Prima erano le statue, più recentemente i corsi di letteratura e storia antica all’università. Negli USA political correctness e cancel culture non risparmiano nessun retaggio della cultura occidentale. Almeno per i giornali di destra nicolaporro.it/princeton-canc…
Le smentite ci mostrano che generalmente non è vero, né nel primo caso, né nel secondo, e che la nostra stampa strumentalizza artatamente casi molto diversi. Ecco un piccolo prontuario per capire come e perché
1) Col fraintendimento istituzionale. In un sistema universitario come quello USA, in cui ogni ateneo ha pressoché totale autonomia culturale, si fanno passare le scelte di una singola sede come scelte di sistema
2) Con la semplificazione. Prendiamo il caso di alcune ristrutturazioni dei dipartimenti di Classics, come quello di Princeton o quello della historically black university Howard di Washington pagellapolitica.it/blog/show/1069…
Le questioni che si accavallano sono economico-organizzative (crisi delle iscrizioni ai programmi), culturali (la definizione del concetto di classico in società globalizzata e multiculturale che solo in parte si rifà ai termini dell’occidente europeo)… theatlantic.com/ideas/archive/…
…e didattiche (la scelta, che lascia effettivamente perplessi, di semplificare l’accesso alla cultura classica riducendo i requisiti linguistici, e che dovrebbe attrarre studenti provenienti da contesti svantaggiati, dove l’incontro precoce col latino era difficile)
A ciò si aggiunge la presa di posizione di alcune ben determinate voci di studiose e studiosi, per cui nella classicità si troverebbero alcuni germi culturali del suprematismo bianco, e quindi occorrerebbe studiare quel corpus con spirito critico learningforjustice.org/magazine/sprin…
Si tratta di una sfida al paradigma (per ora più convincente) che vuole l’origine del pensiero razzista nella rielaborazione strumentale di materiali ed esperienze precedenti tra Settecento illuminista e Ottocento scientista britannica.com/topic/race-hum…
Ma è una posizione tutt’altro che campata in aria, e che soprattutto non presuppone in alcun modo la cancellazione di una parte del nostro retaggio culturale per compiacere l’antirazzismo di maniera
3) Col fraintendimento culturale. L’Europa occidentale, e soprattutto l’Italia, hanno un legame identitario col passato classico e in generale con la memoria “codificata” della loro cultura nazionale non paragonabile con gli USA
E’ quindi semplice pungerci sul vivo offrendoci, decontestualizzate, certe ricostruzioni di operazioni che da noi a nessuno semplicemente verrebbero in mente
Chiarito il come, vediamo perché. Per lo stesso motivo per cui l’anno scorso, dalle stesse parti, la messa in discussione del diritto di Winston Churchill a una memoria celebrativa indiscutibile è stata trattata come un attacco al cuore dell’occidente ilfoglio.it/esteri/2020/06…
Milioni di persone in tutto il mondo hanno conosciuto meglio Churchill, la sua vita, le sue convinzioni, il contesto culturale in cui si è mosso in un mese di polemiche che in settant’anni in cui della sua memoria non si è discusso
Mantenere sempre le cose come stanno, nelle piazze o nei programmi di studio superiore, significa non farsi domande, non aprire nuove questioni, e non permettere alla conoscenza di svilupparsi e di adeguarsi a nuove necessità culturali
E’ proprio chi si spaccia per difensore della conoscenza del passato e della nostra eredità culturale da possibili attentatori che vuole offrirci la sua memoria come unica, che vuole semplificare e cancellare interi settori della conoscenza storica ancora da esplorare
Che vuole, in poche parole, disinnescare nello studio del nostro passato quel valore di conoscenza critica e liberatrice che lo rende sempre vitale. E vuole farlo facendo passare per censore chi si sta impegnando per il contrario
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0/Uno dei settori in cui più chiaramente si capisce che il #neoliberismo ha poco a che fare con la libertà e molto con l’autorità e la disciplina sociale nelle politiche pubbliche è la gestione delle #università
1/Partiamo da un esempio noto e significativo: la gestione delle università inglesi da parte del governo #Thatcher, secondo quando rileva uno dei massimi esperti dell’argomento, Robert Anderson bloomsbury.com/uk/british-uni…
2/Esponente di una generazione di Tories meno legata alle élites tradizionali e più alle realtà imprenditoriali emergenti, Thatcher non ha avuto timore di sfidare la tradizionale e quasi completa autonomia gestionale delle comunità accademiche di Oxbridge…
2. Fondamentale è il cosiddetto "market fundamentalism" - il mercato è l'alfa e l'omega di qualsiasi attività umana. La politica non solo non serve ma è potenzialmente pericolosa. Durante un viaggio nel Sud Africa dell'apartheid F. attaccò il concetto di "un uomo, un voto".
3. Qualsiasi tentativo di intervento pubblico è da condannare. Nel saggio "The role of Government in Education" non solo si chiede competizione ma si denuncia l'idea di imporre per legge politiche antisegregazioniste. Le scuole "razziali" saranno giudicate dal mercato.
1/ Le recenti nomine di Draghi alla task force presso la presidenza del consiglio in materia di coordinamento economico-finanziario hanno alzato un polverone per i nomi, le reali competenze, il merito e la provenienza dei nominativi interessati. valori.it/task-force-ult…
2/ E' certamente normale che Draghi si contorni di gente di cui si fida, è il caso di Giavazzi, economista della Bocconi ed editorialista del Corriere.
3/ Ma nell'ordinamento italiano non esiste in realtà il ruolo del Presidente del Consiglio Tecnico, Draghi è un Presidente del Consiglio politico come tutti quelli che lo hanno preceduto e ha ricevuto la fiducia dal parlamento sulla base del programma presentato alle camere.
#Salario e #diritti sono un tema importante, decisivo per il futuro del Paese - non solo per quanto riguarda l'aspetto economico ma, più in generale, per quel che riguarda il #contrattosociale. (immagine via @unoenessunoe) #thread 1/
2. Quel che propone, inconsapevolmente (?) Alberto Croci, è un ritorno a rapporti produttivi e sociali pre-democratici. Si colloca all'interno di una serie di attacchi al #redditodicittadinanza e ai lavoratori sul divano (#bonaccini), che non si mettono in gioco (#barilla). /
3. Si imputa a RDC di imporre ex lege un floor per i salari - nessuno lavorerà per meno dell'importo del sussidio. L'idea è che il mercato del lavoro debba funzionare come qualsiasi altro mercato, dove il prezzo è fissato dall'incontro di domanda e offerta. /
Questa e' la storia vera di una studentessa universitaria che lavora come cameriera per mantenersi durante gli studi, una classica storia di sfruttamento del lavoro che stride con chi incolpa il Reddito di Cittadinanza per la mancanza di lavoratori. 1/n
Una studentessa contenta del suo lavoro attuale, ma che ha dovuto lasciare l'occupazione precedente in un hotel molto noto in città perché non era pagata. In più, le venivano richieste mansioni extra, come aggiustare barba e capelli a un parente del datore di lavoro. 2/n
Suddetto "imprenditore", che ha debiti pregressi, cerca di assumere studentesse o donne separate con figli, le quali, avendo estrema necessità di lavorare, non pretendono di essere pagate regolarmente ogni mese. 3/n
1/ Il problema dei salari è strettamente legato alla produttività del lavoro in Italia, dove i valori sono entrambi fermi dagli anni '90.
(Stipendi lordi medi mensili, fonte Eurostat 2019)
2/ La teoria economica "classica" da libro di testo dice che i salari devono seguire la produttività, ma diversi studi più evoluti mostrano come il rapporto di causa-effetto non sia affatto scontato.
3/ Del resto se si considera il lavoro come uno dei fattori della produzione, prezzi ed incentivi hanno indirizzato il mercato verso un migliore sfruttamento dei fattori stessi.