima quella di volere uccidere la variabilità, che come in una
pentola chiusa che bolle prima o poi porta il coperchio a saltare.
Se c'è una cosa che sappiamo, al di là dello specifico virus, è che il contagio si limita grandemente con alcune misure semplici e di facile attuazione, dalla mascherina al lavarsi le mani (!), dal controllare in
Quando a marzo si parlava di investire nella didattica a distanza, in modo coordinato a livello nazionale, per garantire il recupero dei mesi persi, aiutare chi era rimasto indietro, prepararsi in caso di nuove ondate, ed evitare l'acuirsi delle disuguaglianze sociali (ma queste
paiono interessare solo su carta e se si parla di soldi, mai di opportunità formative), era tutto un disquisire di rapporto docente-allievo (spesso da gente che non ha insegnato 10 minuti della propria vita), di mancata socialità, di impossibilità di obbligare docenti di una
certa età a usare le nuove tecnologie (quando un archivio nazionale avrebbe invece aiutato in tali situazioni), et similia. Insomma, in perfetto stile italico si è preferito passare il tempo a trovare difetti alla DAD, anziché vederne il potenziale formativo e di ausilio.