La situazione nei porti è drammatica. A oggi ammontano a oltre mezzo milione le tonnellate di acciaio bloccate nei porti italiani di Marghera e Ravenna a causa dei limiti all'import imposti dalla Commissione UE/1.
A causa della congestione a Marghera e Ravenna, gli armatori, impossibilitati a sbarcare, si vedono incrementare i costi di attesa che possono arrivare fino a 40 mila dollari al giorno per ogni nave/2
E quindi possono decidere di scaricare il materiale in altri porti come quelli di Monfalcone, Trieste e Koper, in Slovenia, che però sono parzialmente attrezzati per gestire l'eccedenza di import siderurgico/3.
La situazione rimarrà critica fino al primo di ottobre quando entreranno in vigore le nuove quote all'import, anche se l'entità del materiale in attesa di sdoganamento è tale che le soglie comunitarie verranno raggiunte già dopo pochi giorni/4
Il risultato sarà che bisognerà pagare un dazio stimato oltre il 15% per far entrare il materiale in Italia. Che potrebbe forse sembrare poca cosa, ma che invece comporta rincari per milioni se pensiamo che una tonnellata di acciaio inox costa quasi 4 mila euro la tonnellata/5
Ben si comprende dunque quanto questo aggravio di costo associato alla carenza di materia prima possano rappresentare un freno all'attuale fase di ripresa dell'economia italiana soprattutto quando gli aumenti verranno scaricati a valle./END
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Soros è disperato. In un editoriale sul FT, l’investitore denuncia Il nuovo corso politico intrapreso dalla Cina volto ad attenuare le disparità sociali. Bene, no? Affatto, dice Soros, perché queste politiche renderanno il paese meno attraente sotto il profilo finanziario/1
Il nostro amico gioca naturalmente una battaglia politica: dal suo punto di vista la prospettiva di un allontanamento dal modello economico su cui è ruotata la globalizzazione spinta a cui abbiamo assistito dal 2000 al 2020 è come fumo negli occhi/2
Certamente è indubbio come la Cina nel medio termine possa pagare questa scelta in termini di volatilità sui mercati. Io credo però che la questione vada affrontata con meno superficialità e che debba riguardare anche la nostra società/3
Il primo dei tassi a salire è stato quello a 30 anni, seguito poi dal 10 anni e infine dal 7 anni. Ieri è stata la volta del tasso a 5 anni. Siamo davanti a un ‘game-changer’.
L’ impatto del rialzo dei tassi sulle Borse è inizialmente negativo perché, mano a mano che il rendimento sul decennale si avvicina al dividend yield, l’appeal dell’investimento in azioni tende a ridursi.
Secondo alcuni osservatori, il panico di ieri a Wall Street sarebbe stato determinato dalla proposta del governo neozelandese di inserire nel mandato della banca centrale la stabilità del mercato immobiliare...
Negli ambienti finanziari oggi non si parla d'altro che dell'annuncio di ieri di #Tesla di investire la bellezza di 1,5 mld di dollari in #bitcoin. In realtà l'azienda aveva gia' anticipato nei mesi scorsi l'intenzione di entrare nel mercato delle criptovalute.../1
…ma nulla lasciava intendere che lo avrebbe fatto con un investimento di tale portata. L’impatto sui mercati è stato immediato: il bitcoin ha prodotto un nuovo massimo storico superando i $48.000. /2
Ma cosa c’è dietro una mossa di tale portata? I fan del bitcoin avranno stappato la bottiglia di champagne dato che, così facendo, Tesla conferisce una definitiva legittimazione alle criptovalute legandone il destino a quello di un’azienda che ha asset per quasi $1 trl/3
Ecco qui spiegato quello che è accaduto con #Gamestop. Il ‘popolo Reddit’ ha semplicemente scoperto che su alcuni titoli insiste un posizionamento short superiore al flottante. Nel caso di Gamestop erano in circolo 50 mln di azioni a fronte di un posizionamento short di 61 mln.
È chiaro dunque che, nel momento in cui l’investitore che detiene una posizione short viene costretto a liquidare la posizione, trasforma lo ‘short squeeze’ in un’impennata del prezzo senza limiti in quanto la ricopertura dello short avviene in un mercato illiquido.
Pertanto, la canea di proteste di stampo liberal contro i ‘trogloditi’ di Reddit, colpevoli di manipolare il mercato, non ha alcun senso. Il problema semmai dovrebbe riguardare il mancato controllo delle authority che in teoria dovrebbero impedire la formazione di tali squilibri.
Il fenomeno #Gamestop rientra a mio avviso nella categoria delle disruption: una dinamica, ovverosia, in grado di spezzare i paradigmi esistenti. La tentazione da parte della maggior parte degli operatori è ricacciare la vicenda all'interno della classica bolla speculativa, ma...
la realtà è più complessa. Certamente, un ruolo lo gioca la politica monetaria espansiva da parte della FED che, inondando il mercato del credito di liquidità, manipola i tassi di interesse alimentando l’appeal del dividend yield azionario. Ma questa non è certo una novità...
Un secondo elemento è dato poi dalle restrizioni imposte dal diffondersi dell’epidemia che sta costringendo milioni di persone a trascorrere le giornate a casa davanti a un pc.