#19febbraio Da Rostov sul Don, a pochi chilometri da quello che potrebbe essere l'epicentro di un nuovo (anzi di un rinnovato) conflitto, mi pare di vedere con più chiarezza il limite di una certa narrazione bellicista che alterna Biden e Putin nel ruolo dei cattivi ma 1/6
tutto sommato vede in Biden uno scarso. È come se una parte di stampa italiana fosse rimasta orfana di Trump e non colga il senso delle mosse di Biden. Preciso non sto ragionando sul merito del conflitto ma sulla narrazione. Biden arriva dopo una presidenza, quella Trump, 2/6
che ha lasciato a Putin ampi spazi in politica estera, per esempio in Siria. Con il "russiagate" che ha gravato a lungo sulla Casa Bianca. Biden evidentemente si sta muovendo per invertire quella tendenza figlia dell' "America First"
Non mi interessa se giusto o sbagliato 3/6
Non mi interessa se giusto o sbagliato 3/6
Voglio dire che se non raccontiamo il precedente trumpiano non si capisce la politica di Biden e quindi non la si puó nè appoggiare nè criticare. Questo è il danno di una narrazione sull'America, dall'America degli "orfani" di Trump (per fortuna solo una parte dei media) 4/6
Ma continuo a chiedermi, è normale trattare la presidenza Biden come una sorta di pratica a termine, tanto dall'autunno prossimo i trumpiani tornano a comandare l'America? E siamo tutti più felici!
5/6
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Spoiler: no non è giusto nè utile perchè - tra le altre cose - non aiuta a capire le alchimie della già difficile lettura di un potenziale conflitto, difficile come quella di ogni conflitto.
E di certo non aiuta la pace nè un racconto senza tamburini e senza vessilli al vento
6/6
E di certo non aiuta la pace nè un racconto senza tamburini e senza vessilli al vento
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