La vicenda #SuperLega ha dietro una serie di fattori che non toccano solo il calcio, ma tutto il nostro modo di vivere anche in altri campi dell'attività economica e dei comportamenti quotidiani (breve thread)
1. Winners take all. La capacità dei grandi giocatori e dei loro agenti di imporre compensi sempre più fuori scala rispetto a chiunque altro - perché loro fanno la differenza in campo e nel marketing - ha coperto tante grandi società di calcio di debiti. Caso di scuola, #Ronaldo
2. #Covid come in altre aree dell'economia ha agito ha acceleratore e rivelatore dei trend precedenti. I conti insostenibili delle società di calcio con #Covid sono diventati chiaramente insostenibili. La pandemia non ha generato lo showdown, ma ne ha accelerato i tempi
3. L'effetto winner-takes-all e relativa fragilità finanziaria hanno accelerato l'arrivo di azionisti non-Ue. Fra i 12 club di #SuperLeague ce ne sono 4 di investitori USA, 1 cinese, 1 russo, 1 Emirati. Per loro il calcio non è un gioco "identitario" ma un bene di consumo globale
4. Questi club ora hanno urgentemente bisogno di aumentare i ricavi perché i compensi delle loro star e il crollo dei ricavi seguito a Covid li ha messi spalle al muro. Ma c'è un altro fattore (e qui kudos a @AngelUbide e @mariatad)
5. Oggi viviamo più veloce, parliamo più veloce, consumiamo tutto più in fretta. I tempi di una partita di calcio, molto lunghi, non entrano più nell'organizzazione del tempo della persona media del ceto medio-alto (cioè quelli che pagano) nei paesi ricchi o meno ricchi
6. La capacità di attenzione dei più giovani è ancora più accorciata dai loro modi di consumo dell'entertainment e delle info (Instagram, TikTok, per loro persino Twitter e YouTube sono "lenti"). Quindi chi produce calcio vuole venderlo in formati più rapidamente consumabili
7. Si apre la strada a sempre più highlights sugli smartphone e magari un domani anche a regole del gioco cambiate per dare più densità temporale. Per esempio il tennis sperimenta già i set al meglio dei 4 giochi invece dei sei per certi eventi
8. Chi ha ragione, chi ha torto? Di certo #Covid ha accelerato messo a nudo il conflitto fra il calcio come gioco parte di una cultura (la squadra della mia città, il campione della mia infanzia e "speravo de morì prima" alla #Totti) e il calcio come oggetto di consumo globale
9. L'esperienza recente è che chi vede negli ultimi, penultimi e l'identità locale il mondo irrilevante di ieri, lo fa a proprio rischio e pericolo. Ma è un conflitto in cui un'unstoppable force (la globalizzazione del calcio) incontra un unmovable object (il calcio come cultura)
• • •
Missing some Tweet in this thread? You can try to
force a refresh
Come alle persone, alle entità politiche si presentano a volte occasioni di dimostrare dignità e forza, con un semplice gesto. L’Unione europea oggi ne ha due, in Montenegro e in Ungheria. Riguardano le interferenze della Cina in Europa e toccano direttamente interessi italiani
La Cina sta cercando di stringere il Montenegro in una delle sue trappole del debito: ha prestato una somma pari al 20% del Pil del piccolo paese, per un white elephant, un progetto senza senso e incompiuto (un'autostrada). Ora il Montenegro sta per fare default sulla Cina
Se il Montenegro non ripaga Pechino (prima rata a luglio) deve cedere territorio ai cinesi. Ovvio che sarebbe un accesso al mare all'imbocco dell'Adriatico. Di fatto il controllo alla Cina di un passaggio strategico da Suez verso Trieste e l'Europa centrale. Vogliamo permetterlo?
Sembra sfumata l'ipotesi di un prolungamento al 30 giugno dell'anno scolastico (ne aveva parlato #Draghi) per recuperare almeno parte dell'apprendimento perduto dai ragazzi nell'ultimo anno. Nessuno spiega perché, ma sembra ci siano resistenze dei sindacati degli insegnanti /1
Ora, molti argomenti degli insegnanti vanno capiti. Molti di loro (non tutti) hanno mantenuto un forte impegno anche con la didattica a distanza. E lo Stato italiano, da decenni, non si cura di tutelare l'importanza del loro ruolo e delle scuole. Si sentono lasciati soli 2/
Gli insegnanti si sentono ignorati in tempi normali, caricati di compiti duri e senza mezzi in tempi straordinari. E pagati meno dei loro colleghi europei. E' vero. Ma è una ragione per negare ai ragazzi parte di ciò che rischiano di aver perso per sempre nell'ultimo anno? 3/
@AOC che critica #Robinhood perché non lascia comprare #GameStop ai piccoli investitori è l'ultimo nonsense di un sistema impazzito. Comprare #GameStop oggi è come spendere 4 m. euro per 20mq a Tor Bella Monaca ("per far perdere gli speculatori") e volerci anche fare dei soldi
Le trading app come #RobinHood o #eToro usano le commissioni zero sul trading azionario come specchietto per gonzi. In realtà sono molto costose su derivati, leva finanziaria, trading di crypotovalute (dove indirizzano gran parte degli utilizzatori)
Le trading app come #RobinHood o #eToro non sono il riscatto dei piccoli sui titani di Wall Street o gli hedge fund, ma l'opposto: un sistema ben dissimulato per aspirare soldi dal basso della scala sociale verso l'alto. Dai piccoli risparmiatori a #WallStreet. Perché? Semplice..
Dopo l'ultimo scostamento (a sorpresa) da 32 mld, a Bruxelles tornano le domande su dove sia diretta l'Italia. Gualtieri prova a rassicurare: debito al 156,5% nel 2020 e al 158,5% nel 2021; deficit entro il 10,8% nel 2020 e all'8,8% nel 2021. Basterà?
Tra le misure che studia @gualtierieurope ce ne una sui ristori: versamenti alle imprese solo per coprire le spese vive attuali, non per ricreare con spesa pubblica i fatturati di anni precedenti. E un'altra sul blocco dei licenziamenti: va scongelato dopo marzo
Resta da capire se il ministro @gualtierieurope riuscirà ad essere, allo stesso tempo, garante a Bruxelles della tenuta finanziaria dell'Italia e garante a Roma di una maggioranza famelica di spesa pubblica come coagulante anche sembra tenerla ancora insieme. Missione complicata
L'altro giorno al Forum Ambrosetti di Cernobbio mi sono guardato intorno e improvvisamente ho capito una cosa che doveva essere ovvia. Era una conferenza di donne che parlavano agli uomini. Gli uomini erano in sala, gli imprenditori. Le donne erano sul palco (politiche, esperte)
Nella platea di un centinaio di imprenditori italiani mi pare di aver contato quattro donne (quattro). Due manager esperte ma già nate in famiglie di grandi industriali (Marcegaglia e Todini). Le altre due erano country manager di aziende estere in Italia (Bayer e Microsoft)
Nessuna azienda italiana presente a Cernobbio aveva una top manager o imprenditrice di prima generazione. Invece abbiamo visto: scienziate (Capua e Gianotti, entrambe con lavori all'estero in verità); politiche (ministre M5S, Pd); ex ministre tecniche (Fornero) e Hillary Clinton
Posso dire che sono in disaccordo con tanti (bravissimi, corretti) colleghi e che trovo insopportabile il furore sui 5 politici che prendono il bonus Iva? Chiediamoci se non ce la stiamo prendendo con l'obiettivo sbagliato. Questa è la punta dell'iceberg di un welfare ingiusto
Il bonus alle partite IVA è solo una di una miriade di misure di assistenza italiane che non sono testate per i mezzi, ma alla portata di milioni di persone che non ne avrebbero bisogno. Dunque in buona parte sprecate: welfare sottratto ai veri bisognosi
Esempi: il bonus 500 euro di Renzi ai 18enni, ovviamente aperto ai figli di notai e CEOs; il bonus 80 euro ovviamente aperto alle mogli di notai e CEOs, cioè non legata ai radditi familiari; quota 100 di Salvini, ovviamente aperta a mestieri tutt'altro che usuranti