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Si salda l'asse del Male tra #Russia e #Iran.
Secondo ufficiali USA a conoscenza di informazioni riservate, addestratori iraniani in #Crimea stanno aiutando i russi a superare i problemi sui #droni acquistati dalla Repubblica Islamica per colpire l'#Ucraina.
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Gli addestratori di #Tehran, secondo quanto riscontrato dal New York Times, stanno operando in particolare da una base militare russa in #Crimea, là dove è stata collocata la maggior parte dei velivoli iraniani consegnati a Mosca.
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Il personale in questione appartiene alle Guardie Rivoluzionarie dell'#Iran, i famosi "pasdaran", un ramo dell'esercito iraniano da tempo riconosciuto dagli Stati Uniti come organizzazione terroristica.
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Quando l'#Iran ha inviato il primo lotto di droni alla #Russia, gli errori degli operatori russi li hanno resi inefficaci. Secondo i funzionari americani, anche alcuni problemi meccanici hanno fatto sì che i velivoli di #Tehran restassero a terra.
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In un primo momento la Russia aveva inviato il suo personale in Iran per l'addestramento sui droni. Ma
i problemi sono continuati: così l'Iran ha deciso di inviare i suoi addestratori direttamente in Crimea. Da quanto risulta, il personale di #Tehran viene tenuto lontano
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dalla prima linea del fronte, ma non è chiaro se siano gli stessi addestratori a pilotare i droni, né è noto il numero esatto di pasdaran attualmente stanziati in Crimea.
Gli USA giudicano questa situazione come la prova dell'efficacia delle sanzioni occidentali.
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Mosca è stata tagliata fuori dai mercati internazionali, fatica a produrre armi in autonomia e ad acquistarle dall'estero. Deve così rivolgersi ad altri Stati canaglia, ma chi decide di aiutare #Putin deve pagare un prezzo. Dopo la vendita dei droni a Mosca, gli Stati Uniti
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hanno infatti imposto ulteriori #sanzioni agli iraniani e alle aziende iraniane che hanno partecipato alla costruzione e alla progettazione dei velivoli, nonché alle aziende coinvolte nel loro trasferimento in Russia.
Il primo lotto di armi risulta consegnato da #Tehran ad
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agosto. Esso includerebbe gli #Shahed136, droni monouso "kamikaze" con un raggio d'azione di 2.500 km.
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L'Iran ha anche inviato il più grande drone #Mohajer-6, utilizzato per la sorveglianza e che può trasportare fino a quattro missili. Nella foto un esemplare abbattuto dagli ucraini nel sud del Paese alcune settimane fa.
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Ma qual è la tattica dei russi? Se ce n'è una, ha poco senso. La tesi degli analisti militari 🇺🇸 è la seguente: #Putin è intenzionato a distruggere l'infrastruttura elettrica dell'Ucraina per far sprofondare la popolazione civile nell'oscurità, mentre il freddo si avvicina.
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Usare droni come strumenti terroristici, secondo gli esperti americani, ha però poco senso dal punto di vista militare. I droni sarebbero stati più utili nella prima linea del conflitto, a #Kherson o in #Donbass. Impiegarli su obiettivi civili dimostra che Putin sta
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disperatamente tentando di spezzare la volontà di combattere degli ucraini.
Mason Clark, analista militare dell'Institute for the Study of War, la mette così: "I russi stanno sprecando munizioni di altissimo livello, i loro missili da crociera e i droni forniti dagli
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iraniani, in questi attacchi sporadici contro obiettivi civili e infastrutturali che non stanno causando danni duraturi e non costringeranno in alcun modo l'Ucraina ad arrendersi". Una tattica controproducente da parte di #Putin se è vero che alla notizia del coinvolgimento
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nel conflitto dell'#Iran anche #Israele ha mostrato l'intenzione di fornire strumenti di difesa a #Kyiv.
steadyhq.com/it/dangelodario
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