4. #AldoCapitini, il filosofo degli "immorali" italiani: "bisogna dire no alla #guerra ed essere duri come pietre". E costruirne instancabilmente le alternative.
E so di avere un sacco di ottimi complici. Presenti e compresenti
1. Tra le innumerevoli marce, #manifestazioni e iniziative pubbliche per la #pace a cui ho partecipato, o contribuito a organizzare, in oltre trent'anni di attivismo nonviolento, non ho mai fatto sit-in difronte ad #ambasciate di altri paesi in #guerra. >
2. Non perché non riconoscessi - di volta in volta, nei troppi #conflittiarmati - #aggrediti e #aggressori e relative responsabilità, ma perché il mio primo interlocutore è sempre stato il #governo che mi rappresenta. Che agisce anche in mio nome. >
3. È ad esso che devo chiedere conto, in prima battuta, se e quanto svolga politiche attive di #pace o partecipi ad obsoleti riti di #guerra. Se ripudia la guerra - costruendone le alternative per affrontare le controversie internazionali - oppure se ripudia la #Costituzione >
1.Come sanno tutti quelli che si occupano di #mediazione, nei #conflitti che degenerano in #violenza ad ogni azione violenta di una parte corrisponde un'azione contraria di livello di violenza superiore dall'altra. Potenzialmente fino alla distruzione dell'altro. O di entrambi. >
2. Se non intervengono soggetti terzi a mediare tra le parti, anziché ad alimentare il conflitto. Si chiama dinamica dell'#escalation.
C'è davvero qualcuno sano di mente che può pensare che il conflitto tra #Russia e #Ucraina possa risolversi militarmente tra potenze nucleari? >
3. Lo diciamo da mesi: serve un disegnino per comprendere che la via della #guerra - colpo su colpo ogni volta reciprocamente più distruttivo della precedente - è senza uscita, se non la #catastrofe per tutti?
Scrive #AldoCapitini che ci sono due fasi nell'esercizio del #potere, quello con il #governo e quello senza governo. Il potere senza governo è la fase più importante perché, se svolta con cura e attenzione, mentre si esercita, costruisce e prepara l'altra che ne sarà conseguente.
Per i movimenti per la #pace e il #disarmo il potere senza governo, il potere civile e trasformativo della #nonviolenza, è sempre stata l'unica fase dell'esercizio del potere. È il potere che continueremo ad esercitare ancora, nonostante l'esito delle elezioni. Come sempre finora
Perché c'è sempre qualcosa da fare.
La #campagnaelettorale è finita nel peggiore dei modi. La #campagnaculturale e politica per il disarmo e la pace continua più che mai
1. "La #pace e’ troppo importante perché possa essere lasciata nelle mani dei soli governanti; è perciò urgente che in ogni nazione tutto il popolo abbia il modo di continuamente e liberamente informarsi, e sia convocato frequentemente ad esprimere il proprio parere" >
2. "Nel pericolo che la #pace sia spezzata da una #guerra immane, e’ urgente l’unione di tutti coloro che nel mondo sono disposti a resistere alla guerra". >
2. Date simbolo della #violenza del #terrorismo e del #militarismo. Tragedie delle quali non riusciamo a liberarci in una spirale di #guerra continua. Se non ricorrendo alla memoria di un altro #11settembre, quello del 1906 a #Johannesburg, quando un giovane avvocato indiano >
di nome Mohandas K. #Gandhi, in un'assemblea al Teatro Imperiale, chiamava gli immigrati indiani alla lotta contro l'#apartheid. Fu la nascita del metodo #satyagraha, l'alternativa razionale e morale alla violenza e alla #guerra per affrontare e risolvere i #conflitti. >
2. La riconversione sociale delle #spesemilitari, la riconversione ecologica dell'#energia e la riconversione sostenibile dell'#economia sono facce della stessa #rivoluzione necessaria. L'alternativa è la #catastrofe. >
3. Lo sappiamo almeno dagli anni Settanta del secolo scorso. Ma lo abbiano colpevolmente ignorato