#1giugno finalmente è possibile fare un punto sulla situazione sul campo nella #guerra#Ucraina#Russia Perchè finalmente? Perchè sin’ora c’era poco o nulla da dire. Come scrivo da metà marzo il conflitto è in stallo, di fatto lo è ancora ma si sono create le condizioni
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per poter dire che l’offensiva in Donbass è cominciata. L’annuncio dei russi sull’inizio della “seconda fase” dell’ “operazione speciale” risale a metà aprile (ultimo Lavrov in data 19). Da allora io ho sempre sostenuto che si trattava di soli annunci, le operazioni erano
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in fase preliminare, per capirlo bastava conoscere un minimo di dottrina sovietica (il modello tattico nel “calderone” è quello della seconda guerra mondiale) la quale prescrive che prima delle manovre di carri e di fanteria meccanizzata sia necessario uno sbarramento di
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artiglieria campale. Ed è esattamente quello che è accaduto nel Donbass sin’ora. Adesso però i russi sono riusciti a prendere Severodonietsk cioè il secondo centro per numero di abitanti dell’oblast di Lughansk. Ricordiamo i fondamentali: nel 2014 i separatisti filo russi
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hanno proclamato la Repubblica Popolare di Lughansk e quella di Donetsk, controllando circa metà degli oblast (le regioni amministrative) afferenti alle due grandi città, l’altra metà era nella mani del governo di Kyev (ricordiamo che per la comunità internazionale le due
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repubbliche sono illegittime). Obiettivo dichiarato dei secessionisti è prendersi il territorio dei due oblast. La presa di Severodonetsk non è importante perchè significa il quasi pieno controllo della regione di Lugansk, insomma dell’obiettivo dichiarato (“i confini
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costituzionali delle repubbliche” cit.). E’ importante perchè si stabilisce quella testa di ponte necessaria ad aprire l’offensiva del Donbass, come? Avviando l’accerchiamento delle truppe ucraine nel cosiddetto “calderone” (mappa @TheStudyofWar). Ricordiamo che questo
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piano è stato sin’ora fortemente limitato dal fattore Mariupol (a cui da giorni vorrei dedicare un thread anche per sfatare alcuni miti) cioè dal fatto che le forze russe e quelle secessioniste a Donetsk sono state impegnate per oltre un mese e mezzo nella città portuale
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senza poter quindi spingere “verso” nord a chiudere la sacca. La mia mappa artigianale prova a spiegare che il vettore blu è più avanzato e forte rispetto al vettore giallo, quando i due si uniranno (cosa al momento lontana nel tempo) la sacca sarà chiusa,dentro ci saranno
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truppe ucraine pari a circa il 60/70% del totale. Questo è il piano russo e - l’ho detto varie volte - con le temperature record di questi giorni a Rostov e sul mar d’Azov (30 gradi) il terreno è finalmente asciutto per poter portare i carri fuori dalle strade asfaltate
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cioè dai luoghi dove sono più esposte agli attacchi dalle foreste intorno ai nastri d’asfalta e più individuabili dal cielo. Come ci ricorda Von Molke, i piani di battagli reggono pochi minuti dopo che è stato sparato il primo colpo.
Gli ucraini hanno già dimostrato di
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saper usare la mobilità e le ritirate strategiche per contrastare la superiorità numerica russa quindi non è detto che quella sacca verrà mai chiusa. Tra l’altro i russi hanno perso Kharkiv che è strategica perchè consente di controllare la strada da Belgorod (hub
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per rifornimenti e movimento truppe) quindi una rotta logistica chiave che è stata sottratta alle forze di Mosca a cui ora è rimasta (in verde nella mappa sopra) solo un passaggio secondario via Volchansk. Anche su Izium a lungo i russi hanno provato a stabilire la testa di ponte
che ora hanno a Severodonetsk, per dire che i piani sono una cosa la realtà un’altra. Se riusciranno da Izium e da Popasna (vedi mappe sotto) a spingere creeranno una sacca più piccola rispetto al calderone ma non meno strategica prendendosi un pezzo chiave di Donbass.
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Ora leggo tanti analisti occidentali la cui ossessione è il crollo e l’usura delle truppe russe. Ricordate la tappe della narrazione bellicista? hanno rifornimenti per tre giorni, sono in rotta, hanno perso nmila mezzi…insomma stanno per collassare…nel 4o mese di guerra
15/25
questo collasso non è avvenuto. L’ossessione del momento è “manpower”, i russi hanno finito le truppe (riflessione legata all’innalzamento dell’età del reclutamento, anche gli Usa rilassarono i parametri all’epoca di Iraq e Afghanistan). A leggerli mi sento
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contento di aver scritto il mio libricino “Maledetti Pacifisti” perchè questa narrazione è parte del marketing della guerra, un modo per farcela digerire come un qualcosa si di brutto ma che finisce domani. E’ come se nessuno (non ci credo) conosca il concetto di guerra
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d’attrito che è radicato nella tradizione militare russa (9 milioni di caduti nella WW2, 24 milioni di perdite complessive). L’usura è un fattore trascurato nella dottrina russa che ha un concetto molto diverso dal nostro di “force protection”. Ora può non piacerci, va bene
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può non piacerci anche perchè sotto il termine “usura” o “attrito” si conteggia il tragico pedaggio di vite dei propri soldati ma non si può ignorare che le cose stiano così e troppi l’hanno fatto durante le operazioni intorno Kyev (io dico dal primo momento che i 4 assi di
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inserimento erano un manovra mista tattica e strategica e l’obiettivo non era prendere la capitale ma questo ce lo confermeranno o meno gli storici) e anche ora. Ma la narrazione bellicista (“la vittoria ucraina è vicina”) non ne ha mai tenuto contro. Magari è più
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interessante capire cosa è accaduto agli ordigni di precisione sostituiti de facto dalle bombe a caduta libera, c’entra qualcosa l’esplosione nella fabbrica chimica di Novosibirsk di qualche settimana fa?
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La Russia continua ad aver produzione centralizzata di certi prodotti come ai tempi sovietici. Mancano componenti chiave per propellenti? Ma torniamo al campo. Secondo @TheStudyofWar la sconfitta ucraina a Severodonietsk è relativa perchè le truppe di Kyev stanno spingendo
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fianco di Kherson tentando di riconquistare la città (di cui temono da tempo l’annessione al territorio russo con un referendum farsa, ipotesi che pure i russi hanno smentito ma vedremo). Perchè Kherson è strategica, ripetiamolo: 1) da qui passa il canale nord crimeano
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quello da cui dipende l’acqua per la Crimea, senza acqua la penisola annessa dalla Russia è un gigante dai piedi d’argilla. Segnatevelo (mia ipotesi) se mai si arriverà ad un tavolo delle trattative, Kherson potrà essere restituita all’Ucraina se il canale verrà mantenuto
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aperto (era stato ostruito nel 2014 ed è stato riaperto nel primo giorno del conflitto dai genieri russi). Kherson è importante anche per un altro motivo, come ho scritto nelle prime settimane di guerra, la sponda sinistra del grande fiume Dnieper è un confine naturale
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oltre ad essere un asse di penetrazione verso il nord (il fiume passa per la capitale Kyev e arriva fino in Bielorussia e Russia). Non so se nei piani russi ci sia quello di attestarsi oltre il Donbass (obiettivo dichiarato) fino alla sponda sud-est del fiume, di certo
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è più rassicurante quella sponda che una linea di contatto fortificata come accaduto in Donbass per 8anni. Ricordiamo però che gli ucraini hanno brillantemente difeso Mykolaiv quando sembrava persa. A Kherson è dura ma esito non scontato. Vedremo
The future is unwritten
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@giammarcosicuro@rulajebreal Cara @rulajebreal caro @giammarcosicuro non entro nel merito anche perchè chi vuole ha tutti gli elementi per farsi un'idea e qualunque cosa dicessi finirebbe per innescare 🔥 Colgo l'occasione peró per dire che da mesi i giornalisti italiani (escludiamo per favore gli
@giammarcosicuro@rulajebreal Opinionisti e i conduttori di talk show che per me sono un altro sport parlo di inviati e corrispondenti) sono oggetto di attacchi (anche) di altri giornalisti che o non sono sul campo o sono schierati con una delle parti in causa. Sono attacchi feroci che spesso passano
@giammarcosicuro@rulajebreal il segno del diritto di critica e diventano indebite pressioni ad un passo dalla tentata censura. Siamo arrivati al punto in cui se non aderisci alla narrazione dominante (pur emotiva, non verificata e il caso della rimozione della commissaria ucraina dimostra a volte falsa)
#2giugno da quando è cominciata la crisi #ucraina si parla spesso a sproposito di crimini di guerra. Nella maggior parte dei casi è parte del marketing del #PUB che vuole farci credere che la guerra sia qualcosa di pulito con delle eccezioni appunto i crimini.
Non è così
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La guerra è di per sè un crimine che fisiologicamente partorisce orrori a volte frutto della ferocia dell'individuo trasformato in macchina per uccidere altre volte frutto di un algebra della morte e della paura lucidamente pianificata. La guerra è un crimine che andrebbe
2/12
Perseguito fino all'abolizione come diceva Gino Strada. Ciò non significa che i crimini di guerra non vadano puniti, devono esserlo ma con due "ma"...1) senza dimenticare che sono frutto di un crimine più grande (la guerra) 2) parlandone con accuratezza.
Per il punto uno
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#27maggio Vi racconto qualcosa che mi è capitato ieri.
"Il soldato più di tutti gli altri prega per la pace, perché più di tutti deve patire e portare le ferite e le cicatrici più profonde della guerra". Questa frase di Douglas Mac Arthur mi è arrivata ieri, me l'ha mandata
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Un generale della riserva delle forze armate italiane che aveva appena ricevuto "Maledetti Pacifisti". Poco dopo mi arriva una foto del libro consegnato a un ex-operatore delle nostre Forze Speciali. Conferma per me che viviamo in tempi strani dove chi ha conosciuto la guerra
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di persona chiede pace e chi vive tra il padel al circolo sportivo e l'aperitivo in centro sbraita chiedendo più guerra fino alla vittoria, del resto a combattere non ci andranno loro e dei civili che continuano a morire non conoscono nemmeno il nome. Tempi strani questi o
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#26maggio in #Ucraina 3,974 morti e 4,654 feriti. Dati (al 24/5) presumibilmente sottostimati. Il bilancio delle vittime civili è la notizia meno raccontata di questa #guerra anche se ogni giorno l'ONU pubblica questa macabra contabilità. 1/8 ukraine.un.org/sites/default/…
E' un dato che fa impazzire gli opinionisti con l'elmetto quelli che vogliono spacciarci la guerra buona e giusta. Questo conflitto, come gli altri, ammazza innocenti. Non esiste l'epica degli eroici combattenti ucraini contro i barbari russi invasori. La guerra è barbarie.
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E in mezzo a queste barbarie non ci sono solo soldati contro soldati, ma civili presi nel fuoco incrociato quando non deliberatamente uccisi.
Esattamente come non esiste soluzione militare sul campo. L'Ucraina non perde, i russi non vincono. L'ho scritto a 1/2 marzo quando
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#25maggio 19 bambini di una scuola elementare uccisi in #Texas lo sparatore usava fucile d'assalto AR-15 versione civile dell'M4 fornito a truppe in Iraq e Afghanistan, arma di quasi libera vendita.
Negli #Usa è più facile comprare un'arma che un'antibiotico, e non è una battuta
Quando faremo qualcosa? Sono stanco di offrire le mie condoglianze e dei minuti di silenzio
Steve Ker non un parlamentare e non prende soldi dalla lobby delle armi, è il coach dei Golden State Warriors squadra di pallacanestro
#8maggio le reazioni a questo mio tweet👇meritano una riflessione a parte, per farla c'è bisogno pero' di dare fondo alle nostre riserve di umanità e (per chi c'è l'ha) di carità Cristiana. Vi chiedo di non rispondere con odio all'odio di chi ha usato questa mia riflessione
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come cestino delle propria cattiva coscienza (in casi peggiori, qualcuno l'ha usata per mettersi in mostra col padrone di turno). La mia colpa? Aver ricordato che in guerra si muore e che non muoiono solo i cattivi, soldati invasori (andatevi a vedere i commenti
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soddisfatti sotto ai video horror dei cadaveri dei russi uccisi) né gli eroici resistenti ucraini (nel marketing della guerra c'è sempre bisogno del bene e del male, che cambia a secondo della tifoseria) ma anche degli innocenti.
A oggi 3,280 civili morti e 3,451 feriti
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