Il padre di Ludwig van Beethoven è un musicista fallito, un alcolista e l'aguzzino del figlio. Ludwig cresce nella convinzione di essere nato nel 1772. In realtà è di 2 anni più vecchio. L'amorevole papà, nel tentativo di spacciarlo come enfant prodige, occulta la vera età.
Ludwig non ha bisogno di questi mezzi. A 12 anni scrive la prima composizione per piano: nove variazioni in Do minore (inusuale all'epoca) e complicata da suonare. Diventa esperto nell'arte dell'improvvisazione. L'anno precedente ha lasciato la scuola per mantenere la famiglia.
Il padre lo fa esercitare in ogni momento libero in cui Ludwig non sta lavorando per mantenere il suo vizio del bere. Lo picchia per ogni nota sbagliata. In compenso, prende lezioni di piano da un organista di Bonn. Adolescente, inizia a bere anche lui. Nel 1792, il padre muore.
Ludwig van Beethoven prende in custodia i fratelli minori e ne diventa tutore in modo tirannico, impedendo perfino matrimoni che non sono di suo gusto. Intanto, Ludwig van Beethoven diventa Ludwig van Beethoven. E a 25 anni, dopo anni di acufene, il suo udito inizia a calare.
Noto per il carattere da biscia incazzosa, Ludwig van Beethoven è però un talento rivoluzionario. È il primo ad usare fagotto e trombone in un'opera. Il primo ad inserire spazi vocali alternati alla musica, come avviene nella Nona Sinfonia. Vive a Vienna dalla morte del padre.
Non se la passa male. Dà lezioni private (solo ad allievi talentuosi o ad allieve scarse ma graziose e giovani), gli commissionano molti lavori, sa amministrare quello che guadagna. È molto noto nella città più musicalmente viva d'Europa. Dopo una lite, però, vuole andarsene.
Per evitare di perderlo, mecenati e nobili gli offrono 4000 fiorini l'anno per restare e comporre ciò che vuole, quando vuole. Ludwig van Beethoven diventa il primo compositore "stipendiato" al buio, senza richieste di opere. Pagato per essere Ludwig van Beethoven. E basta.
La sua salute peggiora. Le condizioni precarie patite da bambino e l'alcolismo cronico lo portano ad un declino inesorabile. Oltre la sordità totale, Beethoven soffre di epatite, coliti, febbre reumatica, cirrosi, infezioni varie, itterizia. Il fegato, insomma, è distrutto.
Trasandato, spettinato, irascibile, col taccuino in mano, pronto ad annotare le note che gli nuotano in testa, mentre urla melodie che a un certo punto non può più sentire, Ludwig Van Beethoven muore a Vienna il 26 marzo 1827, mentre infuria una tempesta di fulmini. Ha 56 anni.
I suoi cari sono al suo capezzale. "Acta est fabula, plaudite" sono le ultime parole attribuitegli per secoli. Le stesse parole dell'imperatore Augusto. In realtà, un amico gli ha portato in dono del vino pregiato e Beethoven dirà solo "peccato, peccato, troppo tardi".
Al suo funerale partecipano più di 20.000 persone. La sua lapide bianca, allo Zentralfriedhof di Vienna, non avrà bisogno di nessun altro riferimento se non quel nome che, in 30 anni, ha rivoluzionato irreversibilmente la musica e la composizione: Beethoven. #AneddotiMusicali
Ludwig Van Beethoven - Per Elisa ( Für Elise )
