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In “Le origini del #totalitarismo” si spiega che i leaders delle masse sono sempre convinti dell’ideologia con cui organizzano la società e sentono di poter sacrificare una parte della popolazione pur di realizzarla.
#Arendt però bilancia anche tra processi consci e inconsci nella crescita del #totalitarismo nella società: alcune persone negano che vi sia un inganno intenzionale, altre riducono tutto a questo (di qui certo complottismo).
Ora, tutti noi tendiamo a ridurre la complessità della realtà, che invece va considerata: in questo senso narrativa mainstream e teorie cospirazioniste servono entrambe per capire cosa sta succedendo.
Ci si chiede: perché alcune persone sono immuni alla formazione di massa?
Una cosa è certa: il gruppo di persone "immuni" è sempre eterogeneo: vengono da orientamenti politici e classi sociali molto diverse.
Cosa lega allora queste persone? Cosa li rende immuni?
La risposta sta nel profondo della psicologia umana, nel modo con cui l’individuo trova la propria stabilità psicologica: alcuni la trovano seguendo la massa, altri attenendosi a ciò che reputano ragionevole e poi affermandolo.
C’è una tendenza a pensare con la propria testa in chi è immune alla formazione di massa, mentre chi nella massa finisce ha l’impressione di stare aiutando gli altri, di agire per la collettività e il bene comune (per questo Hilter e Stalin invocavano la solidarietà).
In questa situazione che fare?
Dobbiamo riconoscere che non sveglieremo le masse a breve, ma possiamo continuare a parlare in modo ragionevole, così garantendo che l’ipnosi di massa non diventi profonda e che le persone restino sveglie e un po’ aperte a un’esperienza correttiva.
Al contempo è efficace ricorrere allo humor giacché la formazione di massa, come ogni tipo di ipnosi, si fonda sull’attribuzione di autorità: quindi un umorismo pacato e gentile (altrimenti si provoca una reazione aggressiva della massa) funziona da antidoto all’ipnosi.
Resta un fatto: se non andiamo all’origine di questa crisi (perché la società si è fatta ipnotizzare?), le masse saranno sempre manipolabili da leaders che vogliono formarle. La vera domanda è allora: cosa c’è nella visione dell’uomo, del mondo, della vita, che ci dà un senso?
Di certo, qualcosa nel nostro materialistico e meccanicistico punto di vista sull’uomo e sul mondo, conduce a una distruzione radicale della struttura sociale, dei legami umani e del senso della vita.
THREAD Una volta che una società è organizzata in modo tale che la medicina può trasformare gli individui in pazienti, inevitabilmente la popolazione cede parte della sua autonomia ai propri terapeuti.
La supervisione medica permanente fa della vita una serie di episodi a rischio
Il vivere è così ridotto a un "lasso" di tempo, a un fenomeno statistico che, nel bene e nel male, dev'essere pianificato e modellato con strumenti istituzionali.
Quando tutta una società si organizza in funzione di una caccia preventiva alle malattie, la diagnosi assume allora i caratteri di una epidemia. Alla lunga, l'attività principale di una simile società porta alla produzione fantomatica di speranza di vita come merce.
PLOTONE DI ESECUZIONE
Rispetto al circo che avevo di recente descritto con conduttori-domatori che aizzano e ospiti-fiere addomesticate che attaccano, mi pare che il talk show televisivo abbia fatto un cambio di marcia, un ulteriore salto di qualità, in negativo:
quello che è andato in scena ieri sera a #dimartedì e #cartabianca ai danni di @Zhok, @AlbertoContri e Francesco #Benozzo è stato un vero e proprio plotone di esecuzione, preceduto da una (neppur sottile) tortura psicologica.
A provocazioni, repliche negate, interruzioni continue, si è infatti aggiunta una nuova crudeltà: l'insulto e il dileggio personale, non - attenzione - come scoppio inconsulto d'ira ma quale pianificato metodo di dibattito tra le risate e gli ammiccamenti in favor di telecamera.
Tutti si riempiono la bocca con la parola ‘libertà’ ma al popolo è stato dato in pasto un modello di libertà proveniente dal potere, che arbitrariamente gliela toglie.
‘La tua libertà finisce dove inizia la mia’ è slogan banalizzante e ribaltabile: con le limitazioni imposte al lavoro, io ho perso insieme libertà e stipendio proprio in virtù della libertà esercitata da altre persone di vaccinarsi.
La libertà non è un affrancamento, ma una condizione innata in ciascuno di noi, nel momento in cui veniamo al mondo. Invece la libertà come concessione rispetto a un’emergenza ha prodotto delle deformazioni.
Senza i #media non ci potrebbe essere la "formazione di massa" che stiamo sperimentando. Si tratta di un cambiamento sociale che avviene quando c’è (o c’è stato) un periodo di "paura fluttuante" ed equivale a una ipnosi di massa.
Altri 4 elementi, oggi presenti, che preparano alla "formazione di massa" sono: la mancanza di legami sociali e di senso nella propria vita + ansietà e malcontento psicologico vaghi e diffusi.
La "formazione di massa" rappresenta un passo sulla strada verso lo stato totalitario.
In dittatura la gente obbedisce per paura del dittatore al vertice, nel #totalitarismo è l’opposto: le persone sono come 'ipnotizzate' affinché obbediscano “per il bene della collettività”.
Non sono più razionali o critiche: sono intolleranti, diventano persino meschine o crudeli
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La crisi causata dalla #pandemia di #COVID19 ha reso miliardi di persone in tutto il mondo estremamente interessate e sovra-eccitate dalla #scienza.
Le decisioni prese in nome della scienza sono diventate i giudici di ultima istanza su vita, morte e libertà fondamentali.
La #pandemia ha portato da un giorno all'altro a una nuova spaventosa forma di universalismo scientifico. Tutti sono diventati scienziati esperti di #COVID19 o si sono sentiti in grado di commentare sull’argomento.
Molte persone senza competenze sono diventate esperte da un giorno all'altro, raccontando enfaticamente di stare salvando il mondo. Man mano che questi falsi esperti si moltiplicavano, gli approcci basati sull'evidenza venivano respinti come inappropriati, troppo lenti e dannosi.