Nell'ossessione anti-#smartworking c'è tutta la cultura di una classe dirigente politica ed economica allergica al rischio (vuoi mica che gli investimenti fatti pensando al passato vadano male per un cambiamento socio-culturale che favorirà altri attori?)...
...incapace di distinguere l'interesse generale dagli interessi costituiti che ha materialmente sotto gli occhi (locali del centro, che per definizione vanno coccolati più di quelli non in centro, immobiliare...)...
...priva di una visione dinamica di una società che per questo, e per colpa sua, non cresce da almeno trent'anni (l'economia "gira" nei consumi immediati e obbligati, non in strutturati investimenti migliorativi)...
...soprattutto nel caso personale di #Brunetta ma non solo, timorosa che il successo di nuove forme di lavoro mettano in discussione intere carriere sull'approccio esclusivamente repressivo e disciplinare all'efficienza
*basate sull'approccio
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Quanto poco basta a fare fessa la gente. Tipo lamentarsi che le cose vanno esattamente come vuoi tu, con l'unica differenza che tu dovresti essere piantata in un ufficio tecnico del ministero, non in mezzo a quelli che vorresti impalare
tweet come questo servono apposta a sfondare i confini del proprio pubblico. La lamentela (per quanto poco centrata, perché non descrive lo standard dei contratti di docenza) è legittima, fatta da un'altra persona sarebbe un contributo accettabile alla discussione...
...di una gestione che effettivamente fa acqua come ripetiamo da anni. Ma la fa lei, in media l'utente di Twitter non la conosce, vede che altre persone che non la conoscono, come @tomasomontanari, la retwitta per sensibilizzare su un tema reale...
Parlare di Bourdieu mi ha fatto venire in mente questo studio di un allievo di Charle e Karady (e quindi piena scuola Bourdieu) che ci dice molto sulla mobilità accademica, e perciò sulla formazione della classe dirigente, nell'800
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Di quel periodo conoscevamo già bene la mobilità verso la Mecca della "nuova" università di ricerca ottocentesca, la Germania prima ancora che diventasse Reich. Da tutta Europa ci andavano laureati giovani s meno giovani per imparare come si studiava e si faceva ricerca
Al punto che questo movimento divenne istituzionalizzato: tutti i maggiori governi, compreso il nostro dal 1861, finanziano borse di ricerca per la Germania, instaurando contatti formali con atenei e governi
Si sa che nella distopia di Young la meritocrazia non è/sarà una grande idea. Ma nella realtà cosa è stata? In prima battuta, un espediente che a Harvard e Yale si iscrivessero troppi ebrei.
Ce lo racconta Karabel
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A fine '800, quando per entrare nelle grandi università USA bisognava fare poco altro che pagare la retta, i rampolli della borghesia ebraica, che puntavano molto su professioni che richiedevano il college, erano troppi
Intendiamoci, erano ospiti graditi (e paganti), ma erano troppi per istituzioni che intendevano dare a un paese privo di un'aristocrazia di sangue una classe dirigente.
"Intellectuals... are pretentious, conceited... and snobbish; and very likely immoral, dangerous, and subversive.... The plain sense of the common man is an altogether adequate substitute for, if not actually much superior to, formal knowledge and expertise"
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Così, nel 1963, Richard Hofstadter sintetizzava i caratteri del sentimento anti-intellettuale che, a suo dire nel suo lavoro forse più maturo e interessante, attraversava la storia degli USA ricomparendo periodicamente come un fiume carsico
Storico, comunista fino alla fine degli anni '30 e poi divenuto pioniere della storia intellettuale americana proprio maturando il distacco dalla visione economicistica propugnata dal marxismo più rigido, nel volume l'autore tirava le somme di una esperienza decisiva
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Ancora nel 2013, Paolo Prodi affermava che nei sistemi istituzionali occidentali la corporazione universitaria è emersa come "quarto (o quinto) potere", in quanto depositaria della gestione collettiva del sapere critico rivistailmulino.it/a/paolo-prodi-…
Egli generalizzava così quello che il suo collega e amico Pierangelo Schiera diceva negli anni '70-'80 pensando alla "sua" Germania, ovvero il ruolo "costituzionale" delle istituzioni universitarie
L'autonomia della sfera accademica, in istituzioni e individui, serve proprio a questa funzione: fare in modo che le istituzioni politiche abbiano bisogno di ricevere la legittimazione scientifica del loro operato e delle idee che propongono...
Nei giorni di festa sospenderò la lettura dei temi sull'istruzione superiore fiorentino nell'800 per riprendere in mano un testo più leggero 😂
Scherzi a parte si tratta di una ricerca molto interessante sulla parabola dell'istruzione cattolica negli USA 👇
Fin dall'inizio della scolarizzazione di massa, le scuole cattoliche sono state le istituzioni educative confessionali più favorevoli al sostegno pubblico alle loro iscrizioni, differenziandosi dal rigoroso separatisti protestante per varie ragioni
Da un lato c'era la consapevolezza di appoggiarsi a istituzioni e a una cultura abbastanza forte da resistere agli inevitabili tentativi di ingerenza da parte di un potere pubblico "pagante". Ma a ciò si aggiungeva anche una loro specifica funzione sociale