#20febbraio cosa c'entra l' #Afghanistan con l' #Ucraina ? A guardare la mappa assolutamente nulla ma come ripeto: "quello che accade in Afghanistan, mai resta solo in Afghanistan" proviamo a capirci qualcosa 1/10
La dinamica è la stessa dei primi anni '90 (all'epoca pur su scala molto più vasta per il tracollo del blocco sovietico) le energie militari che si liberano in Afghanistan si spostano verso l'Europa dell'Est. La missione afghan per le forze armate Usa e per la stessa Nato era2/10
Un fardello per costi e logistica. Gli Usa se ne sono liberati e possono meglio disporre della loro "forza". Come spiegavo nel post di ieri 👇 #Biden deve riprendersi lo spazio e la leva che Trump ha lasciato alla Russia come mattore geopolitico in crisi mondiali (suggerisco 3/10
di tenere d'occhio venezuela nei prossimi mesi). Le mossa Usa in Ucraina a mio avviso sono legate non ad un urgenza strategica ma appunto ad una questione tattica (dire al Cremlino che l'aria alla Casa Bianca è cambiata). È difficile capirlo anche per via della narrazione 4/10
Dei tanti orfani di Trump nella stampa italiana, che disegnano Biden debole e Trump forte quando in realtà Biden sta riprendendosi spazi lasciati deliberatamente da Trump alla Russia (giusto o sbagliato fate voi). Ma torniamo all'Afghanistan. Capolavoro di Trump è l'accordo 5/10
Di Doha, una bomba lasciata sulla scrivania di Biden che se l'è tenuta tra voglia di andarsene da Kabul, paura di ripetere rottura unilaterale di accordo con Iran buttando a mare di nuovo il valore della firma di un presidente Usa ed errate valutazione dell'intelligence 6/10
Quella "bomba" è esplosa il 15 di agosto, terremotando la popolarità di Biden anche grazie alla pervasiva propaganda trumpiana (genio dello scaricabarile) su "perchè non bombardiamo le armi che abbiamo lasciato ai talebani" e balle del genere. 7/10
È chiaro quindi che lo show di forza della Casa Bianca che fa da contraltare a quello delle massive esercitazioni russe, è conseguenza della debacle in Afghanistan e serve anche a cambiare l'immagine del presidente nelle sue vesti di "commander in chief" delle forza armate 8/10
Aggiungiamo poi che la disinformazione tossica per la democrazia diffusa da Trump (p.e. i brogli inesistenti) ha anche avuto il suo capitolo ucraino, epicentro di una rete di manovre, e teatro della balla del laptop del figlio di Biden con le tangenti di Kiev 9/10
Insomma le cose sono sempre più complesse di quelle che sembrano e le guerre pur localissime hanno effetti globali. Affidiamoci agli asfandi, bimbi di strada che a Kabul in cambio di una mancia, bruciano l'asfand e con il suo fumo scacciano la mala sorte e (speriamo) la guerra
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#19febbraio Da Rostov sul Don, a pochi chilometri da quello che potrebbe essere l'epicentro di un nuovo (anzi di un rinnovato) conflitto, mi pare di vedere con più chiarezza il limite di una certa narrazione bellicista che alterna Biden e Putin nel ruolo dei cattivi ma 1/6
tutto sommato vede in Biden uno scarso. È come se una parte di stampa italiana fosse rimasta orfana di Trump e non colga il senso delle mosse di Biden. Preciso non sto ragionando sul merito del conflitto ma sulla narrazione. Biden arriva dopo una presidenza, quella Trump, 2/6
che ha lasciato a Putin ampi spazi in politica estera, per esempio in Siria. Con il "russiagate" che ha gravato a lungo sulla Casa Bianca. Biden evidentemente si sta muovendo per invertire quella tendenza figlia dell' "America First"
Non mi interessa se giusto o sbagliato 3/6
#Afghanistan#27dicembre#donne ho scattato questa fotografia nella via dei forni, una stradina laterale di Kabul che si imbocca ormai solo per evitare l'ingorgo verso il centro. È fiancheggiata da botteghe di artigiani che costruiscono forni da interrare, quelli dove
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Si cuoce il pane "nan". Nella foto si incontrano due donne, una con il burqa (ma sollevato sopra la testa), l'altra solo con il capo coperto (ricorderei che accadeva anche nei nostri paesi fino a 30/40 anni fa). La donna in burqa è probabilmente una mendicante, da anni
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L'abito tradizionale a Kabul è ormai riservato a prostitute e mendicanti (oppure a chi arriva dalle province). Il ministero per il vizio e la virtù sta lentamente ricominciando ad emettere le sue odiose norme, l'ultima riguarda le donne con il velo (non si precisa quale) 3/10
#15dicembre#Afghanistan ho guidato per due e giorni e mezzo per raggiungere uno dei monumenti più misteriosi e più straordinari d'Asia se non del mondo: il minareto di Jam
Oggi in grave PERICOLO. Secondo i locali sono il primo straniero ad arrivarci dal 2007
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A lungo il minareto più alto del mondo (65mt), ancora oggi una delle torri in mattoni più ardite, non c'è certezza del perchè sia stato costruito nel 1190 in questa remota e inaccessibile valle della provincia forse più remota d'Afghanistan. Sarebbe l'ultimo segno della
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Civiltà della Montagna Turchese, l'unico impero montano della Storia che conquistò da questo remoto angolo d'Asia vaste parti del continente. Il minareto è alla confluenza di due fiumi, le ultime feroci piene (nel gioco di siccità e flash flood, piogge breve e potenti)
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#12dicembre#Afghanistan se oggi avete tempo (è domenica) ci sono alcune letture imperdibili. Da mesi vi racconto delle responsabilità di Khalilzad e Trump e delle dinamiche legate alla caduta di Kabul ma in questi giorni sono usciti due saggi (+ che reportage) da non perdere 1/5
L'altro pezzo imperdibile è del grande @mattaikins (scrive un pezzo all'anno più o meno ma è sempre un capolavoro) che ricostruisce la caduta di Kabul. Link per leggerlo gratis 3/5 mail01.tinyletterapp.com/mattaikins/new…
#11dicembre In viaggio attraverso aree montane, su sterrate e mulattiere per raggiungere il distretto forse più remoto della più remota provincia d' #Afghanistan
Un viaggio indietro nel tempo tra le vette dove Alessandro Magno credette di aver trovato la caverna di Prometeo 1/7
Un viaggio dove la strada non finisce mai e dove dopo ogni valico, ogni vallata, ogni villaggio, ogni cambio di paesaggio, ogni notte passata a terra sui tappeti con una stufa a carbone e diossina, dopo ogni piatto di riso e montone in cui tutti affondano le mani, 2/7
dopo la neve che copre il deserto, dopo ogni indicazione sbagliata, dopo benzinai che versano il carburante con le caraffe, dopo ogni posto di blocco e ogni tramonto arrivato troppo presto, dopo che la polvere ti è entrata dappertutto 3/7
#10dicembre#Afghanistan Sono tornato a Kabul dopo un complesso viaggio nelle aree montane, per raggiungere quello che è forse distretto più remoto della provincia più remota del Paese (domani vi racconto perchè). Sono stato accolto nella capitale da una serie di esplosioni 1/5
Non è chiaro il numero, c'è chi dice cinque, io ne avrei sentito una sesta. Di sicuro la prima e la peggiore è avvenuta (al solito) nell'area occidentale (hazara quindi sciita) dove è esploso un pulmino "taxi collettivo". La mano è chiaramente quella dell'ISKP che non riesce 2/5
A sfidare i talebani e allora colpisce inermi civili "infedeli" (gli sciiti appunto, corrente mussulmana). Ormai è uno stillicidio di MIED bombe magnetiche una al giorno o quasi. Al momento dal punto di vista generale sicurezza nel Paese non è mai stata così buona come oggi
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