Salve Cristina, ho cercato di mettere insieme alcuni pensieri dopo aver visto il suo tweet e aver letto almeno parte della conversazione che lo ha seguito.
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Penso che le sue riflessioni e domande siano molto legittime. Purtroppo ritengo sia ormai troppo tardi per pensare di passare direttamente dal lockdown alla strategia coreana. In questo momento, come mi pare dalla conversazione che lei stessa e altri abbiate suggerito, 2/n
penso che l’approccio coreano dovrebbe affiancare quello attuale in modo da essere preparati per la situazione che si porra’ una volta che, inevitabilmente, il lockdown dovra’ essere allentato e poi rimosso. 3/n
Ritengo che quella che sta avvenendo sia solo la prima battaglia di una guerra con questo virus e non mi sorprendero’ se la guerra consistera’ di cicli ripetuti di apparente sparizione dal Paese (“Vittoriaaa!!!”) e nuovi casi pochi mesi dopo (“Ooops!”). 4/n
Dobbiamo fare tutto il possibile per evitare cicli in cui “Ooops!” significa di nuovo “Panicooo!!!” e lockdown. 5/n
L’obiettivo del lockdown attuale e’ cercare di appiattire la curva dei contagi e assicurare la sopravvivenza delle capacita’ ospedaliere mentre le risorse vengono incrementate (che richiede tempo). 6/n
E’ cruciale preservare la stabilita’ del sistema sanitario, che, ricordiamolo tutti, non deve fronteggiare solo #COVIDー19, ma deve anche essere in condizione di continuare a gestire tantissime altre urgenze. 7/n
Nel frattempo, penso sia importantissimo fare preparativi per poter implementare l’approccio coreano appena possibile. Qui pero’ mi chiedo: funzionera’ con gli italiani? 8/n
Il successo in Corea e’ anche frutto di una cultura, di un modo di gestire le relazioni sociali e di un rispetto per le istruzioni ricevute molto diversi dall’Italia (e magari anche di migliore infrastruttura e preparazione—non lo so). 9/n
Ecco, io preferisco smettere di chiedermi come sarebbero andate queste settimane se si fosse seguito l’approccio coreano e preferisco chiedermi: la tragica lezione di queste settimane avra’ insegnato agli italiani 10/n
il valore di diventare almeno un po’ coreani quando sara’ il momento? Accettare cio’ che quell’approccio significa e comportarsi di conseguenza? 11/n
Io lo spero e spero che siano gia’ in corso i preparativi per affiancare il modello coreano a quello attuale, che questo avvenga e che poi diventi la risorsa principale su cui contare se (ma io penso sara’ un “quando”) ci sara’ il prossimo round di questa guerra. 12/n
Infine, per quanto riguarda la “autodistruzione” dell’economia, penso bisogni sempre interrogarsi su breve piuttosto che lungo periodo. 13/n
I costi del lockdown sono sicuramente grandi, ma siamo sicuri che i costi per la nostra economia di arrivare al collasso del sistema sanitario piu’ avanti sarebbero piu’ piccoli? 14/n
Le istituzioni europee mi sembra stiano facendo le cose giuste. Non pensate all’errore di comunicazione della Lagarde ieri. E’ stato grave. Ma la sostanza di cio’ che sta venendo da BCE e Commissione mi sembra quella giusta. 15/n
Viviamo una situazione di incertezza in cui e’ impossibile e sarebbe molto pericoloso per i governi (non solo il nostro) dire: “Tra quindici giorni faremo sicuramente X.” 16/n
Occorre che i governi (non solo il nostro) pianifichino risposte ad un insieme di contingenze che potrebbero avvenire (o potrebbero non farlo) e che comunichino questi piani in maniera chiara e coerente. 17/n
Se si riuscira’ a preservare la funzionalita’ del sistema sanitario, se potremo rimuovere il lockdown tra qualche settimana e passare al modello coreano e se poi con questo riusciremo a consolidare il successo e vincere la guerra (di nuovo: non solo questa battaglia), 18/n
penso valga la pena pagare i costi che l’economia sta pagando adesso. Tutto questo assumendo che il governo faccia buon uso delle risorse e della flessibilita’ che stanno venendo messi a disposizione. 19/n
Detto questo, perdonatemi, ma faccio muting della conversazione sotto il tweet originale di Cristina perche’ ci ho visto troppi scambi del tipo che io non amo. 20/n
Chiedo scusa per eventuali errori in cio’ che ho detto (non sono un virologo e ogni economista ha i suoi limiti) e vi anticipo che non avro’ tempo di rispondere a domande o commenti. 21/n
Mi dispiace, ma ormai la situazione e’ complicata anche qui e devo aiutare mia moglie coi nostri bambini mentre cerco di fare il mio lavoro. 22/n
Un augurio di cuore a tutti voi. Fate tutto il possibile per la salute vostra e dei vostri cari. Un abbraccio a tutti quelli che hanno provato il dolore di perdere un familiare o un amico a causa di questo virus. 23/23
