La mattina del #7febbraio 2020 #PatrickZaki è appena arrivato all'Aeroporto del Cairo. Fino a qualche ora prima era a Bologna, la sua famiglia lo aspetta fuori dal gate. È al telefono con loro mentre è in fila al controllo passaporti, nel cellulare c’è ancora la sim italiana. 1/5
Un agente si accorge che su di lui pende un mandato di arresto, lo prende in consegna e lo conduce in una stanza. Patrick riesce ad avvertire i genitori, prima che le comunicazioni vengano interrotte. 2/5
Viene bendato, rinchiuso in una stanza, trasferito in un edificio dei servizi segreti egiziani, dove è condotto in una stanza con due agenti, picchiato e torturato con l’elettricità in un modo che uno dei suoi avvocati definirà "professionale". 3/5
Da allora, inizia un incubo senza fine.
Due trasferimenti, l'ultimo a Tora, carcere riservato a terroristi e prigionieri politici.
I rinvii delle udienze.
La mancanza di comunicazione con la famiglia.
La paura del virus.
La preoccupazione per la sua salute fisica e mentale. 4/5
Continuiamo a ricordare #PatrickZaki, ogni giorno. Insistiamo perché il governo si mobiliti per la sua liberazione.
Chi pensa che la politica non deve occuparsene la confina a un ruolo grottesco. Con una politica così ci si puliscono i piedi i potenti. E continueranno a farlo.
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Quando vi dicono che le persone con patrimoni enormi li hanno "meritati", spesso non è vero: li hanno avuti per la sola fortuna di essere nati nella famiglia giusta, mentre le tasse di successione diventavano sempre più basse. @yes_political
Due ricercatori, Paolo Acciari e Salvatore Morelli, hanno passato al vaglio i dati delle pratiche di successione dal 1995 al 2016. Lo studio ha mostrato che il valore totale della ricchezza ricevuta in eredità è passato dall'8,4% del reddito nazionale nel 1995 al 15,1% nel 2016.
Nello stesso periodo, la ricchezza ereditata si è fatta sempre più concentrata: le proprietà del valore di almeno un milione di euro valevano il 18,7% del totale degli asset passati in successione a metà degli anni '90; la loro incidenza è salita al 24,8% nel 2016.
Parliamo di #scuola da molto prima che la data del 14 settembre divenisse così incombente, ma non dimentichiamo che a breve anche gli studenti universitari riprenderanno le lezioni.
Ci si aspetterebbe che fossero pronti piani e protocolli utili a ricominciare con dignità e rispetto, senza venire considerati una spesa improduttiva, incapace di contribuire al funzionamento della società, come avviene da sempre, in particolare nell’ultimo anno.
E invece no.
Gli universitari sono dimenticati non solo dalle istituzioni, ma anche dal dibattito pubblico che, tardivamente, tenta di recuperare mesi di quiescenza sulla scuola.
19 febbraio 1937. Addis Abeba, #Etiopia. È mattina. Due uomini della resistenza etiope, Abraham Deboch e Mogus Asghedom, durante una celebrazione, tentano di uccidere la massima autorità in città: il viceré, l’italianissimo Rodolfo Graziani.
Facciamo un passo indietro: è il 9 maggio 1936. Il capo del governo italiano, Benito Mussolini, è a Palazzo Venezia. Parla alla folla, parla agli Italiani. C’è una guerra in corso, in Etiopia, la sta combattendo il generale Badoglio.