Un morto, dozzine di feriti e 3000 fermati. È il bilancio, ancora parziale, della notte di scontri a seguito delle elezioni farsa che hanno riconfermato presidente Aljaksandr Lukašėnka, "l'ultimo dittatore d'Europa", al potere ininterrottamente dal 1994.
La candidata anti-regime Svetlana Tikhanovskaya sarebbe fuggita in Lituania: la 37enne si era candidata alla presidenza al posto del marito dopo che quest'ultimo era stato arrestato.
La TV di stato bielorussa mostra alcuni manifestanti arrestati nei giorni scorsi, visibilmente terrorizzati, che promettono pubblicamente di non prendere più parte alle manifestazioni antigovernative.
Grande manifestazione anti-governativa oggi a #Minsk: non c'era mai stata una manifestazione di protesta di queste dimensioni nei 26 anni di regime di Aljaksandr Lukašėnka.
È stato trovato il cadavere di Konstantin Shyshmakov, il 29enne che era scomparso dopo essersi rifiutato di firmare il protocollo elettorale con numeri truccati dopo le elezioni presidenziali che hanno riconfermato presidente Lukašėnka.
Gli oppositori al soldo degli stranieri e il nemico alle porte: Lukašėnka segue scrupolosamente il classico copione dei leader autoritari, affermando di voler proteggere la Patria da nemici interni ed esterni.
Decine di migliaia di persone stanno manifestando a #Minsk contro il presidente #Lukashenka, nonostante le minacce della polizia di intervenire e nonostante la recente feroce repressione contro dissidenti e oppositori.
Ennesima grande manifestazione di protesta a #Minsk per chiedere la fine del regime del presidente Lukashenka, al potere ininterrottamente da 26 anni. #Беларусь
Quarto fine settimana di proteste anti-regime a #Minsk, Brest, Vitebsk, Grodno e in altre città: 100 arresti secondo il Ministero degli Interni bielorusso.
Ancora non si hanno notizie dell'attivista anti-regime #MariaKolesnikova. La polizia di #Minsk ha smentito che sia stata arrestata, ma una donna ha raccontato di aver visto degli uomini incappucciati portarla via. ilpost.it/2020/09/07/mar…
#MariaKolesnikova è viva ed è stata fermata al confine bielorusso—ucraino: ancora poco chiara la dinamica dei fatti. Secondo l'Interfax la donna avrebbe stracciato il proprio passaporto per impedire di essere deportata in Ucraina. mobile.reuters.com/article/amp/id…
Il dipinto della "Venere bielorussa" dell'artista Yana Chernova, raffigurante una donna picchiata, intende denunciare la brutalità della polizia durante gli eventi degli ultimi mesi.
➕➕➕ In un discorso alla nazione trasmesso in diretta TV, #Putin ha dichiarato una mobilitazione parziale con il richiamo di 300.000 militari riservisti, cioè uomini che hanno già servito nell'esercito. Sono esclusi, per il momento, i militari di leva.
Matematica russa: secondo il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu: l'Ucraina ha perso "circa 100.000 soldati", la #Russia ha perso "5.937 soldati", quindi la Russia deve mobilitare altri 300.000 soldati. 🤔
I saluti a mogli e figli in lacrime prima di andare a fare la guerra: questi uomini della città siberiana di Nerjungri saranno mandati combattere per Putin in #Ucraina, a circa 7.800 km da casa loro.
Yura, 14 anni, di #Bucha, dice che mentre andava in bicicletta col padre a ritirare gli aiuti umanitari un soldato russo gli ha sparato. Il padre è morto, lui è vivo per miracolo.
In un canale statale russo gli esperti discutono su come invadere al meglio la Polonia nord-orientale, tutti e 3 gli Stati baltici e l'isola svedese di Gotland, che si trova in un luogo strategico nel Mar Baltico.
Gli esperti della TV di stato russa propongono IMPICCAGIONI PUBBLICHE in #Ucraina una volta occupata definitivamente della #Russia. (Le regioni separatiste di Donetsk e Luhansk hanno reintrodotto la pena di morte nel 2014).
«L'abbiamo bastonato di brutto», dicono gli agenti alla centrale dopo aver picchiato Federico Aldrovandi con violenza tale da spezzare 2 manganelli.
5 ore dopo l'omicidio, i genitori Lino e Patrizia vengono informati che il figlio è morto «di overdose».
Ma alla vista del corpo del figlio, che tra le altre cose presenta 54 ferite e ha uno scroto distrutto, gli #Aldrovandi intuiscono che ad uccidere l'adolescente non sia stata né la droga né un malore, ma un brutale, interminabile pestaggio.
Il magistrato Rosario Livatino, 37 anni, viene assassinato mentre si recava, senza scorta, al tribunale di #Agrigento, per mano di 4 sicari assoldati dalla Stidda, organizzazione mafiosa in contrasto con Cosa Nostra.
La sua vecchia Ford Fiesta color amaranto viene speronata dall'auto dei killer. Livatino tenta disperatamente una fuga a piedi attraverso i campi ma, già ferito da un colpo ad una spalla, inciampa, cade a terra, e dopo poche decine di metri viene raggiunto da uno dei sicari.
Livatino fa in tempo a chiedere: “Cosa vi ho fatto?”
L’assassino: “Prendi pezzo di merda”. E lo finisce con quattro colpi di pistola.
Lo sappiamo perché c'è una persona poco distante che assiste alla scena.