La tesi generalmente sostenuta per spiegare la decisione di #Finlandia e #Svezia è che il senso di insicurezza dei due paesi, acuito dalla “gratuita” aggressione russa all’#Ucraina, li avrebbe spinti a rinunciare alla loro neutralità per avere protezione in seno alla #NATO.
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Questa tesi è fallace sotto due aspetti:
1) Come ho cercato di spiegare in un precedente articolo, non è la mancata inclusione dell’#Ucraina nella #Nato che l’avrebbe esposta alle cosiddette “mire espansionistiche” di Mosca.
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2) La decisione di Helsinki e Stoccolma non è frutto dell’ondata emotiva causata dal conflitto ucraino. Per le élite governative dei due paesi, si è trattato di un passo studiato e preparato da lungo tempo. Quando il momento “propizio” è giunto, il passo è stato compiuto.
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A partire dagli anni ’50, Stoccolma aveva allacciato contatti militari segreti con gli USA e la #Nato, pur conservando rapporti cordiali con l’Unione sovietica. Fino al crollo del blocco comunista, la #Svezia ha adottato una “neutralità armata”.
5/16 warontherocks.com/2015/12/the-gr…
Più interessante il rapporto tra #Finlandia e #Russia, sia da un punto di vista storico che geografico. I due paesi condividono un confine lungo 1.340 km. La Finlandia fece parte prima del regno di Svezia, e poi dell’impero zarista fino al 1917.
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Verso la fine degli anni ’30, Helsinki si trovò “impigliata” fra le mire contrastanti di Germania e Urss. La cosiddetta “Guerra d’inverno”, fra il 1939 e il 1940, rappresenta un episodio chiave che avrebbe segnato i rapporti fra Helsinki e Mosca negli anni a venire.
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Il Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza del 1948 regolò i rapporti tra Helsinki e Mosca fino al 1992. Esso garantiva all’Urss sicurezza da eventuali attacchi occidentali, e alla Finlandia di sopravvivere come regime democratico.
8/16 foreignaffairs.com/articles/russi…
Militarmente, la #Finlandia è un “paese fortezza”, una concezione ereditata dall’esperienza della “Guerra d’inverno”. Con 5,5 milioni di abitanti, Helsinki dispone di un esercito di 280.000 effettivi e centinaia di migliaia di riservisti.
9/16 ft.com/content/c5e376…
Aderendo all’Alleanza, #Finlandia e #Svezia rinunciano alla possibilità di giocare un ruolo di mediazione fra #Russia e Occidente. Al contrario, questo passo completa la costruzione di una nuova cortina di ferro in Europa, che si estende dall’Artico al Mar Nero.
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Inoltre, si consolida la dipendenza del continente europeo dagli Stati Uniti, e si alterano ulteriormente gli equilibri all’interno della Nato. #USA e #UK hanno spinto insistentemente perché i due paesi scandinavi facessero questo passo.
12/16 yle.fi/news/3-12446564
Malgrado la Brexit, Londra rimane il più importante partner dei paesi nordici nelle politiche di difesa e sicurezza. La Germania è costretta a inseguire, e dovrà dedicare maggiori attenzioni al #Baltico se vorrà contrastare la supremazia britannica.
13/16 swp-berlin.org/en/publication…
L’ingresso di #Finlandia e #Svezia nella #Nato, inoltre, favorisce la militarizzazione dell’#Artico, regione che si avvia ad acquisire enorme importanza per le nuove rotte commerciali che si apriranno in conseguenza del riscaldamento globale.
14/16 german-foreign-policy.com/en/news/detail…
Il passo di #Finlandia e #Svezia aggrava una frattura in Europa che spinge Mosca a voltare le spalle all’intera sua storia (finora sempre proiettata verso occidente) per guardare all’Asia e alla #Cina come unica ancora di salvezza. Leggi tutto l’articolo.
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Se ti interessano questi temi, e in generale temi di politica internazionale come mondo multipolare, declino dell’Occidente, competizione fra grandi potenze e crisi della democrazia, puoi iscriverti alla newsletter #IntelligenceForThePeople:
16/16 robertoiannuzzi.substack.com
Probabilmente non molti sanno che il controverso battaglione #Azov, ed altri gruppi di matrice neonazista sostenuti dal governo #Zelensky, hanno ricevuto addestramento dagli #USA.
2/16 thedailybeast.com/is-america-tra…
Ma lo stesso leader storico Stepan #Bandera (1909-1959) ed altri nazionalisti ucraini e collaborazionisti dei nazisti tedeschi, che oggi vengono esaltati da questi gruppi, ebbero un lungo rapporto di cooperazione con gli americani nel secondo dopoguerra.
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Colmare il divario fra la visione occidentale del conflitto e quella russa, così antitetiche, può sembrare impossibile. Tuttavia è vitale cercare una soluzione #negoziata dello scontro. 2/15
Questo conflitto è infatti in grado di minacciare la prosperità e la pace in Europa, e la stabilità mondiale.
Per 2 ragioni:
In primo luogo perché vede una contrapposizione tra forze #nucleari (la #Russia e la #Nato).
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Gli #USA gestiscono in #Ucraina#biolaboratori nei quali si sviluppano anche armi biologiche?
Ho analizzato la questione sviluppando i seguenti punti:
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Tutti i documenti a supporto delle accuse di Mosca (che specifico in maniera più dettagliata nell’articolo) sono pubblicate (ahimé in russo) dal Ministero della difesa russo:
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Ok, andiamo tutti a suicidarci per difendere il democratico governo ucraino (che non commette mai crimini di guerra) dalla feroce aggressione dell'orco russo. Ma almeno abbiamo capito cosa è successo a #Bucha?
Ecco un po' di materiale per qualche sparuto amante del dubbio 🧵 1/n
Non molti sanno che l’#Ucraina è un paese pilota nel processo di digitalizzazione di numerosi aspetti della vita dei cittadini, ed in particolare nella realizzazione dell’#IdentitàDigitale, elemento chiave della cosiddetta #industria40
2/16 iphonesoft.fr/2022/03/16/ukr…
L’#IdentitàDigitale, comprendente ID card, passaporto biometrico, patente di guida, status vaccinale, contratti assicurativi, assistenza sociale e sanitaria, fiscalità digitale, è in fase avanzata di implementazione, malgrado il conflitto in corso.
3/16 biometricupdate.com/202004/ukraini…
@Bolpet@Il_Vitruviano Il problema di fondo, secondo me, è che gli Usa ci hanno posto di fronte a un bivio. Stanno distruggendo la globalizzazione, nella quale non sanno più competere (tutto comincia ancor prima della guerra dei dazi di Trump), e hanno posto l'élite europea di fronte ad un aut aut: -->
@Bolpet@Il_Vitruviano --> o con loro, o contro di loro. Vogliono tornare a una logica dei blocchi. A noi europei non è più concesso fare affari con loro ed anche con Russia e Cina. Di fronte a questa alternativa, le élite europee, che sono tuttora dominate da una componente transatlantica, -->
@Bolpet@Il_Vitruviano --> e non hanno ben compreso la realtà del nuovo mondo multipolare, hanno deciso di non tentare lo strappo con Washington, e di assoggettarsi al diktat americano. Teniamo anche conto del fatto che ci sono interessi consolidati, che noi europei siamo divisi e non abbiamo -- >