Bloomberg lancia allarme su livello “critico” delle scorte di gas che potrebbero arrivare ad appena 4,4 mld/mc entro marzo 2022. Nel magico mondo del green sei costretto a pregare di non incorrere in un inverno rigido per non finire in crisi energetica #materiarara
Proprio ieri in Belgio il prezzo dell’elettricità è balzato a 645 euro/megawattora a causa della bassa resa da fonti eoliche per il poco vento. La politica energetica UE si sta rivelando un totale fallimento.
Inutile poi incolpare Gazprom dato che, stando alle ultime rilevazioni, i flussi di gas a novembre sono saliti del +2% rispetto ottobre. La compagnia sta producendo a piena capacità.
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Anche in Italia sono decine i piccoli fornitori che hanno venduto a famiglie e imprese contratti a tariffa fissa ma che non riescono più a onorare a seguito dell’impennata dei prezzi dell’elettricità. Risultato: default del fornitore e adeguamento al prezzo spot per il cliente.
Il biz model di queste piccole utilities è semplice: comprano power in Borsa rivendendolo a prezzo fisso con un mark-up e dunque lucrando sullo spread. Il giochino procede fino a che il prezzo del power scende. Ma quando invece il prezzo sale, salta l’impianto del trade.
In caso di default del fornitore, il cliente viene tutelato sul fronte dell’ approvvigionamento e messo in condizione di fare un nuovo contratto. Il punto però è che le tariffe che pagherà d’ora in poi saranno MOLTO più alte di quelle che aveva preventivato.
L'aspetto interessante del sell-off che ha investito venerdì il petrolio è che a essere stati liquidati non sono stati solo i contratti a breve scadenza ma anche quelli a lunga, come è ben evidente dalla comparazione della curva forward di mercoledì con quella di venerdì/1
Anche il contratto a 2 anni sul WTI ha registrato infatti una perdita dell'11%. Secondo Goldman, il selling sconterebbe un danno ai consumi legati alla variante sudafricana di 4 milioni di barili al giorno per i prossimi 3 mesi. Uno scenario questo giudicato troppo pessimistico/2
In effetti la reazione che hanno avuto i contratti future del greggio non è andata di pari passo con quella dei titoli petroliferi capaci di produrre una sovraperformance del +6,6%. Come si spiega questa divergenza?/3
La situazione nei porti è drammatica. A oggi ammontano a oltre mezzo milione le tonnellate di acciaio bloccate nei porti italiani di Marghera e Ravenna a causa dei limiti all'import imposti dalla Commissione UE/1.
A causa della congestione a Marghera e Ravenna, gli armatori, impossibilitati a sbarcare, si vedono incrementare i costi di attesa che possono arrivare fino a 40 mila dollari al giorno per ogni nave/2
E quindi possono decidere di scaricare il materiale in altri porti come quelli di Monfalcone, Trieste e Koper, in Slovenia, che però sono parzialmente attrezzati per gestire l'eccedenza di import siderurgico/3.
Soros è disperato. In un editoriale sul FT, l’investitore denuncia Il nuovo corso politico intrapreso dalla Cina volto ad attenuare le disparità sociali. Bene, no? Affatto, dice Soros, perché queste politiche renderanno il paese meno attraente sotto il profilo finanziario/1
Il nostro amico gioca naturalmente una battaglia politica: dal suo punto di vista la prospettiva di un allontanamento dal modello economico su cui è ruotata la globalizzazione spinta a cui abbiamo assistito dal 2000 al 2020 è come fumo negli occhi/2
Certamente è indubbio come la Cina nel medio termine possa pagare questa scelta in termini di volatilità sui mercati. Io credo però che la questione vada affrontata con meno superficialità e che debba riguardare anche la nostra società/3
Il primo dei tassi a salire è stato quello a 30 anni, seguito poi dal 10 anni e infine dal 7 anni. Ieri è stata la volta del tasso a 5 anni. Siamo davanti a un ‘game-changer’.
L’ impatto del rialzo dei tassi sulle Borse è inizialmente negativo perché, mano a mano che il rendimento sul decennale si avvicina al dividend yield, l’appeal dell’investimento in azioni tende a ridursi.
Secondo alcuni osservatori, il panico di ieri a Wall Street sarebbe stato determinato dalla proposta del governo neozelandese di inserire nel mandato della banca centrale la stabilità del mercato immobiliare...
Negli ambienti finanziari oggi non si parla d'altro che dell'annuncio di ieri di #Tesla di investire la bellezza di 1,5 mld di dollari in #bitcoin. In realtà l'azienda aveva gia' anticipato nei mesi scorsi l'intenzione di entrare nel mercato delle criptovalute.../1
…ma nulla lasciava intendere che lo avrebbe fatto con un investimento di tale portata. L’impatto sui mercati è stato immediato: il bitcoin ha prodotto un nuovo massimo storico superando i $48.000. /2
Ma cosa c’è dietro una mossa di tale portata? I fan del bitcoin avranno stappato la bottiglia di champagne dato che, così facendo, Tesla conferisce una definitiva legittimazione alle criptovalute legandone il destino a quello di un’azienda che ha asset per quasi $1 trl/3