Cioè, gli appunti di merito al discorso ci possono essere eccome: dall'atteggiamento troppo "puro" a qualche incomprensione sul ruolo nazionale dell'alta formazione per il caso Napoli ad altro. Poi nell'insieme coglie nel segno sui temi strutturali
Ma al di là di questo ragazzi e ragazze che lo hanno scritto hanno fatto una riflessione e senza sconti sul tema dell'eccellenza dall'unica posizione da cui si può fare: avendone finito un percorso universalmente riconosciuto come tale
Poi arrivano questi, che in 20 anni almeno che hanno in più hanno studiato un decimo, che tutto wuel che ricordano della scuola erano le facce sofferenti per scroccare un bigliettino e prendere 5/6, e hanno il coraggio di vomitare pareri su ciò che non conoscono
Il tutto senza la minima vergogna e senza il minimo senso di 8
Inadeguatezza rispetto alla preparazione di queste persone, questi che chiaramente non hanno neanche idea di cosa si faccia alla Normale di Pisa
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Travolto dal precipitare degli eventi dei 45 giorni successivi, fino all'armistizio e alla doppia occupazione che ha reso l'Italia un fronte di guerra, il tornante del 25 luglio è spesso sottovalutato, eppure presenta molti aspetti di complessità
In primo luogo, come è nato l'ordine del giorno Grandi con cui il Gran Consiglio obbliga il duce a rimettere immediatamente al re i suoi poteri militari? Possibile che sia stato stilato e abbia raccolto consenso senza che Mussolini se ne accorgesse?
Il biografo di Dino Grandi, Paolo Nello, presenta una tesi "estrema", ovvero quella per cui potesse essere stato Mussolini stesso a promuovere un'assunzione di responsabilità da parte del re nel tentativo, disperato, di un'uscita "concordata" dalla guerra ormai disastrosa
Vent'anni fa, a #Genova, io non c'ero. Avevo 21 anni, avrei dovuto. Ma dove è stata messa a ferro e fuoco la mia generazione io non c'ero.
Perché? E che che cosa potevo fare? Avevo preparato un esame e stavo andando a darlo. Nel giorno più buio, mi ero fatto quasi tutta la giornata su un treno. Un Torino-Salerno che a Genova doveva passate ma era stato dirottato su Bologna
Per tutta la mia vita avevo imparato che quello dovevo fare: studiare era il mio contributo a creare un altro mondo possibile. Quello spirito di servizio che Gentile chiedeva ai suoi ragazzi, io potevo metterlo in atto per obiettivi per fortuna ben diversi dei suoi
quando si propone questa contrapposizione (anche implicita) sia dove si va a finire. L'interesse "degli studenti" è sempre contrapposto a quello di qualcun altro che invece si vuole manganellare, con o senza manganello. Ci si potrebbe scrivere un saggio di lungo periodo.
Ma per scriverlo bisognerebbe essere studiosi specialisti nel settore. Se non lo si è si è vittime delle retoriche già trite, come in questo caso.
Resta comunque significativo che il blocco circolante attorno a LO sulla scuola sia riuscito a mobilitare al massimo questo qui. In pratica, ribadisco, NESSUNO che abbia contezza degli studi sul tema si presta a dire quel che vogliono loro.
Il lavoro che ho appena licenziato su Diane Ravitch e le politiche scolastiche USA aiuta a capire quanto sia rischioso demandare le decisioni a meccanismi di VALUTAZIONE, e non di semplice messa a punto statistica delle informazioni relative al sistema
Se conoscere è necessario per deliberare (ma bisognerebbe capire bene cosa e come conoscere, e sul punto gli strumenti dell'INVALSI hanno ricevuto varie critiche per la pervicacia di misurare quello che i test standard non misurano, ma ora il punto non è questo...
...occorre capire chi delibera. L'INVALSI non è infatti un ufficio statistico (e come detto se lo fosse dovrebbe svolgere meglio questo compito, perché sono disponibili standard decisamente migliori), ma un istituto di valutazione
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noioso e tecnico sul ddl di riforma del reclutamento universitario, promosso da un gruppo di parlamentari PD e M5S approdato da 2 settimane in Senato. Questione apparentemente amministrativa ma con risvolti inquietanti #universita#ricerca senato.it/leg/18/BGT/Sch…
Tanto per cambiare, il tema che ha fatto più discutere è la possibilità o meno di profilare i bandi in modo, si dice, da favorire od ostacolare i concorsi "pilotati" che sembrano essere l'unico problema dell'università italiana repubblica.it/cronaca/2021/0…
Come ho già detto, a me questo problema sembra i solito specchietto per le allodole (è davvero pensabile e auspicabile che un concorso sia vinto da un* sconosciut* privo di collaborazioni? Non sarebbe il caso di privilegiare fino in fondo la trasparenza?) rivistailmulino.it/a/chiusure-e-a…
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in cui a grande richiesta raccolgo tutte insieme alcune osservazioni/perplessità sui temi del sistema educativo e del "capitale umano" che ho sviluppato leggendo l'interessante riflessione di @SMerler
1.Prima di tutto, la storia del confronto tra laureati e liceali mi è sempre parsa almeno in parte uno specchietto per le allodole perché in Italia fa comodo attaccare la parte più debole, cioè l'università, mentre nella scuola secondaria i docenti possono ancora sbranarti...
2....e quindi non dovrebbe essere presa in modo così acritico. Sarebbe meglio dire che le rilevazioni mostrano diversi livelli di abilità tra i nostri diplomati e quelli di altri paesi, e poi l'università non può intervenire perché non le è richiesto, non le sono stati dati...