Il Comitato Internazionale per l'Etica della Biomedicina: proroga di #greenpass e #ObbligoVaccinale misure politiche che usano il #Covid per una trasformazione autoritaria delle società liberali e democratiche.
Si realizza la strategia della Raccomandazione del Consiglio #UE:
adottata nel 2018, equipara le malattie prevenibili mediante vaccino a "grandi flagelli", invita gli Stati a attuare piani di vaccinazione sull’intero arco di vita, disporre di informazioni elettroniche su stato vaccinale dei cittadini e di un calendario vaccinale a livello UE.
I rischi: manipolazione di evidenze scientifiche, criminalizzazione di opinioni minoritarie, azzeramento del pensiero critico, digitalizzazione capillare della vita dei cittadini, innesco di meccanismi di competizione sociale, modifiche dell’identità genetica e derive transumane.
Il CIEB esorta dunque i cittadini a mantenere alto il livello di attenzione, tenuto conto del profilarsi di nuove #emergenze in grado di distrarre l’opinione pubblica dalle dichiarazioni e dalle politiche del Governo sulla gestione del #Covid;
con riferimento alla crisi in #Ucraina mette in guardia i cittadini dal rischio che nuovi stati di #emergenza possano motivare l’inasprimento delle misure restrittive dei diritti e delle libertà fondamentali introdotte in forza dell’emergenza #Covid;
saluta con favore le prime pronunce dei #magistrati che sollevano dubbi in ordine alla proporzionalità delle misure di gestione politica del #Covid e alla loro compatibilità con principi e norme nazionali e internazionali di #bioetica e di #biodiritto.
Duro parere del Comitato Internazionale per l'Etica della Biomedicina sulle implicazioni sociali del #Greenpass e sulla campagna vaccinale italiana come lesiva di diritti umani: la strategia italiana rientri “tra i crimini contro l’umanità".
Nella nota il CIEB:
esorta i cittadini a prendere coscienza dei rischi innescati dalla graduale compressione di diritti e
libertà fondamentali e dalla loro progressiva degradazione al rango di privilegi o di “premi”
concessi sub condicione dagli apparati di governo che si succederanno nel tempo;
raccomanda alle istituzioni politiche e in particolare al Presidente della Repubblica, in qualità di
rappresentante dell’unità nazionale, di intervenire senza indugio per invertire le dinamiche descritte
e favorire il ripristino di legami sociali unitari, solidali e inclusivi;
THREAD
Un passaporto vaccinale è concepito come testimonianza di una condizione intesa come durevole. La condizione di normalità (la non patologicità) è ora qualcosa che deve essere provato da ciascun soggetto in pianta stabile, a tempo illimitato.
La condizione emergenziale (reale o presunta) è stata sì richiamata per introdurre questo lasciapassare, ma non è stata più richiamata per definirne i limiti.
La sua introduzione non è stata accompagnata da alcuna definizione delle condizioni sotto cui esso sarebbe stato tolto.
Anzi, nonostante ripetute sollecitazioni i governi che hanno adottato questa soluzione si sono sistematicamente rifiutati di chiarire sotto quali condizioni il lasciapassare sarebbe venuto meno in quanto superfluo.
Il Comitato Internazionale per l'Etica della Biomedicina denuncia la disciplina della #vigileattesa (ha contribuito a diffondere il #virus, precluso le #curedomiciliari, permesso di imporre i #vaccini) e la violazione del principio del consenso libero e informato.
E in un parere:
1) ribadisce l'invito al Governo italiano a recedere dalla politica che impone l' #obbligovaccinale e di #GreenPass ai cittadini e agli stranieri residenti in Italia;
2) invita gli altri Stati e le Organizzazioni internazionali, a valutare misure di moral suasion nei confronti del Governo italiano affinché termini la sperimentazione di massa, su cittadini e stranieri residenti, di un medicinale sperimentale impropriamente denominato “#vaccino”
Il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina denuncia: criticità bioetiche e biogiuridiche della "cosiddetta #vaccinazione anti-#Covid."
Un nuovo documento giudica “inutile e dannoso" l'#obbligovaccinale e "condanna con forza" diversi aspetti. In particolare:
l’#informazione volta a celare all’opinione pubblica il fatto che #VarianteOmicron riduce la gravità della malattia, fatto che rovescia il rapporto rischio-beneficio finora utilizzato per valutare l’introduzione dei “vaccini” e quindi a delegittimarne l’immissione in commercio;
la strumentalizzazione della #varianteOmicron al fine di procrastinare lo #statodiemergenza nazionale e di estendere l'#obbligovaccinale a ulteriori, mirate categorie di cittadini o, addirittura, di introdurre un obbligo generalizzato;
THREAD (da L’inutilità dell’Accademia ai tempi del #Covid)
Gli universitari sanno fare spt questo: organizzano convegni più che insegnare beandosi di dare titoli fragorosi ai diversi panel. Il peggio di tale autoreferenzialità l’accademia lo sta offrendo in questo truce periodo:
un momento storico in cui dispositivi para-statali annientano tutte le libertà da sempre considerate inviolabili e nel quale, come l’orchestra che suona imperterrita i motivetti mentre affonda il Titanic, si dimostra l’incapacità cronica all’azione del pensiero universitario.
Così mentre da un lato i professori che hanno fatto fortuna pubblicando su Foucault e Illich ora se ne stanno nelle aule a commentare “Némésis médicale” o “Sorvegliare e punire”, quando nelle stesse aule non possono entrare studenti e colleghi che lo Stato sorveglia e punisce,
THREAD Una volta che una società è organizzata in modo tale che la medicina può trasformare gli individui in pazienti, inevitabilmente la popolazione cede parte della sua autonomia ai propri terapeuti.
La supervisione medica permanente fa della vita una serie di episodi a rischio
Il vivere è così ridotto a un "lasso" di tempo, a un fenomeno statistico che, nel bene e nel male, dev'essere pianificato e modellato con strumenti istituzionali.
Quando tutta una società si organizza in funzione di una caccia preventiva alle malattie, la diagnosi assume allora i caratteri di una epidemia. Alla lunga, l'attività principale di una simile società porta alla produzione fantomatica di speranza di vita come merce.