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Il cinema è resistenza, la resistenza è vita: questa è la storia di Rûbar Şervan, attore del nuovo potentissimo film sulla resistenza di Sur @jiboazadiyefilm, ma soprattutto combattente e guerrigliero caduto per la libertà.

#thread #resistenza #cinema #Kurdistan
Quando il regista Ersin Çelik cercava attori per un film sulla resistenza di Sur (Diyarbakir) durante il coprifuoco, incontrò Rûbar Şervan a Kobanê, che all’epoca combatteva contro ISIS.
Rûbar cade in battaglia il 25 ottobre a Heftanin, durante la difesa contro occupazione turca.
Le parole del regista Ersin Çelik per ricordarlo:

Rûbar arrivò a Kobanê nel 2014 per combattere contro IS. Quando ci siamo conosciuti aveva combattuto in Rojava e era stato ferito diverse volte. Ci incontrammo per la prima volta nell’ottobre 2017 a Kobanê.
Si può capire meglio perché è diventato attore, se rispondo alla domanda su che tipo di attori abbiamo cercato. In realtà ero alla ricerca di attori dilettanti, perché volevamo catturare emozioni autentiche di persone che fossero il più vicine possibili sia a quello che era ->
successo a Sur sia alla soggettività dei giovani che lì hanno combattuto.
Quindi eravamo convinti che solo persone che avevano vissuto eventi simili potevano rappresentare questa storia. Questo non era facile.
Erano in corso combattimenti molto violenti, la guerra contro IS ancora infuriava a Raqqa. Eravamo un gruppo di cineasti che si dedicavano al progetto e lavoravamo attivamente alla sceneggiatura, alla ricerca di attori e alla rappresentazione architettonica di Sur a Kobanê.
Il combattente YPG Kahraman Amed doveva avere ruolo nel film, ma cadde pochi giorni prima dell’inizio delle riprese a Raqqa. Anche il cineasta e giornalista Mehmet Aksoy perse la vita in un attacco di IS a Raqqa.
Quando vidi Rûbar per la prima volta mi dissi che era lui quello giusto e il mio parere non cambiò durante i tre mesi del periodo di formazione: lui poteva avere il ruolo del protagonista, quello di Çiyager, il capo della resistenza contro l’assedio militare e di polizia di Sur.
Il cuore di Rûbars era leggero, era estremamente umile e anche in caso di difficoltà sempre ottimista. Sorrideva tutto il tempo e anche il modo in cui si muoveva era impressionante. In breve aveva tutte le caratteristiche di un comandante rivoluzionario.
All’inizio non era interessato a partecipare al film. Non considerava questo lavoro un suo compito perché non aveva esperienza di teatro o di film. Quindi ha dovuto avere fiducia in se stesso e in noi.
Ma il vantaggio era che tra i curdi politicizzati la partecipazione alla resistenza di Sur è un onore.

Vivere o morire non è la cosa più importante, ma l’onore, la resistenza, la libertà e la forte convinzione che la rivoluzione non è un sogno.
Bisogna essere convinti che sia possibile una nuova vita. Naturalmente questi ingredienti bastavano, perché un film è un processo tecnico complicato. Gli attori dilettanti faticano a abituarsi a tutti gli aspetti di scena, in particolare quando le riprese vanno ripetute.
Siamo riusciti lo stesso a completare il film, un film di finzione ma con tanta realtà dentro.
Ad esempio due degli attori, Korsan Şervan e Haki, hanno davvero combattuto a Sur e noi abbiamo fatto in modo che potessero avere i ruoli di loro stessi.
I preparativi durarono tre mesi e anche le riprese. Rûbar aveva scene fino alla fine, anche molto difficili. Non c’erano stravaganze, nessuna esagerazione in questo film, ma il racconto di storia vera, autentica.
I nostri amici attori quindi fecero una dieta per perdere peso, erano sporchi e non si tagliavano i capelli. Rûbar era quello che se ne lamentava meno di tutti. Lasciò il set nel marzo 2018.
Ci siamo visti l’ultima volta nell’estate 2018 quando gli mostrai una prima versione del film nel montaggio preliminare. Dopo non abbiamo più avuto contatti fino a quando il 2 novembre è arrivata la notizia della sua morte.
Secondo quanto ho saputo dai media, è morto in uno scontro con l’esercito turco a Heftanin (Kurdistan iracheno).

È stato all’altezza della vita.
Amava la vita così tanto da poter morire questo.
Il nostro compito è di tenere vivo il suo ricordo.

fine #thread
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