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L’elezione di Donald Trump, un americano di origini chiaramente tedesche, ha riportato all’attenzione un dato acquisito anche se per lo più ignorato: la maggior parte degli americani di origine europea ha antenati tedeschi
Il dato proviene dagli ultimi due rapporti del Census Bureau. Secondo quanto rilevato, il 15,5% degli americani ha origini tedesche, l’11,2% irlandesi, l’8,4% inglesi, il 6,5% americane, il 5,6% italiane. A prima vista sembra tutto chiaro, ma le cose sono più complesse 
Quella del Census Bureau è un questionario a risposta libera senza controlli, un’autodeterminazione del tutto personale. Una persona con più di un’origine tenderà a definire sé stesso in base all’origine che sente più vicina, più forte
Sono tanti gli americani con parenti di più nazionalità, ma nel censimento ognuno si identifica con una sola. Per esempio, un'icona italo-americana come Sylvester Stallone ha origini (da parte di madre) francesi, ucraine ed ebree
Anche Barack Obama, che passerà alla storia come il primo POTUS afroamericano, aveva la madre di origini inglesi, scozzesi e tedesche. Obama potrebbe definirsi anglo-americano o tedesco-americano, non ci sarebbe niente di strano. Ma sappiamo che all'atto pratico non è così
Per ragioni identitarie legate alla storia di sfruttamento e discriminazione subita dagli afro-americani (una separazione che persiste sotto altre forme), anche gli afro-americani con antenati europei si identificano quasi sempre esclusivamente come afro-americani
La morale della storia è che nell’America di oggi, soprattutto per quel che riguarda i bianchi, l’assimilazione è pressoché totale: sono tutti, semplicemente, americani. Il concetto di Ancestry ha valore più culturale che etnico, ci dice quello che c’è nelle menti, non nel sangue
Più controverso invece il concetto di “razza”, che in Europa respingiamo completamente ma in America è utilizzato esplicitamente. Non c’è dubbio che gli afro-americani sono americani, ma è altrettanto vero che, ancora oggi, essere afro-americani è cosa diversa dall’essere bianchi
Lo stesso discorso vale sempre di più anche per messicani e ispanici, il gruppo etnico che ha ormai superato gli afroamericani e che presenta sfide del tutto nuove per quella macchina assimilatrice che è l’America
Questa è una delle sfide più importanti per il futuro degli USA, un cambiamento demografico scritto nel destino del paese: nel 2027 i bianchi saranno minoranza tra gli under 29, poi toccherà anche alle altri classi d’età. Nel 2045 i bianchi saranno l 49,7% della popolazione
I dati promettono un futuro “post-europeo” per l'America, un futuro in cui i bianchi diventeranno maggioranza relativa. Riusciranno a diventare tutti americani senza dar vita a una conflittualità esasperata tra americani di origine europea e non europea? brookings.edu/blog/the-avenu…
Le premesse non sono buone. In seguito a una polemica politica come tante altre, Trump ha insultato le deputate Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib, Ayanna Pressley e Ilhan Omar, dicendogli di tornarsene nei loro brutti paese d’origine
Le quattro deputate della Camera dei rappresentanti non bianche, ma di queste, solo Ilhan Omar è nata fuori dagli USA, somala naturalizzata statunitense (il che non la rende meno americana), mentre le altre sono tutte americane di prima generazione
Le origini non europee non le fanno sentire meno americane degli altri, eppure, la loro identità viene contestata addirittura dal Presidente. L’atteggiamento di Trump rispecchia un'ostilità molto presente nell’America profonda, un risentimento pericoloso, sempre meno nascosto
