Anche basta con questo dito puntato contro i ragazzi di 15-20 anni. Da un anno pare che sia colpa loro per tutto "si assembrano fuori da scuola", "stanno ai giardinetti", "fanno feste", "limonano", "fanno movida". Ma di preciso cosa dovrebbero fare a quell'età?
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Abbiamo tolto loro la scuola senza fare nulla per evitarlo (con presenze "in percentuale"), abbiamo tolto lo sport pomeridiano (o notevolmente ridotto), abbiamo tolto le serate con gli amici, guai a parlare di vacanze perché "Eh, mica sono vaccinati"
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Quando si sono lamentati abbiamo risposto in maniera imbarazzante: "ti si chiede di stare sul divano, mica di andare in guerra", "alla tua età in Siria muoiono sotto le bombe", "puoi vedere i tuoi amici su Skype".
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Li abbiamo sommersi di sensi di colpa: "anche se tu non ti ammali lo porti a casa e muore la nonna", "quell'aperitivo causerà millemila ingressi in terapia intensiva", "se ti comporti così non ne usciremo mai"
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In compenso non abbiamo quasi mai chiesto qualcosa in più a chi statisticamente ha un maggior rischio di ammalarsi gravemente. Non ho mai sentito dire "cari pensionati, vi invitiamo a evitare di fare la spesa nei weekend o di andare in posta al sabato"
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Eppure distante dai riflettori puntati sulle "strade della movida", fuori dai baretti di provincia mi è capitato spessissimo di vedere over 60 "assembrati" col bianchetto in mano, coppie di anziani al supermercato il sabato alle 11, anche loro alla ricerca di normalità
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Penso a quello che ho fatto io tra i 15 e i 20. Penso alle esperienze che ho vissuto, al "prendere e partire", alle notti fuori, al basket. Poi penso a quello che viene chiesto ai ragazzi di oggi e non posso che ringraziarli per i loro sforzi.
Grazie ragazzi. Di cuore.
7/7
Grazie ragazzi. Di cuore.
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