Non sono un retroscenista, e non ho accesso a informazioni riservate. Questo è semplicemente quello che credo di aver capito finora sulla #crisidigoverno.
1/N
1) #Renzi ha fatto la crisi (sì lo so, l’ho già scritto altre volte, ma repetita iuvant) per provare a “scomporre” l’attuale coalizione di governo (l’alleanza Pd-M5s in particolare) e “ricomporre”. Il suo problema? Non era chiaro cosa volesse ricomporre.
2/N
Un altro governo con Conte? Un altro governo (stessa maggioranza) senza Conte? Un governo che coinvolgesse anche pezzi della destra? La verità è che a #Renzi andava bene tutto. La sua scommessa? Tanto nessuno vuole votare, quindi qualcosa salta fuori.
3/N
2) #Renzi non aveva previsto quando Pd e M5s sarebbero stati granitici a difesa di #Conte. Ora, non so se questa difesa è “fino alla morte”, ma senz’altro Renzi è rimasto spiazzato.
4/N
Perché spiazzato? Perché si è trovato davanti non solo il “c’è solo Conte” di Pd e M5s, ma il “mai più con Renzi” di Conte e M5s. Il disegno di Renzi di tenere un piede fuori e uno dentro si è complicato di parecchio.
5/N
3) Poiché Renzi rischia di finire fuori dal governo senza più nessuna influenza, molti nel suo gruppo sono sul piede di guerra. Potrebbero lasciare per entrare in altri gruppi o tornare nel Pd.
6/N
4) Siccome rischia un’emorragia, Renzi ci “mette una pezza”. Come? Annunciando che si asterrà. Questo annuncio, la si giri come si vuole, è una dimostrazione di debolezza. Renzi si astiene perché spera di poter rientrare nei giochi della maggioranza.
7/N
5) A questo punto è evidente come i ruoli si sono invertiti. All’inizio della settimana scorsa, quando Renzi ancora non aveva strappato, tutti erano pronti a offrirgli mari e monti per farlo restare dentro.
8/N
Ora che si è messo fuori, gli altri non lo vogliono più ed è lui che “prega” di essere riammesso. Un bel capovolgimento.
9/N
Personalmente, e (lo dico di nuovo) senza alcuna informazione riservata, penso non si possa escludere un ritorno di Italia Viva in coalizione: lo vogliono la maggior parte dei parlamentari di IV, lo vogliono alcuni nel Pd.
10/N
La strategia di Conte però al momento è non riprendere IV, e magari riprendere solo i suoi parlamentari. Renzi è in una situazione di debolezza e costretto a rincorrere.
11/N
Magari gli riesce di rientrare, ma se rientra dovrà “andare a Canossa”. Sarà un rientro che non può che comportare un’umiliazione per lui, e un depotenziamento.
12/N
Insomma, a livello tattico sembra che l’attacco di Renzi si sia rivelato la mossa sbagliata al momento sbagliato. I suoi avversari hanno rintuzzato e lo hanno messo sulla difensiva. Ora Renzi è in una situazione di maggiore debolezza di una settimana fa. Questo è un fatto.
[fine]
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Questo punto meriterebbe una disamina a parte. Che lo faccia il M5s è abbastanza comprensibile, ma perché il Pd si è schierato sull'#avanticonConte? Secondo me per due ragioni. #crisidigoverno
La prima è che Conte è popolare, e questo fa gioco nell’immediato (buttare giù il politico più popolare d’Italia non contribuisce alla popolarità di chi lo fa, è evidente) ma anche se le cose deragliassero e si andasse a votare.
La seconda è che, nonostante ci sia una narrativa che dipinge IV e PD come “pappa e ciccia”, l’attuale maggioranza del PD sta sfruttando l’occasione per regolare un po’ di conti con #Renzi.
Visto che secondo Salvini e Meloni l'attuale governo mette in atto un "tradimento" degli interessi nazionali solo perché dà il suo consenso a una linea di credito senza condizioni all'interno di un organo (il #MES) che esiste già da 8 anni, è il caso di fare un piccolo riassunto.
Un piccolo riassunto di come è avvenuta, nel corso degli anni, l'adesione dell'Italia ai vari fondi europei di stabilizzazione finanziaria, di cui il #MES non è altro che la versione consolidata e definitiva.
Il primo fondo di questo tipo viene istituito nel maggio 2010, con una decisione del Consiglio Europeo Affari Economici (consilium.europa.eu/uedocs/cms_dat…). Per l'Italia partecipa (e vota a favore) il ministro @Giulio_Tremonti.
Debito europeo esiste già, gli eurobond non sarebbero qualcosa di "nuovo", ma un ulteriore fattispecie di debito europeo.
Il problema, per Regling, è temporale. Per creare una nuova istituzione e metterla in grado di emettere titoli di debito, ci vuole tempo. Regling ricorda che l'EFSF, nel 2010, ci mise sette mesi, e fu un "record mondiale".