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Un passaporto vaccinale è concepito come testimonianza di una condizione intesa come durevole. La condizione di normalità (la non patologicità) è ora qualcosa che deve essere provato da ciascun soggetto in pianta stabile, a tempo illimitato.
La condizione emergenziale (reale o presunta) è stata sì richiamata per introdurre questo lasciapassare, ma non è stata più richiamata per definirne i limiti.
La sua introduzione non è stata accompagnata da alcuna definizione delle condizioni sotto cui esso sarebbe stato tolto.
Anzi, nonostante ripetute sollecitazioni i governi che hanno adottato questa soluzione si sono sistematicamente rifiutati di chiarire sotto quali condizioni il lasciapassare sarebbe venuto meno in quanto superfluo.
In questi giorni si parla di “durata illimitata” per chi ha fatto la #terzadose, e il punto importante non sta nel numero delle dosi ritenute bastevoli dai nostri esperti da avanspettacolo, ma nell’idea che il meccanismo implementato rimarrà in vigore senza limite temporale.
Veniamo così alla questione finale, quella determinante (...): tale dispositivo consente di esercitare un nuovo radicale livello di controllo sulla popolazione.
Immaginiamo due scenari.
Nel primo tutta la popolazione accoglie senza fare resistenza questo dispositivo.
Se questo accadesse chi governa avrebbe mano libera per effettuarne ulteriori “upgrade”, estendendo le funzioni di un sistema così ben accetto.
A questo punto qualunque “virtù” che venisse efficacemente rappresentata come “di interesse pubblico” potrebbe divenire una nuova condizione da dover provare su base individuale per avere accesso alle condizioni di cittadinanza normale.
Nel secondo una parte della popolazione fa resistenza a questo dispositivo. Ciò permette a chi governa di presentare i “resistenti” come problema fondamentale del paese, come origine e causa dei malfunzionamenti e delle inefficienze che lo assillano.
Se solo questi nostri concitttadini fossero virtuosi e non renitenti i problemi non sussisterebbero. Questa mossa sposta la responsabilità dalle spalle di chi governa a quelle di una sezione della società concentrando l'attenzione pubblica su di un conflitto interno alla società.
Dal primo scenario si può passare al secondo quando gli “upgrade” del dispositivo diventano momentaneamente troppo esigenti, producendo resistenza nella società.
Dal secondo si può passare al primo, quando la popolazione stremata finisce per rassegnarsi alle nuove condizioni.
Un tale dispositivo funziona come un collare a strozzo per qualunque libertà e diritto, consegnando a tempo indeterminato un potere nuovo e radicale a governi centrali sulla propria popolazione, accedendo a un nuovo livello di controllo sociale e compressione di spazi di libertà.
Questo è il momento decisivo in cui si determinerà il sentiero che andremo a prendere.
Il Comitato Internazionale per l'Etica della Biomedicina denuncia la disciplina della #vigileattesa (ha contribuito a diffondere il #virus, precluso le #curedomiciliari, permesso di imporre i #vaccini) e la violazione del principio del consenso libero e informato.
E in un parere:
1) ribadisce l'invito al Governo italiano a recedere dalla politica che impone l' #obbligovaccinale e di #GreenPass ai cittadini e agli stranieri residenti in Italia;
2) invita gli altri Stati e le Organizzazioni internazionali, a valutare misure di moral suasion nei confronti del Governo italiano affinché termini la sperimentazione di massa, su cittadini e stranieri residenti, di un medicinale sperimentale impropriamente denominato “#vaccino”
Il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina denuncia: criticità bioetiche e biogiuridiche della "cosiddetta #vaccinazione anti-#Covid."
Un nuovo documento giudica “inutile e dannoso" l'#obbligovaccinale e "condanna con forza" diversi aspetti. In particolare:
l’#informazione volta a celare all’opinione pubblica il fatto che #VarianteOmicron riduce la gravità della malattia, fatto che rovescia il rapporto rischio-beneficio finora utilizzato per valutare l’introduzione dei “vaccini” e quindi a delegittimarne l’immissione in commercio;
la strumentalizzazione della #varianteOmicron al fine di procrastinare lo #statodiemergenza nazionale e di estendere l'#obbligovaccinale a ulteriori, mirate categorie di cittadini o, addirittura, di introdurre un obbligo generalizzato;
THREAD (da L’inutilità dell’Accademia ai tempi del #Covid)
Gli universitari sanno fare spt questo: organizzano convegni più che insegnare beandosi di dare titoli fragorosi ai diversi panel. Il peggio di tale autoreferenzialità l’accademia lo sta offrendo in questo truce periodo:
un momento storico in cui dispositivi para-statali annientano tutte le libertà da sempre considerate inviolabili e nel quale, come l’orchestra che suona imperterrita i motivetti mentre affonda il Titanic, si dimostra l’incapacità cronica all’azione del pensiero universitario.
Così mentre da un lato i professori che hanno fatto fortuna pubblicando su Foucault e Illich ora se ne stanno nelle aule a commentare “Némésis médicale” o “Sorvegliare e punire”, quando nelle stesse aule non possono entrare studenti e colleghi che lo Stato sorveglia e punisce,
THREAD Una volta che una società è organizzata in modo tale che la medicina può trasformare gli individui in pazienti, inevitabilmente la popolazione cede parte della sua autonomia ai propri terapeuti.
La supervisione medica permanente fa della vita una serie di episodi a rischio
Il vivere è così ridotto a un "lasso" di tempo, a un fenomeno statistico che, nel bene e nel male, dev'essere pianificato e modellato con strumenti istituzionali.
Quando tutta una società si organizza in funzione di una caccia preventiva alle malattie, la diagnosi assume allora i caratteri di una epidemia. Alla lunga, l'attività principale di una simile società porta alla produzione fantomatica di speranza di vita come merce.
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In “Le origini del #totalitarismo” si spiega che i leaders delle masse sono sempre convinti dell’ideologia con cui organizzano la società e sentono di poter sacrificare una parte della popolazione pur di realizzarla.
#Arendt però bilancia anche tra processi consci e inconsci nella crescita del #totalitarismo nella società: alcune persone negano che vi sia un inganno intenzionale, altre riducono tutto a questo (di qui certo complottismo).
Ora, tutti noi tendiamo a ridurre la complessità della realtà, che invece va considerata: in questo senso narrativa mainstream e teorie cospirazioniste servono entrambe per capire cosa sta succedendo.
PLOTONE DI ESECUZIONE
Rispetto al circo che avevo di recente descritto con conduttori-domatori che aizzano e ospiti-fiere addomesticate che attaccano, mi pare che il talk show televisivo abbia fatto un cambio di marcia, un ulteriore salto di qualità, in negativo:
quello che è andato in scena ieri sera a #dimartedì e #cartabianca ai danni di @Zhok, @AlbertoContri e Francesco #Benozzo è stato un vero e proprio plotone di esecuzione, preceduto da una (neppur sottile) tortura psicologica.
A provocazioni, repliche negate, interruzioni continue, si è infatti aggiunta una nuova crudeltà: l'insulto e il dileggio personale, non - attenzione - come scoppio inconsulto d'ira ma quale pianificato metodo di dibattito tra le risate e gli ammiccamenti in favor di telecamera.