Vi chiederete: come faccio a sapere quale sarà l'esitazione vaccinale degli italiani?
In effetti oggi in Italia solo gli over-80 stanno raggiungendo un equilibrio nella penetrazione vaccinale, mentre le altre classi d'età stanno ancora crescendo.
Ma c'è chi è più avanti di noi.
Queste le vaccinazioni nelle ultime cinque settimane in Regno Unito.
Si vede bene che tutte le classi d'età over-50 hanno già raggiunto il loro equilibrio vaccinale di lungo periodo, mentre a crescere (e tanto) è la decade dei quarantenni.
La cosa più importante da notare sulle vaccinazioni britanniche è che, mano a mano che si scende dalle classi d'età più anziane a quelle più "giovani", aumenta la percentuale di persone che NON ha fatto il vaccino in quella classe d'età.
Potenzialmente, un bel problema.
Non solo: l'esitazione vaccinale in Regno Unito si sta dimostrando semplicissima da stimare, talmente semplice che è sorprendente.
Dal quinquennio dei 70-74enni a scendere, basta sottrarre ogni volta all'incirca un 3% (è leggermente più complicato di così, ma fidatevi).
Cosa ci dice questo per l'Italia?
È sufficiente prendere l'equilibrio di lungo periodo nelle vaccinazioni degli over-80 (noi lo calcoliamo nel 92% -- quindi l'8% degli over-80 NON si vaccinerà) e fare qualche proporzione.
Da lì, il gioco è (più o meno) fatto.
Cosa scopriamo?
Su poco più di 50 milioni di italiani che hanno almeno 16 anni di età, ci attendiamo che 9,5 milioni NON si vaccineranno *pur potendo farlo*.
Su 18 milioni di ultrasessantenni, 1,8 milioni NON si vaccineranno.
Anche se questo sembra un enorme problema, c'è da dire che una penetrazione vaccinale dell'80% nella popolazione adulta, che (se i minori di 16 anni non saranno vaccinati) si traduce in 73% di vaccinati totali, non è una tragedia.
La circolazione virale dovrebbe rallentare molto.
Tuttavia, se l'esitazione vaccinale OGGI, dopo quello che abbiamo passato in quest'ultimo anno, è già così elevata, cosa accadrà dall'anno prossimo, quando occorrerà fare il richiamo?
⛔️🇮🇹 #Migranti e giustizia.
Archiviata l'inchiesta contro Carola Rackete, capitana di @seawatch_intl accusata del famoso "speronamento".
Dal 2017 sono state almeno 20 le inchieste contro Ong:
8 archiviazioni.
2 rinvii a giudizio.
Nessuna condanna.
Per la Procura, Carola Rackete avrebbe agito per stato di necessità: aveva il "dovere di portare i migranti in un porto sicuro" dopo 17 giorni di mancata indicazione del porto di sbarco (più precisamente, Place of Safety) dall'allora Ministro dell'Interno Matteo Salvini.
Su circa 60 "crisi in mare" dal 2018, quella di @seawatchcrew nel giugno 2019 è stata la terza più lunga di sempre per l'Italia.
Crisi in mare per durata:
Sea-Watch 3, dicembre 2018, 20 giorni
Open Arms, agosto 2019, 20 giorni
Sea-Watch 3, giugno 2019, 17 giorni
🇮🇹⛔️ Dopo i duemila sbarchi di #migranti a Lampedusa di questo fine settimana, impazza l'hashtag #lamorgesedimettiti.
Chi lo usa probabilmente non ha capito nulla, o quasi nulla, di come funzionino le migrazioni nel Mediterraneo centrale.
Un thread.
Primo, da Salvini a Lamorgese il ruolo "attivo" dell'Italia nei soccorsi in mare non è cambiato.
Più dell'85% delle persone sbarcate in Italia lo fa in maniera autonoma, cioè non aiutato da nessuno.
Queste persone arriverebbero comunque, non ci sono "blocchi navali" che tengano.
Secondo, la "dissuasione" nei confronti delle navi Ong è ai massimi di sempre.
Da fine 2019 in avanti sono state tra 3 e 7 le navi bloccate in porto, tra sequestri e fermi amministrativi.
Dov'è lo strombazzato "effetto annuncio" che incoraggerebbe i #migranti a partire? 🤷♂️
Per le istituzioni europee cercare di bruciare le tappe approfittando delle crisi è un po’ un riflesso condizionato.
E di recente le Istituzioni possono puntare a un esempio di successo: la crisi dell’euro.
2/13
Allora i rischi per la tenuta finanziaria di piccoli ma anche grandi Paesi europei (inclusa l’Italia) portarono al rafforzamento dell’Unione economica e monetaria: il quantitative easing della Bce, la creazione del Mes, il quasi completamento dell’Unione bancaria.
3/13
Mascherine e distanziamento staranno con noi ancora per molto tempo.
Dovremo entrare in regime di sorveglianza permanente, continuare con i tamponi, non rilassarci sulla campagna vaccinale.
Ma quando potremo "ripartire", ovvero sentirci più sollevati e riprogrammare il nostro futuro?
Noi consideriamo il momento in cui, soprattutto grazie ai vaccini, la letalità di #COVID19 in Italia diventerà simile a quella dell'influenza, crollando da 1,1% a 0,1%.
Tragicommedia all’italiana.
Nel nuovo CTS uno dei membri sarà Alberto Gerli.
Quello per cui dopo 17 giorni di misure la pandemia farà il suo corso, non servono misure più forti e in 40 giorni le infezioni “si sgonfiano da sole”.
Mettetevi comodi, è una storia bellissima.
È il 2 aprile 2020 quando Gerli, imprenditore e startupper, scrive (su Twitter) all’allora Presidente del Consiglio @GiuseppeConteIT e a @zaiapresidente, Presidente della Regione Veneto.
Qui c’è il mio modello, scrive Gerli. “Vi tornano i numeri?”.
Temendo (a ragione) che il tweet a Conte e Zaia possa cadere nel vuoto, a pochi minuti di distanza Gerli scrive a @Fedez e a @ChiaraFerragni.
Target più plausibili.
Ho fatto un modello per prevedere la pandemia, scrive Gerli. “Mi aiutate a diffonderlo?”.