Come alle persone, alle entità politiche si presentano a volte occasioni di dimostrare dignità e forza, con un semplice gesto. L’Unione europea oggi ne ha due, in Montenegro e in Ungheria. Riguardano le interferenze della Cina in Europa e toccano direttamente interessi italiani
La Cina sta cercando di stringere il Montenegro in una delle sue trappole del debito: ha prestato una somma pari al 20% del Pil del piccolo paese, per un white elephant, un progetto senza senso e incompiuto (un'autostrada). Ora il Montenegro sta per fare default sulla Cina
Se il Montenegro non ripaga Pechino (prima rata a luglio) deve cedere territorio ai cinesi. Ovvio che sarebbe un accesso al mare all'imbocco dell'Adriatico. Di fatto il controllo alla Cina di un passaggio strategico da Suez verso Trieste e l'Europa centrale. Vogliamo permetterlo?
Se l'Unione europea è un'entità politica, se capisce il secolo in cui viviamo e relativi rischi, se sa fare i propri interessi, fa subito un bailout al Montenegro. Per noi è argent de poche. Impensabile che i cinesi si muovano così nel cortile di casa degli Stati Uniti, per dire
Altro punto: Pechino presta 1,3 mld a Orban per fare a Budapest un campus della Fudan University di Shanghai. Che ha nello statuto il rispetto dei dettami del partito comunista cinese. Questo dopo che la Central European University è stata cacciata dall'Ungheria perché era libera
A costruire sarà un'azienda di stato di Pechino già blacklisted dagli USA per spionaggio. Niente appalti, tutto assegnato direttamente a quelli. Regole europee definite nel contratto "not relevant". Per erigere nel cuore della Ue il colossale centro "educativo" di una dittatura
Ora, immaginiamo se in Texas o in una regione dell'Australia o in Scozia succedesse una cosa del genere: i cinesi che si fanno da soli i loro centri accademici, con le loro regole, i loro valori e le loro imprese. Sarebbe consentito? Se l'Europa c'è, è tempo che si faccia sentire
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Sembra sfumata l'ipotesi di un prolungamento al 30 giugno dell'anno scolastico (ne aveva parlato #Draghi) per recuperare almeno parte dell'apprendimento perduto dai ragazzi nell'ultimo anno. Nessuno spiega perché, ma sembra ci siano resistenze dei sindacati degli insegnanti /1
Ora, molti argomenti degli insegnanti vanno capiti. Molti di loro (non tutti) hanno mantenuto un forte impegno anche con la didattica a distanza. E lo Stato italiano, da decenni, non si cura di tutelare l'importanza del loro ruolo e delle scuole. Si sentono lasciati soli 2/
Gli insegnanti si sentono ignorati in tempi normali, caricati di compiti duri e senza mezzi in tempi straordinari. E pagati meno dei loro colleghi europei. E' vero. Ma è una ragione per negare ai ragazzi parte di ciò che rischiano di aver perso per sempre nell'ultimo anno? 3/
@AOC che critica #Robinhood perché non lascia comprare #GameStop ai piccoli investitori è l'ultimo nonsense di un sistema impazzito. Comprare #GameStop oggi è come spendere 4 m. euro per 20mq a Tor Bella Monaca ("per far perdere gli speculatori") e volerci anche fare dei soldi
Le trading app come #RobinHood o #eToro usano le commissioni zero sul trading azionario come specchietto per gonzi. In realtà sono molto costose su derivati, leva finanziaria, trading di crypotovalute (dove indirizzano gran parte degli utilizzatori)
Le trading app come #RobinHood o #eToro non sono il riscatto dei piccoli sui titani di Wall Street o gli hedge fund, ma l'opposto: un sistema ben dissimulato per aspirare soldi dal basso della scala sociale verso l'alto. Dai piccoli risparmiatori a #WallStreet. Perché? Semplice..
Dopo l'ultimo scostamento (a sorpresa) da 32 mld, a Bruxelles tornano le domande su dove sia diretta l'Italia. Gualtieri prova a rassicurare: debito al 156,5% nel 2020 e al 158,5% nel 2021; deficit entro il 10,8% nel 2020 e all'8,8% nel 2021. Basterà?
Tra le misure che studia @gualtierieurope ce ne una sui ristori: versamenti alle imprese solo per coprire le spese vive attuali, non per ricreare con spesa pubblica i fatturati di anni precedenti. E un'altra sul blocco dei licenziamenti: va scongelato dopo marzo
Resta da capire se il ministro @gualtierieurope riuscirà ad essere, allo stesso tempo, garante a Bruxelles della tenuta finanziaria dell'Italia e garante a Roma di una maggioranza famelica di spesa pubblica come coagulante anche sembra tenerla ancora insieme. Missione complicata
L'altro giorno al Forum Ambrosetti di Cernobbio mi sono guardato intorno e improvvisamente ho capito una cosa che doveva essere ovvia. Era una conferenza di donne che parlavano agli uomini. Gli uomini erano in sala, gli imprenditori. Le donne erano sul palco (politiche, esperte)
Nella platea di un centinaio di imprenditori italiani mi pare di aver contato quattro donne (quattro). Due manager esperte ma già nate in famiglie di grandi industriali (Marcegaglia e Todini). Le altre due erano country manager di aziende estere in Italia (Bayer e Microsoft)
Nessuna azienda italiana presente a Cernobbio aveva una top manager o imprenditrice di prima generazione. Invece abbiamo visto: scienziate (Capua e Gianotti, entrambe con lavori all'estero in verità); politiche (ministre M5S, Pd); ex ministre tecniche (Fornero) e Hillary Clinton
Posso dire che sono in disaccordo con tanti (bravissimi, corretti) colleghi e che trovo insopportabile il furore sui 5 politici che prendono il bonus Iva? Chiediamoci se non ce la stiamo prendendo con l'obiettivo sbagliato. Questa è la punta dell'iceberg di un welfare ingiusto
Il bonus alle partite IVA è solo una di una miriade di misure di assistenza italiane che non sono testate per i mezzi, ma alla portata di milioni di persone che non ne avrebbero bisogno. Dunque in buona parte sprecate: welfare sottratto ai veri bisognosi
Esempi: il bonus 500 euro di Renzi ai 18enni, ovviamente aperto ai figli di notai e CEOs; il bonus 80 euro ovviamente aperto alle mogli di notai e CEOs, cioè non legata ai radditi familiari; quota 100 di Salvini, ovviamente aperta a mestieri tutt'altro che usuranti
Prima di prolungare il blocco dei licenziamenti fino a novembre il governo potrebbe prendersi una pausa e valutare alcuni fatti. Naturalmente nel presupposto che tutti in Italia vogliano il massimo di occupazione, di reddito nazionale e di equità possibili nella sua distribuzione
Primo: nessuno al mondo ha imposto un blocco così rigido, incondizionato e prolungato dei licenziamenti. Neanche paesi che fanno molto meglio dell'Italia non solo per dinamismo ma per contrasto delle diseguaglianze (Indice di Gini) come Francia, Svezia, Finlandia, Belgio etc
Secondo: neanche il blocco ha impedito una riduzione di 498 mila occupati (febbraio-giugno). E' un calo del 2,5% degli occupati, mentre il calo delle ore lavorate è senz'altro almeno 5 o 6 volte superiore. Davvero è possibile decidere per legge che un posto di lavoro rimane tale?