Le N Italie. Riabitare un paese policentrico. Thread.
Queste mappe e foto - da Lanzani, A., Curci, F.(2018), «Le Italie in contrazione, tra crisi e opportunità». In A. De Rossi (a cura di), Riabitare l’Italia. Roma: Donzelli – rappresentano il “policentrismo” del paese 1/n
Così come questa, che rappresenta le “aree interne”, intese come aree lontane dai servizi essenziali: Intermedie: 20’-40’, Periferiche: 40’-75’, Ultraperiferiche: +75’. Servizi poli: Offerta scolastica secondaria, Ospedale DEA I livello, Stazione ferroviaria Silver 2/n
Antiche case, tracciati, suoli lavorati e più recenti lasciti di rimesse o attività turistiche nelle terre alte e nei borghi abbandonati. Dall’alto: a) Montagna calabrese al confine tra le Province di Catanzaro e Cosenza (Comune di Carlopoli, CZ); 3/n
b) Montagna piacentina verso il confine con la Provincia di Genova (Comune di Ferriere, PC, località Solaro); c) Montagna aquilana tra Avezzano e Tivoli (Comune di Tagliacozzo, AQ, località Marsia) 4/n
Case capannoni produttivi e commerciali, ma anche attrezzature e servizi pubblici nelle urbanizzazioni senza qualità di pedemonte e di fondovalle. Dall’alto: a) Valle del Marmo Platano (Comune di Baragiano, PZ, località Scalo Baragiano); 5/n
b) Bassa Valsesia (Comune di Serravalle Sesia, VC); c) Valle Roveto (Comune di Civita D'Antino Scalo, AQ) 6/n
L’edilizia rurale e le infrastrutture dell’economia agricola e zootecnica nella campagna spopolata. Dall’alto: a) Campagna cremonese (Comune di Motta Baluffi, CR); b) Campagna metapontina (Comune di Bernalda, MT); c) Campagna brindisina (Oria, BR) 7/n
Case di famiglia e capannoni produttivi nei distretti in crisi. Dall’alto: a) Distretto delle basse Marche (Porto d’Ascoli, AP); b) Distretto della sedia friulano (Manzano, UD); c) Distretto calzaturiero salentino (Casarano, LE) 8/n
Case e urbanizzazioni litoranee di bassa qualità . a) Costa dei Trabocchi (Marina del Comune di Fossacesia, CH)
b) Litorale messinese ionico (Messina, località Santo Stefano Marina); c) Basso litorale ionico tarantino (Comune di Manduria, TA, località Torre Colimena) 9/n
Il condominio invecchiato, nei settori urbani in crisi Dall’alto: a) Genova, quartiere Sampierdarena; b) Taranto, quartiere Italia-Montegranaro; c) Casoria, quartiere tra Via Diaz e Via Europa 10/n
Come “riabitare” questo policentrismo? Occorre abbandonare le facili rappresentazioni dualistiche (nord-sud; città-montagna; metropoli-provincia; centro-coste, etc.); e occorre abbandonare un’immagine estetizzata del paese. Un paese pieno di luoghi “brutti” 11/n
Luoghi dove un turista non andrebbe mai, ma importanti per le persone che ci vivono. Luoghi con bisogni di cittadinanza: einaudi.it/catalogo-libri… 12/n
L’attuale articolazione dei poteri e dei livelli di governo è completamente inadeguata: azzera il policentrismo, non ne mette a valore le potenzialità. Qui ne scrivo con Arturo Lanzani: riabitarelitalia.net/RIABITARE_LITA… 13/13
La fonte, come scritto nel primo tweet del 3D, è questa.
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Cosa insegna, oggi, la rilettura critica del discorso di Claudio Martelli, “Per un'alleanza riformista fra il merito e il bisogno”, prima conferenza programmatica del PSI? (Rimini, 31 marzo-4 aprile 1982) mondoperaio.net/archivio-pdf/2… 2/n
Colpisce, anzitutto, il livello dell’analisi e la cogenza dei riferimenti intellettuali di Martelli. Oggi siamo a “invidio il vostro costo del lavoro” o “lo smart working è da fannulloni”. wired.it/attualita/poli… 3/n
In The Black Swan (2007), Nassim Taleb ricorda che ciò che veramente fa la differenza nel mondo (dall’economia, alla società, alla politica) sono i “cigni neri”: eventi unici, a grande impatto e ricchi di giustificazioni ex-post 1/n
Le pandemie non sono cigni neri: sono eventi certamente a bassa frequenza (se ne contano 72 dal 429 DC al 2020, con più di 1.000 morti, cfr. nature.com/articles/s4156…), ma non “unici” e, quindi, per definizione imprevedibili 2/n
Prima del Covid-19, per esempio, non sono mancate le voci che prefiguravano l’occorrenza di un evento pandemico: da Bill Gates, al New England Journal of Medicine, dal saggio del 2008 “Global Catastrophes and Trends” di Vaclav Smill 3/n
La comparsata di Nicola Zingaretti da Barbara D’Urso è stata accolta da critiche e consensi, bi-partigiani…
Ha fatto bene? Ha fatto male? Che significato ha? Perché l’ha fatto? Vediamo. Iniziamo dal perché. 1/n
Il perché non può prescindere dal quando. L’ha fatto in un momento di tensione interna, di attacchi prima silenziosi poi assordanti, di “fuoco amico” e di mancate difese nei suoi confronti. La comparsata accumula capitale mediatico, mette alla prova il 2/n
consenso “popolare”, mostra ai capicorrente che il Segretario ha un legame diretto con “la gente”, parla il loro linguaggio. Nei sistemi sociali circolano diversi mezzi di scambio: denaro, potere, influenza e impegno verso i valori. I media per l’integrazione sistemica 3/n
Il piano del Governo è già fatto e non è molto diverso da quello presentato dal Governo Conte, dicono fonti ben informate. Lo vedremo. In ogni caso, McKinsey ha un ruolo preciso: di legittimazione esterna, verso la Commissione 1/n
E’ quello che i sociologi chiamano “isomorfismo”: per acquisire legittimità (la risorsa più importante) in un certo campo, devi adottare le pratiche invalse in quel campo. Nel 1977 Meyer e Rowan introducono il concetto di isomorfismo organizzativo 2/n
Le organizzazioni operano in un contesto altamente istituzionalizzato, che stabilisce normative e criteri di razionalità ai quali le organizzazioni devono adeguarsi per potere essere giudicate efficienti. L’Italia ha bisogno delle slide colorate, delle parole chiave e 3/n
Riporta l’attenzione sul tema della valutazione della qualità della ricerca. Ognuno si può fare un’idea degli argomenti sviluppati da EGDL. A me interessa provare a proporre uno schema analitico per capire come e in che direzione sono 2/n
cambiate le convenzioni di qualità. L’idea, quindi, è che la qualità non esiste in sè: è frutto di un insieme di criteri convenzionali che generano sistemi di scambio, retribuzione, reputazione, distribuzione delle risorse. 3/n
Interclassismo e vita quotidiana
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Sono cresciuto in una media città di provincia, famiglia borghese che mi ha mandato alle scuole private. Eravamo tutti ‘uguali’, stessa provenienza di classe e ceto. Quasi tutti del nord Italia 1/n
Vacanze-studio in UK, casa al mare, ma sempre con quel tipo di persone e di famiglie. Un mondo bolla, dove l’habitus e il capitale culturale segnavano confini chiari
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La mia scuola aveva anche una sua ‘festa della neve’, separata da quella con le altre scuole. Di nuovo omofilia, stesse persone e linguaggi. Stessi valori e visioni del mondo 3/n