Sergio Mattarella ieri, al conferimento della laurea honoris causa in Relazioni internazionali a Parma:
"La rete delle università è riuscita tuttavia a rimanere fitta quasi ovunque, pur se si è fatta strada l’idea insidiosa che soltanto il perseguimento dell’eccellenza...
...possa rappresentare il futuro dell’alta formazione; talvolta con la spinta a concentrare le risorse su pochi Atenei, rischiando di riprodurre implicitamente un modello di formazione destinata soltanto ad alcuni....
Per le università... il metodo migliore resta, invece, la costante ricerca della connessione tra la selezione e la valorizzazione delle eccellenze da un lato, e l’impegno continuo per l’ampliamento e la diffusione delle conoscenze dall’altro....
...Anche per consentire che emergano possibili protagonisti della ricerca e del sapere, senza che venga loro precluso l’accesso agli studi superiori, privando la società di possibili contributi di alto valore....
...La meritocrazia non può essere sinonimo di una formula che legittimi chi si trova già in posizione di privilegio, bensì quella di chi aspira a mettersi in gioco.
Un’autentica democrazia...
...sa riconoscere che prima di ogni merito accademico esiste “un merito di vivere”, frutto dell’incontro con la realtà dei fatti e con la spinta a una emancipazione da essi"
Collocazione di concetti e riferimenti è inequivocabile, e conferma come oggi da noi l'unica cultura così potente e temibile da poter fare un discorso impegnativo di lotta alle disuguaglianze senza che nessuno abbia il coraggio di levare accuse di comunismo sia quella cattolica
con questo non intendo dire che la cultura cattolica sia in grado di offrire queste posizioni con maggiore solidità argomentativa, ma che in certi ambienti puoi essere libberale finché vuoi ma se non accetti che ci siano queste visioni i cattolici sono capaci di farti male
e il libberale medio italiano, che non vede l'ora di avere un po' di soldi statali sul conto in banca, non si può permettere di dare contro a chi ha sufficienti conoscenze, anche dalla sua parte, per fargliela pagare. Ricordiamocelo
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Nell'ossessione anti-#smartworking c'è tutta la cultura di una classe dirigente politica ed economica allergica al rischio (vuoi mica che gli investimenti fatti pensando al passato vadano male per un cambiamento socio-culturale che favorirà altri attori?)...
...incapace di distinguere l'interesse generale dagli interessi costituiti che ha materialmente sotto gli occhi (locali del centro, che per definizione vanno coccolati più di quelli non in centro, immobiliare...)...
...priva di una visione dinamica di una società che per questo, e per colpa sua, non cresce da almeno trent'anni (l'economia "gira" nei consumi immediati e obbligati, non in strutturati investimenti migliorativi)...
Quanto poco basta a fare fessa la gente. Tipo lamentarsi che le cose vanno esattamente come vuoi tu, con l'unica differenza che tu dovresti essere piantata in un ufficio tecnico del ministero, non in mezzo a quelli che vorresti impalare
tweet come questo servono apposta a sfondare i confini del proprio pubblico. La lamentela (per quanto poco centrata, perché non descrive lo standard dei contratti di docenza) è legittima, fatta da un'altra persona sarebbe un contributo accettabile alla discussione...
...di una gestione che effettivamente fa acqua come ripetiamo da anni. Ma la fa lei, in media l'utente di Twitter non la conosce, vede che altre persone che non la conoscono, come @tomasomontanari, la retwitta per sensibilizzare su un tema reale...
Parlare di Bourdieu mi ha fatto venire in mente questo studio di un allievo di Charle e Karady (e quindi piena scuola Bourdieu) che ci dice molto sulla mobilità accademica, e perciò sulla formazione della classe dirigente, nell'800
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Di quel periodo conoscevamo già bene la mobilità verso la Mecca della "nuova" università di ricerca ottocentesca, la Germania prima ancora che diventasse Reich. Da tutta Europa ci andavano laureati giovani s meno giovani per imparare come si studiava e si faceva ricerca
Al punto che questo movimento divenne istituzionalizzato: tutti i maggiori governi, compreso il nostro dal 1861, finanziano borse di ricerca per la Germania, instaurando contatti formali con atenei e governi
Si sa che nella distopia di Young la meritocrazia non è/sarà una grande idea. Ma nella realtà cosa è stata? In prima battuta, un espediente che a Harvard e Yale si iscrivessero troppi ebrei.
Ce lo racconta Karabel
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A fine '800, quando per entrare nelle grandi università USA bisognava fare poco altro che pagare la retta, i rampolli della borghesia ebraica, che puntavano molto su professioni che richiedevano il college, erano troppi
Intendiamoci, erano ospiti graditi (e paganti), ma erano troppi per istituzioni che intendevano dare a un paese privo di un'aristocrazia di sangue una classe dirigente.
"Intellectuals... are pretentious, conceited... and snobbish; and very likely immoral, dangerous, and subversive.... The plain sense of the common man is an altogether adequate substitute for, if not actually much superior to, formal knowledge and expertise"
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Così, nel 1963, Richard Hofstadter sintetizzava i caratteri del sentimento anti-intellettuale che, a suo dire nel suo lavoro forse più maturo e interessante, attraversava la storia degli USA ricomparendo periodicamente come un fiume carsico
Storico, comunista fino alla fine degli anni '30 e poi divenuto pioniere della storia intellettuale americana proprio maturando il distacco dalla visione economicistica propugnata dal marxismo più rigido, nel volume l'autore tirava le somme di una esperienza decisiva
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Ancora nel 2013, Paolo Prodi affermava che nei sistemi istituzionali occidentali la corporazione universitaria è emersa come "quarto (o quinto) potere", in quanto depositaria della gestione collettiva del sapere critico rivistailmulino.it/a/paolo-prodi-…
Egli generalizzava così quello che il suo collega e amico Pierangelo Schiera diceva negli anni '70-'80 pensando alla "sua" Germania, ovvero il ruolo "costituzionale" delle istituzioni universitarie
L'autonomia della sfera accademica, in istituzioni e individui, serve proprio a questa funzione: fare in modo che le istituzioni politiche abbiano bisogno di ricevere la legittimazione scientifica del loro operato e delle idee che propongono...