"Giovedì 19 gennaio 2023, intorno alle 02:30, truppe israeliane sono entrate nel campo profughi di #Jenin. I giovani locali hanno lanciato pietre contro di loro non appena sono arrivati, e l'esercito israeliano sostiene che sono stati lanciati anche degli esplosivi. ⬇2
Alcuni soldati si sono fatti strada nel campo, mentre altri sono saliti sul tetto di un edificio. Alcuni sono entrati in un appartamento al quinto piano, hanno ordinato agli occupanti di andare in un altro appartamento e poi hanno ingaggiato ⬇3
uno scambio a fuoco con palestinesi armati che si nascondevano in un vicolo del campo.
Intorno alle 4 del mattino, uno degli uomini armati palestinesi, Adham Jabarin (26 anni), operativo dell'ala militare della Jihad islamica, si è diretto verso la vicina piazza del campo. ⬇4
I soldati che si trovavano nell'edificio, a circa 150 metri di distanza, gli hanno sparato e lo hanno ferito gravemente.
Una abitante del quartiere, Alaa Bawaqneh (34 anni), ha sentito i giovani chiedere aiuto ed è uscita per vedere cosa stava succedendo. ⬇5
Ha visto Jabarin, che non conosceva, giacere ferito vicino all'angolo est del suo edificio. È riuscita a trascinarlo per circa 3 metri verso casa sua e poi suo padre, Jawwad Bawaqneh (57), è uscito e l'ha aiutata a trascinarlo per qualche altro metro fino alla porta di casa. ⬇6
Nel frattempo, i due hanno sentito degli spari nelle vicinanze. Quando sono arrivati alla porta, un militare ha sparato due colpi dall'edificio in cui si nascondevano i soldati, colpendo il padre nella parte superiore del corpo.
Il padre è caduto a faccia in giù. ⬇7
La famiglia è riuscita a portare il padre nel cortile interno, fuori dal raggio di tiro dei soldati. Un paramedico volontario che si trovava nella zona è arrivato e, con l'aiuto di Alaa, ha portato Jawwad con l'auto della famiglia in ospedale, dove è stato dichiarato morto. ⬇8
Poco dopo, anche Jabarin è stato portato in ospedale e anche lui è stato dichiarato morto.
Le truppe hanno lasciato il campo dopo aver arrestato 3 residenti, tra cui uno che viveva nell'edificio da cui hanno sparato. Tutti e tre sono stati rilasciati poco dopo. ⬇9
Il portavoce dell'IDF ha dichiarato che “durante l'attività nel campo profughi di Jenin, le forze hanno sparato contro uomini armati che hanno sparato massicciamente contro di loro”, aggiungendo che un soldato è stato leggermente ferito e curato in ospedale. ⬇10
Un cecchino ha sparato e ucciso un civile disarmato che stava cercando di prestare i primi soccorsi a un uomo ferito.
La vittima non rappresentava una minaccia per nessuno, certamente non per i soldati che erano lontani da lui e ben protetti. ⬇11
Analizzato il tutto, ci resta il forte sospetto che Bawaqneh sia stato ucciso deliberatamente, senza alcuna giustificazione.
La risposta del portavoce #IDF e l'esperienza del passato indicano chiaramente che nessuno sarà chiamato a rispondere dell'uccisione di Bawaqneh: ⬇12
né il cecchino che ha sparato, né i comandanti che hanno permesso che succedesse, e nemmeno i consulenti legali che hanno firmato gli ordini del comando militare superiore. 13/13🔚
"Nel 5° anniversario dell'inizio delle proteste della "Grande Marcia del Ritorno" a #Gaza e a quasi 9 anni dall'assalto di #Israele a #Gaza del 2014, @AlMezanCenter , Medical Aid for Palestinians @MedicalAidPal e Lawyers for Palestinian Human Rights @LPHR_Lawyers, ⬇2
lanciano oggi l'allarme sul fatto che l'impunità cronica continua a prevalere su tutti i fronti per i gravi attacchi alla sanità palestinese.
Nel 2015, le nostre organizzazioni pubblicarono un report, "No More Impunity: Gaza's health sector under attack", ⬇3
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Il Cinico: Quindi gli israeliani manifestano perché temono di essere incriminati e arrestati all'estero per aver commesso crimini di guerra e interrogato i palestinesi con la tortura? ⬇2
Il Fan: qual è il tuo problema? Gli agenti dello #ShinBet, gli architetti che hanno progettato gli insediamenti di #Ariel e #MaalehAdumim, avvocati e giudici che hanno approvato la separazione della Striscia di #Gaza dal mondo e la distruzione dei villaggi di #MasaferYatta ⬇3
"Bilal al-Masharawi (8), del quartiere a-Zeitun di Gaza, ha una malattia respiratoria e una polmonite cronica. Le cure di cui ha bisogno non sono disponibili nella Striscia.
Tutti gli adulti che hanno fatto domanda per accompagnarlo a Gerusalemme Est sono stati respinti. ⬇2
A febbraio, l'organizzazione per i diritti umani @Gisha_Access ha presentato una petizione al Tribunale distrettuale di #BeerSheva chiedendo che alla madre di Bilal fosse permesso di uscire da Gaza per accompagnarlo all'ospedale di Gerusalemme, ⬇3
"Khaled al-Bahtini, un 37enne padre di 4 figlie di età compresa tra 3 e 16 anni del quartiere a-Tufah di Gaza City, soffre di insufficienza renale. ⬇2
Si sottopone a dialisi da 16 anni ed è stato indirizzato a Gerusalemme Est per un trapianto di arteria, poiché le sue arterie non possono più essere collegate alla macchina per la dialisi e un tentativo di innesto presso l'a-Shifaa Hospital di #Gaza è fallito. ⬇3
"Due residenti di un avamposto hanno invaso la casa di una famiglia palestinese nel cuore della notte nel piccolo villaggio agricolo di #Vidada sul Monte Hebron, e li hanno minacciati con le armi “non dovete portare gente di sinistra”, secondo la testimonianza della famiglia. ⬇2
Nella mattinata di quel giorno (sabato scorso), attivisti israeliani di sinistra avevano scortato il padre della famiglia al suo pascolo, dove solitamente gli abitanti dell'avamposto ne impediscono con la forza e le minacce l'accesso. ⬇3
"Samaher non ha votato alle ultime elezioni. In realtà, non ha mai votato. Anche i suoi amici, anch'essi arabi, non hanno votato. Come Samaher, non hanno vacillato nella loro decisione di non votare.
Samaher non partecipa alle manifestazioni contro la revisione ⬇2
del sistema giudiziario prevista dal governo.
I suoi amici ebrei hanno cercato di capire perché lei, come la maggior parte della comunità araba, non si sia unita a una protesta così giusta contro una minaccia così grave alla democrazia israeliana. ⬇3