A Taranto il M5S ha preso il 50% dei voti promettendo la chiusura dell'Ilva, la bonifica e la riconversione ecologica dell'area. Della vicenda se n'è occupato in prima persona Luigi Di Maio e, dopo un balletto imbarazzante, non ha mantenuto nessuna delle sue promesse. 1/6
L'attore Michele Riondino, leader dei degli ambientalisti che con il M5S si sono battuti per chiudere l'Ilva, dice a Repubblica: "I parlamentari del M5S che abbiamo eletto a Taranto devono dimettersi tutti. Tutti". Aggiunge: "Non si promette quello che non si può mantenere". 2/6 
Le sue parole ricordano esattamente quelle di Gianroberto Casaleggio in una vicenda analoga, l'inceneritore di Parma. Anche in quel caso il M5S aveva vinto promettendo lo spegnimento del termovalorizzatore, ma Pizzarotti non era stato in grado di mantenere la parola. 3/6
Come reagì Casaleggio? Chiese le dimissioni di Pizzarotti. "Tu nei confronti dei cittadini hai degli impegni. Gli impegni sono di una condotta lineare all’interno del movimento - disse al Fatto -. Se io prendo l’impegno di chiudere un inceneritore o lo chiudo o vado a casa". 4/6
"I parlamentari del M5S devono dimettersi. Non si promette quel che non si può ottenere" detto da Michele Riondino è uguale ciò che diceva Gianroberto Casaleggio: "Vieni eletto per fare una cosa, non ci riesci. Ne prendi atto. Non è mica detto che sia colpa tua. Vai a casa". 5/6
La situazione di Di Maio con l'Ilva è la stessa di Pizzarotti con l'inceneritore. Cosa dicono il Garante Beppe Grillo e l'Erede Davide Casaleggio? Niente dimissioni stavolta? "Gli impegni sono di una condotta lineare", diceva Gianroberto. Dov'è finita al governo la linearità? 6/6
