Thread by @paulolden1

Quelli che immaginano il #Grandereset come un oscuro complotto (addirittura, dicono i QAnon Trumpisti, Marxista! ) davvero non hanno capito una mazza. Ma esiste o non esiste? Certo che esiste, eccolo qua: [thread]
weforum.org/great-reset/

E quindi è o non è un grande COMPLOTTO? Per la miseria, certo che è un complotto! Il World Economic Forum è un think-tank liberale e transnazionale di altissimo livello, che porta avanti studi, previsioni e progetti, e poi - naturalmente - complotta come può per propugnarli. >>>

Che c'è di strano? Tutti complottano contro tutti! Il WEF complotta da sempre, e ogni tanto qualcosina ottiene, mai granché tutto insieme, perché ci sono comunque un sacco di altri gruppi di interesse che complottano continuamente in senso opposto. >>>

La grande ingenuità non è credere ai complotti, quelli ci sono eccome, ce ne sono di ogni foggia e tipo, e ne nascono ogni giorno di nuovi. La tragica ingenutità è credere che esistano complotti che procedono in modo fluido e lineare senza particolari intoppi. >>>

perché chi li porta avanti è super-potente e segretamente invincibile. E' falso: ogni complotto (buono o malefico) deve vedersela da subito con due questioni: deve avere una logica che produce una certa quantità di consenso, deve sopravvivere ai complotti di segno opposto. >>>

Tornando a noi, questo "Grande Reset" è solo l'ennesimo studio/progetto/paper di un think-tank liberista molto influente. I centri studi di questo tipo non servono a lanciare idee, ma piuttosto a fornire supporto teorico e accademico per idee che in fondo sono già mature. >>>

Cosa propone The Great Reset? E' semplice, dice molte cose buone. Dice che la pandamia ha reso evidente che è necessario (e possibile) riformare il Capitalismo dalle fondamenta, rendendolo più connesso con le istanze di tutti gli attori coinvolti nell'economia e nella società. >>

Ovviamente dice anche che potrà essere un nuovo capitalismo sostenibile, verde, a impatto zero, eccetera eccetera. Dice che la risposta al Covid ha dimostrato che possiamo fare grandi sforzi tutti insieme coordinandoci quando c'è un pericolo, quindi da questo possiamo imparare.>>

Insomma, gira gira di "Oscuro" e "Inquietante" in realtà c'è solo il suono dell'espressione "Grande Reset" che è davvero immensamente suggestivo. Da lì è partito di tutto. Tipo l'idea che si tratti di un progetto per dominare il mondo >>>

(senza riflettere sul fatto che a Davos, ecc ovvero alle riunioni del WEF , di solito partecipa proprio chi il mondo lo domina per davvero). E' uscito fuori un po' di tutto, persino teorie su un progetto di riduzione della popolazione mondiale >>>

(i ricchi che vogliono ridurre la platea di consumatori e di lavoratori a basso costo? Che droga vi fate quando pensate certe cazzate?) , fino ad arrivare alla gigantesca e insuperabile bojata che "Grande Reset" sarebbe un progetto MARXISTA! Il WEF. Marxista. Ommadonnasanta. >>

"Vogliono controllarci tutti come robot, lo faranno grazie ai vaccini!" - tranquilli: lo fanno già da decenni, tramite il marketing, e funziona benissimo. Insomma, chi parla di Complotto del Grande Reset non ha proprio capito nulla. >>>

Certo che è un complotto, che c'è di strano? E' un complotto buono o cattivo? E chissà. Non lo sappiamo perché non sappiamo se e come sopravviverà ai contro-complotti di segno opposto, o quanto ne uscirà stravolto, migliorato o peggiorato. E' inquietante? >>>

Forse un pochino sì, ma non per i motivi che sono stati propagandati dai QAnon e sciroccati vari. Spiego: il Grande Reset, seriamente, è lastricato di ottime intenzioni. E' uno studio/esortazione ai leader mondiali che pone obiettivi nobili e sicuramente positivi. >>>

Se c'è qualcosa che fa correre un brivido lungo la schiena non è affatto quello che i gomblottari vari hanno voluto vederci. La chiave è nella parola "Stakeholders" , che si ripete inummerevoli volte nei documenti dello studio.

Una parola che indica un modo di ragionare corporativistico, e forse anche - velatamente - un concetto della democrazia che si rifà ai suoi primordi, quando erano "gli aventi causa" e non tutti, a votare e a decidere. Dunque, di fatto, niente di più lontano dal marxismo >>>

perché qui siamo all'esatto contrario: un modo di intendere il governo del Pianeta come un consesso di entità ciascuna con il suo potere contrattuale, nel quale gli Stati e gli organismi eletti dai cittadini non hanno alcuna supremazia ma sono solo una delle parti in causa.

Ecco lo schemino dello "Stakeholders capitalism" che il WEF propone. Come si può facilmente notare, i governi sono solo uno degli attori in gioco, non il principale. Non c'è supremazia della politica.

Chiaramente, se porre maggiore attenzione al benessere di tutti gli attori della filiera è un obiettivo del corporate management, non può che essere qualcosa di positivo: in pratica la Corporation non deve più pensare solo a remunerare gli azionisti >>>

ma deve avere visione e responsabilità molto più ampia... Il problema viene quando questa ampia e angelica visione di responsabilità totale della corporation va a intersecarsi con le visioni politiche dei governi. >>>

A questo punto lo "Stakeholders Capitalism" non può fare altro che considerare i governi democratici come uno degli "Stakeholders" che hanno voce in capitolo, e non può e non vuole, come da sua mission, conferirgli maggiore importanza rispetto agli altri attori del sistema. >>>

La conclusione è il progetto/auspicio di un mondo globalizzato che si muove e decide in base a continui compromessi tra gli Stakeholders in campo, guidati perlopiù dalla Corporate Responsibility dei grandi attori economici in gioco. Alla fine i governi diventano un orpello?