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Cinque
minuti prima dell’apparizione
del presidente del Consiglio
ieri pomeriggio a Palazzo Madama
per parlare di Rubli-gate
al posto di Matteo Salvini, ai
senatori del M5S ordinano
tramite sms di
#venticinque07fr
uscire dall'Aula proprio in protesta contro l’assenza del ministro. “Visto che era richiesta la presenza di Salvini e non di Conte, in Aula rimarrà solo il capogruppo
Stefano Patuanelli”. I più escono, altri no, più o meno tutti diventano paonazzi:
“Ma come, ce lo dicono solo ora?”.
E chissà quanta furia reprime
Conte, che si ritrova di
fronte spalti semi-vuoti. Così
a fine seduta, dopo essers
beccato i lazzi degli altri partiti
dai microfoni, fa una sfuriata
al capogruppo Patuanelli:
i n c o l p e v o l e , p e r c h é
q u el l ’ordine l’aveva calato il
capo politico, Luigi Di Maio.
Forse a sua volta ferito dalle agenzie
di Salvini che, ingordo,
dopo aver portato a casa pure
il Tav ora vuole togliere al Movimento
i residui di anima, e
così invoca
“basta con i no ai
termovalorizzatori”. Così
vanno le cose, dentro i gialloverdi
e tra i 5Stelle, storditi
dall ’abiura sulla Torino-Lione.
"E ora che si fa?"
(Luca De Carolis).