Quando mai #IOM ha denunciato il respingimento segreto? E a chi?
Vorrei tanto saperlo.
È vorrei anche sapere:
- Se è vero che conosce i nomi delle vittime di Asso Ventotto e Ventinove
- Perché non ha MAI risposto alle pec dei loro avvocati
TUTTE le vittime del #respingimentosegreto hanno testimoniato che al momento dello sbarco, #IOM ha preso i loro nomi.
Ma quando i loro avvocati hanno fatto regolare accesso legale ai documenti di IOM... non hanno ricevuto risposta.
Perchè? fb.watch/3FiX2dADYF/
"#IOM e #UNHCR hanno tracciato e conosciuto la storia di queste persone” denuncia Giulia Crescini di ASGI “ma poi hanno coperto e affiancato l'attività delle autorità italiane. Sul molo,durante lo sbarco a Tripoli, IOM non solo era presente, ma addirittura identificò i respinti".
Sono accusa gravissime.
Questa settimana ho scritto a #IOM chiedendo chiarimenti e lasciato messaggi in segreteria al loro ufficio stampa (che non risponde al telefono). Non mi hanno MAI risposto.
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Abbiamo appurato che ci vuole mooolta fantasia per essere garantisti sul caso del #respingimentosegreto del 2 luglio 2018.
GARANTISMO FANTASIOSO.
(Thread semi-comico)
Siamo i soliti complottisti: scopriamo un respingimento segreto e subito pensiamo che dietro ci siano i militari italiani. E subito pensiamo che il Governo e le organizzazioni dell'ONU vogliano occultarlo.
Va bene che abbiamo le prove, ma magari c'è un'altra spiegazione...
La nave italiana #CaioDuilio magari passava di là per caso, senza sapere nulla, e si è fermata per una gomma a terra.
"Guarda, dei #migranti!"
"Noo, saranno libici"
"Ok, già che ci siamo, diamo ordini alla #AssoVentinove per riportarli subito a casa, che si perdono la partita".
La mia ultima inchiesta pubblicata su @ilmanifesto
#Libia. Il racconto di Maryam, Samira e Fatima: dai lager alle case di Tripoli, vendute come domestiche, violentate e ridotte alla fame. Prive dello status di rifugiate...
Il lavoro per scrivere questo pezzo è stato lungo e molto delicato.
Mi sono ritrovata immersa fino al collo in un orrore totale e totalmente inascoltato dal mondo.
(Soprattutto da quel mondo che viene pagato per ascoltare: mi riferisco a @Refugees e @ONUmigration )
Ora che so, ora che sapete, nascono domande:
- cosa si può fare per aiutare queste donne?
- perché l'Italia (finanziando la #cosiddettaguardiacostieralibica) continua a fornire schiavi ai libici?
Stasera voglio parlarvi della comunità #LGBT di rifugiati in #Libia...
Ma c'è un problema:
In Libia non ci sono comunità LGBT, perché è pericoloso solo pensare ad una cosa del genere.
Ci sono, però, molti rifugiati omosessuali.
(SEGUE)
Perché?
Perché in moltissimi paesi l'omosessualità è illegale. Si finisce in prigione, o peggio.
Così le persone scappano, cercando un luogo dove poter essere se stesse e vivere in pace. Dove poter amare senza essere considerati criminali ed essere condannati...
A morte, come accade in Mauritania, Pakistan, Afghanistan, Qatar, Emirati, Brunei (il Sudan ha eliminato la pena di morte per gli omosessuali solo 3 mesi fa), oppure alla prigione, come succede in 68 paesi su questa terra. Compresa la Libia.
Lo sapevate?
I #bambini che avete abbandonato in #Libia non vanno a scuola, non mangiano tutti i giorni, muoiono di malattie curabilissime e subiscono violenze di ogni tipo.
Ce ne sono tanti. Piccolissimi.
(THREAD)
Non scrivo molto nella chat delle mamme della classe di mia figlia. I problemi, lì, ormai mi sembrano quasi un dono.
Vorrei che i genitori dei bimbi in Libia avessero gli stessi problemi di supplenti che non arrivano e riunioni di classe.
Invece i genitori dei bimbi abbandonati dall'ONU in Libia hanno figli che moriranno a breve perché non c'è un chirurgo che li operi e che non parlano più dopo essere stati violentati a 9 anni.
Questo thread si intitola #SCARPE.
Ma non ha nulla di futile.
Liliana #Segre racconta che ad #Auschwitz i nazisti assegnavano ai prigionieri scarpe spaiate e di misure diverse. Sadismo. Si camminava nella neve con una scarpa con il tacco ad un piede ed uno stivale all'altro...
... oppure si doveva lavorare per 20 ore con due ciabatte diverse. Ma questa non è una foto del 1944. È stata scattata un mese fa, in #Libia.
La volete proprio sapere la storia di queste scarpe e del ragazzo che le ha indossate per più di un anno?
La storia inizia nel Mediterraneo, quando una motovedetta della #cosiddettaGuardiaCostieraLibica (pagata da noi italiani!) cattura un gommone di rifugiati.
Nel gommone c'è gente che ha tentato il mare già 5 volte. C'è anche il giovane Sebastian...
#Abdulwahab era uno scrittore, come me. Ma nato in Darfur.
Voleva vivere in un posto privo di guerre. Come vorremmo tutti.
Ieri è morto, nel Mediterraneo. Cercando di raggiungere un luogo dove poter scrivere in pace. Dove poter vivere in pace.
Assieme ad #Abdulwahab sono morte altre 44 persone.
5 erano #bambini. Nati sotto una guerra e morti sotto una guerra.