THREAD 👇👇👇
per mettere insieme, per l'ennesima, volta, qualche spunto sul tema del comportamento professionale dei docenti in un'arena pubblica (quale può essere questa), sul crinale (delicato ma non impossibile da affrontare) delle libertà di espressione e ricerca
La professione accademica non è di quelle che si fanno con orario di ufficio. Un professore è sempre un professore, e sempre gode dei privilegi funzionali al suo ruolo. Privilegi legislativi, come la libertà accademica, ma soprattutto privilegi di considerazione culturale
Io, per fare un esempio, quando parlo di storia delle politiche scolastiche e universitarie e di storia intellettuale lo faccio col fatto che quello che dico non ha lo stesso peso di quello che scrive il primo che passa, e se qualcuno se lo dimentica non esito a ricordarglielo
Ma se anche fuori da un aula o dalla sala riunioni di un seminario io ho diritto di esigere che mi sia riconosciuta la stessa competenza, devo ricordarmi di portare fuori da quell'aula e da quella sala due responsabilitĂ fondamentali:
1) il dovere di sostenere solo posizioni che posso argomentare almeno come suggestioni interpretative, e di usare, se ho margini di incertezza, le dovute cautele. Se dalla mia posizione dico cose false, inventate, buttate alla meglio, cose che non sarei in grado di sostenere...
...in una verifica "tra pari", perdo la mia credibilitĂ e compio il delitto di attribuirne, agli occhi di chi ha meno strumenti di discernimento, a posizioni infondate. Tutto questo dovrebbe rappresentare un problema per il sistema che mi ha accreditato i titoli con cui parlo
2) l'arena di confronto che è libera per me, tanto che in essa posso argomentare anche le posizioni più impopolari e controverse, deve essere libera per gli altri di potermi contestare errori, imprecisioni e fallacie (rendendo in tal modo davvero probante un'esposizione efficace)
La libertà dell'arena di dibattito dipende dai comportamenti di tutti, quindi anche dai miei. Se inizio con mancanza di rispetto, intimidazione, aggressività , vengo meno al dovere del confronto. E anche farlo al di fuori del tempo di lavoro può avere conseguenze indirette...
...su come si sta composti a tavola quando abbiamo invitato l'assessore che ci finanzia le borse di studio o l'industriale che può dare soldi a un progetto interno (e spesso, peraltro, non li dà ), faremmo un passo avanti anche nel capire a cosa servono
*consapevole del fatto
*un'aula
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Nella prolusione di oggi, il direttore della @scuolanormale ha messo in guardia su un dato su cui riflettere: l'estrazione sociale degli allievi ammessi negli ultimi anni si è fatta sempre più alta, con un trend in questo senso ormai significativo.
...in modo altrimenti impensabile per cambiare la loro vita.
E' dunque bene che questa possibilitĂ torni a farsi frequente, ma anch'io non credo che una riforma dell'ammissione che tenga conto delle origini sociali sia la strada giusta
THREAD 👇👇👇
sull'#universita, dove spero di dire una volta per tutte quel che penso su questa storia
Manfredi è (oggi) un politico. Un politico fa politica. Se la facesse più spesso, anche tirando le coltellate quando serve, sarebbe un ministro migliore.
Oggi ha fatto politica
I dati di qualitĂ degli atenei sono sempre contraddittori, poco maneggevoli per la scarsa trasparenza di chi li fa, e ipersemplificati nelle presentazioni che le agenzie che li compongono offrono a giornalisti normalmente incapaci di leggerli per conto proprio
Per forza di cose i messaggi che possono lanciare sono molteplici, e non servono i ranking per ricordare a chi vive l'universitĂ italiana i problemi che ci sono.
Politicamente, però, è legittimo isolare un messaggio che ci aiuta per i nostri obiettivi, e questo...
"If an unfriendly foreign power had attempted to impose on America the mediocre educational performance that exists today, we might well have viewed it as an act of war." (A Nation at Risk, 1983) edreform.com/wp-content/upl…
Il documento, redatto da una commissione nazionale sull'educazione nominata dall'amministrazione Reagan, registrava un calo delle performance frutto piĂą del luogo comune che di dati reali mai presentati, e apriva la strada a riforme ancora oggi controverse...
...sfociate nel classico dirigismo usato dai liberali per forzare la realtĂ a comportarsi come dovrebbe secondo l'azione della mano invisibile del No Child Left Behind, prodotto di un'altra amministrazione repubblicana (Bush jr) ma con consenso bipartisan che ne garantirĂ durata
THREAD 👇👇👇
Ernesto Rossi era un liberale. Se glielo aveste chiesto avrebbe risposto così. Era un liberale di scuola einaudiana, per di più, quella del conoscere per deliberare e altre balle che qui un po' di gente cita per giustificare i suoi porci comodi
Provo a chiarire (anche a me stesso) le idee con un rapido
THREAD👇👇👇
La scissione di Livorno è un evento storico capitale nella storia della sinistra italiana, e su questo non ci piove.
Ma resta da capire come oggi chi fa riferimento POLITICO alla storia del '900 deve intepretare POLITICAMENTE quei fatti, al di lĂ della loro complessitĂ sul piano ricostruttivo (che ultimamente ha visto anche qualche nuovo contributo)
Da un lato, è evidente che dal punto di vista del PCI e di chi fa riferimento alla sua storia, al suo ruolo nella vita politica italiana, al suo percorso verso la partecipazione (ambigua ma non negabile) alla costruzione della democrazia italiana...
THREAD👇👇👇
Nel 2000, agli inizi delle rlevazioni @OECDEduSkills riportate nell'annuale Education at a Glance, la percentuale di italiani tra i 25 e i 34 anni in possesso di un titolo universitario era circa il 10%
Spesso questo dato viene riportato in comparazione al 28-29% attuale, per mettere in evidenza come riforme e dinamiche sociali e culturali abbiano contribuito, soprattutto nei 10-12 anni immediatamente successivi, ad avvicinarci a una media OCSE che cmq è ancora lontana (44-45%)
Stavolta io invece, da storico, cercherei di valorizzare proprio quel dato del passato, mettendolo nel giusto contesto per rispondere ad alcune questioni del presente.
Chi aveva 30 anni nel 2000 oggi ha 50 anni, ed è nel pieno dell'età produttiva, nella fascia anagrafica...