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Le recenti tensioni hanno riportato all’attenzione l’importanza dello Stretto di Hormuz, uno snodo cruciale delle rotte marittime del commercio mondiale, situato sulla linea di faglia del conflitto regionale tra Iran e Arabia Saudita bit.ly/2KvwrDW
Nel 2018 attraverso lo Stretto di Hormuz sono transitati barili per un quinto del consumo mondiale di petrolio e per un quarto del gas naturale liquefatto (LNG). Lo Stretto di Hormuz è un tratto di mare strettissimo, ultra-militarizzato e ultra-sorvegliato
La curva a gomito che disegna questa rotta è disegnata dalla baia iraniana di Bandar Abbas, circondata da isole, e dall’exclave omanita della penisola di Musandam, confinante con gli Emirati Arabi Uniti. Lungo 45 km, il passaggio misura 38 km di larghezza nel punto più stretto
Dato che le acque territoriali iraniane sono poco profonde, le navi devono seguire rotte segnate che passano tra i minuscoli isolotti omaniti di Quoin e Ras Dobbah, un passaggio ancora più stretto di quello che sembra dalle foto satellitari
Hormuz è tornato in primo piano dopo la decisione unilaterale degli USA di ritirarsi dall’accordo sul nucleare iraniano (JCPOA), firmato tre anni prima da Obama. Il ritiro dal JCPOA è stato il primo passo della strategia della “massima pressione” messa in atto dalla Casa Bianca
Hormuz ha visto la sua crisi peggiore negli anni ’80 durante il conflitto Iraq-Iran. Furono distrutte o danneggiate più di 500 navi, in gran parte dell’Iraq, ma il traffico non si interruppe mai completamente. L’Iran non voleva farsi carico di un fardello geopolitico così pesante
Dopo quel conflitto, il Golfo Persico ritrovò la calma ma gli incidenti non sono mancati mai, la tensione ha sempre covato sotto la cenere. Rispetto agli anni ’80 però il mondo del petrolio è cambiato, e quindi anche il baricentro dell'importanza dello Stretto di Hormuz
Gli Stati Uniti sono diventati il primo produttore mondiale di greggio, davanti all’Arabia Saudita e la Russia. Oggi gli USA importano dal Medio Oriente solo il 16% del totale importato, sei anni fa era il 26% (dati EIA)
geopolitica.info/rivoluzione-en…
Per i paesi del Golfo, oggi i compratori più importanti sono asiatici. Nel 2018 il 76% del greggio transitato per Hormuz era destinato a India, Cina, Giappone e Corea del Sud. Oggi lo Stretto di Hormuz è soprattutto un pilastro della crescita dell’Asia
Questo riporta il confronto geopolitico in un contesto più ampio, in cui lo scontro USA-Iran è subordinato a quello USA-Cina, apparentemente una guerra commerciale che in realtà è solo parte della sfida per il controllo delle rotte che connettono i porti del Rimland
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