Thread by @carloalberto

Letizia #Moratti ha gettato - maldestramente - il sasso in uno stagno di ipocriti.

Da mesi scienziati e comitati etici discutono sui criteri di distribuzione dei vaccini. Se c’è un fatto certo, è che essi, a livello globale, sono stati finora allocati in base al... #PIL. /1

A livello subnazionale, invece, i criteri di distribuzione sono stati finora diversi. L’Italia, diversamente dalla Germania che ha vaccinato in maggioranza anziani, ha privilegiato criteri di esternalità e di organizzazione, dando priorità al personale sanitario. Chi ha ragione?

In termini di massimizzazione del social welfare, l’Italia ha fatto una scelta più razionale. Vaccinare prima i sanitari infatti, preserva il funzionamento di un’organizzazione utile alla società, con effetti esponenziali sulla preservazione di vite umane ed economia nazionale.

Vaccinare prima gli anziani, infatti, ha effetto immediato sui singoli, ma, specie in contesto di crescita esponenziale dell’indice di trasmissione, ha effetti lineari ed individuali. Ne salvi 100 oggi, ma ne metti a rischio di vita 1000 tra un mese. Sotto un assunto ragionevole.

Ovvero che il vaccino riduca significativamente le probabilità di trasmissione, cosa tuttora non ufficialmente certificata ma già empiricamente evidente, specie dai dati di Moderna.

In Italia, il comitato etico ha già dato chiare indicazioni che le priorità di allocazione di risorse sanitarie scarse sono molto articolate: devono privilegiare le probabilità di vita, e quindi non l’età, ed essere ispirate a criteri di social welfare e non a logiche individuali

L’invito a tutti è quindi quello di documentarsi sul dibattito in corso, leggendo le relazioni di scienziati e comitati etici, che già da tempo hanno discusso della distribuzione secondaria dei vaccini. Quella primaria e globale, infatti, è stata infatti basata... sul #PIL. 😈