Back to Britannia.
Qui di seguito il @fattoquotidiano riporta la relazione che #Draghi tenne nel 1993 sul panfilo.
E' da leggere tutta e dentro c'è il consolidamento di bilancio, la riforma delle pensioni, l'impossibilità dei governi a perseguir eobbiettivi "non di mercato."
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-> Tra questi la riduzione della disoccupazione (altro che Keynes).
Ma il passaggio conclusivo riporta tutto sulla dimensione di enorme e definitivo furto di democrazia che questo programma mai votato da nessuno comportò:
Draghi è un'altra persona? La distruzione della Grecia e la marginalità dell'Italia deindustrializzata e sempre più iniqua a 30 anni da quelle riforme lo hanno cambiato?
Non crede più che siano i governi debbano essere subordinati ai mercati mentre si accinge a crearne uno?
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-> Quei 200 miliardi andranno in politiche sociali?
Tutto può essere.
Non ha alcun senso che lo sia, ma abbuffatevi pure di speranza, un cibo dolce e inesauribile, che non ha mai riempito la pancia a nessuno.
-> Esiste sempre la possibilità, come mi fanno notare e visto che non è giovane che attui una politica tutto sommato equilibrata e non troppo peggiore di quelle recenti in termini di macelleria sociale.
Lo scopo sarebbe il consenso necesaario per succedere a Mattarella.
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-> Ok. Bell'azzardo che il paese si prende, per coronare l'ambizione di un uomo già fatto Santo in vita.
Quindi si proceda, ma almeno non si abbassi la guardia del controllo democratico, già sottozero.
In Parlamento certo (altro che "pieni poteri e zitti") ma soprattutto fuori.
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Oh certo, sbagliava, prendeva grossi granchi, ammantava tutto di un certo imminente catastrofismo. Ma con la SUA testa non con quella del padrone.
Inoltre, “negli ultimi anni” non fosse per lui e pochi altri penseremmo ancora che a Majdan abbia trionfato la democrazia.
È molto altro ci ha detto sui ribelli siriani e sulle manovre della NATO nei teatri più caldi. Oltre a non smettere mai di raccontare universi di cui non sappiamo NULLA, come la Cina o la Russia, senza il filtro della continua demonizzazione. Lavoro’, anche quando sbagliava, ->
-> per una pace possibile tra i grandi blocchi, per scongiurare una guerra che vediamo materializzarsi al rallentatore, contro la corsa agli armamenti e per il reciproco riconoscimento. Sbaglio’ da giornalista e da uomo di dialogo, lo insultavano scribacchini ben pagati e lacchè.
Gira quest'articolo di Mazzotti sul blog dell'Istituto Leoni che è un grido di allarme contro le costrizioni che limitano le libertà individuali (anche oltre la necessità epidemico-sanitaria) e vengono accettate passivamente dalla popolazione per "paura e ignoranza". ->
-> In mezzo ad alcune considerazioni condivisibili che denunciano gli eccessi repressivi, provenienti dal sistema politico spinto dall'emergenza, si pone poi l'accento sul clima di delazione "diffusa" e colpevolizzazione del runner o del passeggiatore.
-> Si accusano da un lato le autorità di di non trattare il cittadino come un adulto, non dargli "fiducia", per poi assolvere le autorità stesse conferendo una sfiducia al cittadino persino peggiore e lo si dice espressamente:
Stamattina mi sono svegliato con il torcivita
e un dolore sordo che scende giù lungo la colonna esistenziale, un generale intorpidimento dell'immaginazione e della libido e un fastidio reumatico tra la ragione e i sentimenti (ce li ho soltanto quando dolgono).
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- >E' l'inverno della volontà e i suoi malanni di stagione.
Devo aver dormito con l'anima scoperta, è entrato uno spiffero e s'è freddata.
Fino ad oggi ero stato una buona forchetta elettorale, digerivo di tutto,
ma ultimamente ho votato pesante e mi si sono smossi i populismi,
-> prima una scarica di sciovinismo,
poi, di colpo, mi si sono chiuse le frontiere:
chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori!
Terminato il regime di costipazione razziale,
attratto da un esito liberale, mi sono attenuto a una dieta moderata, la dittatura della solita minestra.
#Coronavirus
Quel che ho capito io cercando i dati, poi verrà Burioni a smentirmi ma va bene, questo ed altro per la scienza.
Siamo a 7783 contagiati e 170 morti.
Circa un tasso di mortalità del 2,1%.
Il tasso di mortalità durante le epidemie non è necessariamente costante.->
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La spagnola variò dal 2% fino al picco del 25% con una media intorno al 10%.
Un'influenza stagionale in Italia ha un tasso di mortalità tra lo 0,3% e lo 0,8% (dati Istat 2006-2011).
Quindi è tra le 3 e le 7 volte più mortale di un'influenza cui siamo abituati.
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Ma ad oggi non si avvicina ai tassi di mortalità delle grandi epidemie del passato, che da un lato:
* si espandevano in circostanze igienico/sanitarie più arretrate
dall'altro:
* partirono in sordina e in società più stanziali (no turismo di massa, voli, etc...)
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